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Pitti Uomo: una vetrina per il mix merceologico tra denim, sneaker e qualche proposta per la donna

Scritto da Isabella Naef

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Fiere
Pitti Uomo ha aperto i battenti ieri, a Firenze Credits: FashionUnited

L'edizione numero 107 di Pitti Uomo ha aperto i battenti ieri, a Firenze. In scena le collezioni autunno inverno 25-26 di 770 marchi, di cui il 45 per cento esteri. All'interno della Fortezza da Basso, l'affluenza del primo giorno sembra discreta, i numeri ufficiali ci saranno venerdì 17 gennaio, giorno di chiusura della kermesse, ma pare che la curiosità verso le collezioni e la voglia di fare networking non manchi. Quello che salta subito agli occhi, infatti, è che Pitti Uomo è sempre più una vetrina dove i marchi, soprattutto quelli che hanno conti in ordine e spalle solide, puntano su mega stand di rappresentanza, dove chiacchierare con clienti, stampa e amici. Lo stand enorme di Brunello Cucinelli, al Padiglione Centrale, è tra i più gettonati. Del resto il marchio, proprio una manciata di giorni fa, ha fatto sapere che in riferimento al 2025, c'è un bel portafoglio ordini.

Numeri alla mano, nel 2024, i ricavi sono stati pari a 1.278,4 milioni di euro, in crescita del +12,2 per cento a cambi correnti (+12,4 per cento a cambi costanti) rispetto al 2023. Le vendite per aree geografiche hanno segnato un +17,8 per cento nelle Americhe, un +6,6 per cento in Europa e un +12,6 per cento in Asia. "Siamo molto soddisfatti e lieti della chiusura dell’anno 2024 per la nostra casa di moda, dove abbiamo conseguito un’ottima crescita del fatturato del 12,2 per cento a cambi correnti (+12,4 per cento a cambi costanti) rispetto al 2023, e, vista l’alta qualità delle vendite, ci aspettiamo dei profitti molto buoni", ha sottolineato Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo della casa di moda di Solomeo.

Grande stand anche per il marchio fiorentino di moda maschile Stefano Ricci che, recentemente, ha firmato una suite di 300 metri quadrati nel resort Castelfalfi, tra Firenze, Pisa e Siena. L'etichetta sta modulando l'offerta in modo da essere sempre vicina al cliente, con una proposta di lusso, non solo nell'abbigliamento ma anche nell'hotellerie. Al momento, non è previsto il lancio di una linea donna, anche se, sotto richiesta di qualche cliente storico, è stato prodotto più di un capo femminile. Il tema del viaggio, nel dettaglio l'esplorazione del Perù, caratterizza la collezione per l'autunno inverno 2025-26. I capi si ispirano a colori come il rosso cocciniglia, il grigio del Canyon di Colca e il blu profondo, in onore delle altezze raggiunte dai condor. Giacche in lana di vigogna “reale” (un tessuto un tempo riservato solo ai reali Inca), così rara che ogni due anni si possono raccogliere solo 250 grammi di vello, rendono bene l'idea dell'esclusività della collezione che abbraccia sessantasette look.

Pitti Uomo fa convivere in questa edizione stili e mood diversi

Dai capi impalpabili e leggerissimi di Stefano Ricci, alle sneaker: Pitti Uomo fa convivere in questa edizione stili e mood diversi. Valsport, marchio di sneaker nato nel 1920 da un’idea di Antonio Valle che, diciottenne padovano, avvia un’azienda di calzature e attrezzature sportive. In pochi anni l'azienda diventa uno dei produttori di calzature sportive a livello nazionale, e ora punta molto sul segmento donna. Le collezioni donna, presenti in fiera, non solo allo stand di Valsport ma anche presso altri marchi, confermano la tendenza di molti brand del menswear a puntare su questo segmento di mercato, così come sugli accessori. La linea donna di Valsport si distingue per una personalità moderna, con dettagli ricercati e un equilibrio tra materiali innovativi ed eco-sostenibili. Questi modelli mescolano suede, pelli spazzolate, che contraddistinguono il modello Davis Shadow e finiture metallizzate. Le texture morbide e i dettagli animalier danno grinta, mentre l’impegno verso la sostenibilità è evidente nell’uso di pellicce ecologiche, come nel modello Tournament Cortina, nel mesh riciclato del modello Magic Run e nelle pelli vegetali, per un approccio rispettoso verso l’ambiente.

