Acquisti di moda: cresce la contaminazione tra online e offline
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Queste alcune delle evidenze emerse dalla prima ricerca condotta da 3A, azienda attiva nella distribuzione di brand internazionali sportswear e fashion, che indaga sulla situazione e sulla possibile evoluzione di store e negozi di abbigliamento italiani. La ricerca dal titolo “3A Retail insights”, ha coinvolto 50 retailer italiani, principalmente retailer sportswear e fashion (negozi e catene).
"Per più della metà del campione (52 per cento), gli influencer sono la vera leva che spinge all’acquisto i più giovani, mentre è in calo il potere di magazine, riviste e pubblicità", si legge in una nota. Per più di 8 store manager su 10 (85 per cento) è in generale il mondo dei social a far concludere un affare.
Inoltre, sei negozianti su dieci affermano di assistere a un fenomeno di contaminazione tra off e online: sempre più clienti provano i prodotti in store per poi cercarli in rete, magari a un prezzo più vantaggioso. Ecco perché, secondo gli store manager italiani, è necessario essere presenti online e non più solo attraverso un ecommerce (55 per cento). Dai dati raccolti emerge anche che chi ha uno store fisico ritiene imprescindibile presidiare i più importanti canali social ed essere presente nel Metaverso (34 per cento). Nell’ottica di una visione sempre più ibrida, gli store puntano sulla formula Click and collect (31 per cento) che consente il ritiro in negozio dell’acquisto online, oppure propongono App per verificare da remoto la disponibilità in store dei prodotti prescelti (15 per cento).
A livello nazionale, i negozi si stanno anche attrezzando per conquistare il cuore delle nuove generazioni: sempre più store fanno scouting per individuare nuovi brand in linea con i gusti dei più giovani (65 per cento).
“Il mondo dello shopping di 10 anni fa sembra una galassia lontanissima e distante. Grazie all’arrivo di device tascabili perennemente connessi, possiamo ricercare valide alternative d’acquisto in ogni momento. I retailer che hanno preso parte all’indagine “3A Retail insights” hanno riletto in modo innovativo il rapporto tra punto vendita tradizionale e online, per potersi inserire con maggiore efficacia in un processo sempre più influenzato dalle nuove tecnologie, dai social media e dagli influencer", ha sottolineato Fabio Antonini, ceo e fondatore di 3A.