Valsport, modello Olimpia Credits: Valsport

La palette cromatica della linea donna si distingue attraverso colori neutri senza tempo, tonalità calde e avvolgenti di beige, prugna, verde bosco, e sfumature di rosa antico e purple, fino ai toni freddi come grigio ardesia e sky blue, per un mix di colori che bilancia femminilità e carattere. Nel 2016 il marchio Valsport viene rilevato dall’azienda padovana Rewind Srl, realtà già attiva nella produzione di calzature. Rewind coinvolge nell’operazione Guido Valle, figlio del fondatore di Valsport, Antonio Valle, e decide di ripartire dai modelli storici come le Tournament (il grande classico Valsport), la Olimpia e la Davis (la classica scarpa da tennis). "Chiudiamo l'anno in linea con l'anno scorso, con un fatturato a quota 5 milioni di euro", dice a FashionUnited, Siro Toniolo, presidente di Rewind.

Oltre alla collezione donna, il marchio ha in agenda l'apertura di uno grande negozio a Padova per il secondo semestre 2025 e la crescita all'estero. I mercati oltre confine oggi rappresentano il 35 per cento. "L'ecommerce ha avuto un grande sviluppo, soprattutto all'estero", dice Toniolo, aggiungendo che è in agenda anche l'apertura di shop in shop in negozi di abbigliamento e department store.

Il marchio trendy Flower Mountain

Le sneaker riempiono sempre di più gli stand i Pitti Uomo, dove non manca il marchio trendy giapponese Flower Mountain. “La moda sta vivendo una complessa fase di transizione, che noi di Pitti Immagine non possiamo limitarci a osservare: dobbiamo darne un’interpretazione, tradurla in scelte di mercato e contenuti di comunicazione, anche rischiando. Abbiamo spinto, per esempio, più che in passato, sul mix merceologico, mescolando in modo audace le carte tra fashion e lifestyle. Abbiamo poi deciso di dedicare un’attenzione speciale alla cultura del running come fenomeno di integrazione orizzontale di una comunità ideale, non solo di consumo", sottolinea, infatti, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine.

Presente presso la Sala delle Nazioni, sezione dove gli stand sono meno di rappresentanza ma dedicati a marchi di nicchia, freschi e meno conosciuti, Flower Mountain, fondata nel 2015 dalla collaborazione tra Keisuke Ota di Tokyo e Yang Chao di Pechino, incarna un passione per l'esplorazione della montagna, il campeggio e le calzature. La fusione del patrimonio giapponese del marchio è evidente nella palette di colori, nell'uso di tessuti giapponesi e nella lavorazione artigianale, il tutto infuso con un tocco urbano. Tra le novità per la stagione autunno inverno 2025-26 il modello Yamano 3 con un look rinnovato, che unisce nuovi colori, texture e materiali come la pelle scamosciata, i tessuti tecnici e gli inserti in eco-pelliccia. Il modello, disponibile nelle taglie unisex dal 35 al 46, mantiene l'estetica da trekking tipica di Flower Mountain. Il modello Fami, invece, presenta un nuovo design audace con una suola a conchiglia robusta e una struttura ultraleggera Altro marchio interessante presente nella sezione Sala delle Nazioni, il brand Alpe Piano che, ispirato all'heritage delle Dolomiti e della montagna, realizza giacche tirolesi, anche con la fodera, oppure in panno casentino al posto della tradizionale lana cotta.

Superga festeggia 100 anni e Sebago presenta l'abbigliamento

Tornando alle calzature, come detto, accessorio molto presente alla 107esima edizione di Pitti Uomo, Superga, altro marchio storico italiano, ha catalizzato l'attenzione di stampa e buyer, per presentare la Superga 1925 made In Italy: questa calzatura risveglia l’icona delle origini, la 2750 realizzata nel 1925 e diventata la prima calzatura da tennis al mondo con suola in gomma naturale vulcanizzata, così come un simbolo di lifestyle. "Lavoriamo da oltre un anno per riportare la produzione in Italia per festeggiare il cento anni di questo modello", spiega a FashionUnited, Lorenzo Boglione, vicepresidente esecutivo di BasicNet e attuale co-ceo di K-Way, insieme al fratello Alessandro. Tra le altre novità presentate a Pitti Uomo anche il lancio della collezione di abbigliamento di Sebago, altro marchio nel portafoglio dell'azienda torinese BasicNet.

Sebago, fall winter 2025-26 Credits: Sebago

Conosciuto per l’iconico penny loafer, Sebago ha voluto ampliare la propria visione affermandosi non solo nel footwear ma anche nell'abbigliamento. Una proposta in cui tradizione e sperimentazione convivono, dove il concetto di layering diventa il fil rouge, e l’unisex trova spazio in capi pensati per abbracciare il women in menswear. La collezione autunno inverno 2025 è una celebrazione della classicità e della qualità che definiscono il Dna del brand. Tra le etichette, per esempio, The Blazer celebra l’arte della giacca, Classic chino offre una proposta che va dal pantalone chino, al formale casual.

Le proposte in denim

Molto ampia la proposta di Pitti Uomo in tema di denim, in forza di quel mix merceologico sempre più presente alla fiera fiorentina, una volta maggiormente dedicata a una proposta di collezioni classiche e meno lifestyle. Tra i marchi presenti Gas, che ha scelto il palcoscenico di Pitti Uomo per presentare il suo nuovo store concept e la collezione fall winter 2025, un momento che segna l'inizio di un nuovo capitolo nel percorso del brand, caratterizzato da un mix tra innovazione e tradizione.

Gas, fall winter 2025-26 Credits: Gas

"Questo progetto riflette la nostra volontà di evolverci e innovare, mantenendo però l'autenticità che ci ha sempre contraddistinto," ha raccontato Rino Castiglione, ceo di Gas.

La strategia retail per il 2025 non si limita all’apertura di nuovi spazi monomarca, ma punta a consolidare la presenza del brand negli spazi multibrand attraverso corner e shop in shop dedicati. Il piano prevede l’installazione di circa 25 corner tra Italia e mercati internazionali, tra cui Europa e India, grazie alla partnership con Reliance, che già gestisce 35 store del marchio. Questo approccio mira a testare e ottimizzare il nuovo concept per renderlo scalabile a livello globale. Presentata anche la capsule Raw Heritage, una celebrazione autentica delle radici del brand, reinterpretate in chiave contemporanea attraverso design d’archivio, tessuti innovativi e dettagli curati nei particolari. Questa capsule si rivolge a una clientela che ricerca prodotti distintivi, dal design ricercato e con un posizionamento di prezzo premium. Tra i pezzi chiave della capsule la salopette uomo e donna in Denim Raw, realizzata in denim 12 once non lavato, ispirata al workwear giapponese e la giacca in denim lavaggio rinse con vestibilità comfort, arricchita da dettagli workwear come rivetti metallici e interni color senape.

Isko e il marchio danese Gabba, invece, hanno presentato una collezione che che combina uno stile iconico e senza tempo con le necessità della vita quotidiana. vita quotidiana. La linea esalta la semplicità del denim grezzo e ne aumenta le prestazioni.

Il cuore della collezione Gabba x Isko è Selfdry, una finitura del denim che riduce i tempi di asciugatura mantenendo la consistenza grezza e autentica del tessuto. Il look è ispirato all'artigianato giapponese. Gabba ha utilizzato questo innovativo tessuto denim per creare 9 modelli diversi, tra cui jeans, giacche di jeans, kimono, borse.

I dati del menswear

Il brand mix, le collaborazioni, le proposte formali e sportive in scena a Pitti riusciranno a risollevare le sorti del menswear? Interessante, a questo proposito, quello che ha detto ieri, in apertura di Pitti Uomo, Matteo Zoppas, presidente di Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. "Alle difficoltà e al critico rallentamento generale negli ordinativi non si rispecchiano per ora le stesse criticità nel risultato delle esportazioni: le ultime stime parlano di una chiusura del 2024 a 90 miliardi di export moda e di una crescita low-single digit del 2 per cento. C’è sempre più un gioco di squadra. Mentre il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha dato vita a un tavolo per affrontare le difficoltà del settore e il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, ha continuato a lavorare per spingere il valore dell’export, anche Ice ha fatto la sua parte ponendosi come l’infrastruttura promozionale e di sviluppo delle esportazioni del settore. Pitti per le imprese del settore rappresenta un’occasione di business matching importante e il 2025 costituirà l’anno record dell’incoming organizzato dall’Agenzia che porterà in fiera 850 operatori selezionati".

Guardando al 2024, invece, minor propensione all’acquisto dei consumatori, forti aumenti dei costi, rallentamento di molte importanti economie, tensioni geopolitiche legate sia ai diversi conflitti in atto, sia a una serie di elezioni politiche chiave, come quelle europee del giugno scorso e quelle americane più recenti: sull'andamento della moda maschile italiana hanno influiti molti elementi. Secondo le stime elaborate dall’Ufficio Studi economici di Confindustria moda sulla base delle indicazioni provenienti dalle indagini campionarie interne nonché sulla base dell’andamento congiunturale del quadro macroeconomico di riferimento, la moda maschile italiana (in un’accezione che comprende la confezione, la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l’abbigliamento in pelle) è attesa archiviare il 2024, dopo tre anni in continua crescita, con un fatturato in calo del -3,6 per cento rispetto a quello dell’anno precedente. Nel 2024 il fatturato del menswear italiano, pertanto, si porterebbe a 11,4 miliardi di euro, coprendo così il 18,9 per cento della filiera tessile-abbigliamento italiana. Con riferimento ai singoli micro-comparti qui esaminati, nel 2024 risultano tutti interessati da dinamiche negative, a eccezione dell’abbigliamento in pelle.

Nel 2024 il valore della produzione presenta un decremento, stimato nella misura del -4,0 per cento rispetto al 2023.

Gli sbocchi commerciali

Con riferimento agli sbocchi commerciali, sia le aree Ue, sia quelle extra-Ue si siano rivelate favorevoli per il comparto, crescendo rispettivamente del +0,9 per cento e del +1,2 per cento. Il mercato Ue copre il 46,2 per cento dell’export totale di settore, mentre l’extra-Ue risulta il maggior “acquirente”, assorbendo il 53,8 per cento. Al contrario, nel caso delle importazioni, si rileva una variazione negativa del -4,4 per cento per il mercato Ue e del -9,6 per cento per l’area extra-Ue. Dalla Ue proviene il 47,8 per cento della moda maschile in ingresso nel nostro Paese, mentre l’extra-Ue garantisce il 52,2 per cento.

Circa le principali destinazioni, nel periodo in esame come primo mercato di sbocco del menswear made in Italy si è confermata la Francia, interessata da una dinamica positiva del +7,5 per cento, che si è assicurata il 12,8 per cento del totale esportato. La Germania, con il 10,1 per cento delle esportazioni maschili, si mantiene in seconda posizione, nonostante presenti un calo del -2,9 per cento. Seguono al terzo posto gli Stati Uniti, in aumento del +0,6 per cento, che assorbono così il 9,3 per cento dell’export di moda uomo. Grazie a una decisa crescita, pari al +30,1 per cento, sale in quarta posizione la Cina. Restando in Asia, la Corea del Sud, ottava, archivia, di contro, una flessione a doppia cifra (-10,2 per cento), seguita da Giappone e Hong Kong, che, invece, presentano aumenti double-digit, rispettivamente del +12,5 per cento e del +20,6 per cento.

La Cina si conferma il top supplier di comparto con una rilevanza del 12,5 per cento

Relativamente invece ai mercati di approvvigionamento nei primi nove mesi del 2024, la Cina si conferma il top supplier di comparto con una rilevanza del 12,5 per cento, nonostante mostri una flessione del -9,8 per cento a confronto con il medesimo periodo dell’anno 2023. Il Bangladesh, in seconda posizione, presenta un calo double-digit (-12,3 per cento), così come la Francia, terza, che flette del -10,4 per cento. Seguono poi Spagna e Paesi Bassi (tradizionale ingresso per merci di provenienza asiatica), che registrano entrambi una performance positiva, rispettivamente del +23,8 per cento e del +6,2 per cento.

Tra i restanti fornitori della top 15, solo il Portogallo, in quindicesima posizione, con uno share limitato all’1,8 per cento, presenta un aumento, pari al +26,4 per cento, mentre tutti gli altri principali paesi di approvvigionamento evidenziano dinamiche negative, comprese tra il -1,5 per cento della Germania, in settima posizione, e il -21,8 per cento della Turchia, in decima.

Gabba x Isko Credits: FashionUnited
Look_01+02 Inca Ril del marchio Stefano Ricci Credits: Courtesy of Stefano Ricci spa, © Alessandro Moggi
Lo stand Sebago i Credits: Sebago
Superga, il modello 2750 realizzata nel 1925 Credits: Courtesy of Superga
Autunno Inverno 2025-26
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