Altroconsumo: le donne sotto i 43 anni risultano le più propense a mettere in vendita articoli usati
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Circa tre quarti degli italiani si dichiarano interessati al mercato dell’usato e sostengono di cercare, con diversa frequenza, prodotti second hand. Il 44% lo fa almeno una volta al mese. Cosa comprano? Prima di tutto abbigliamento, scarpe e accessori moda, scelti dalla metà degli intervistati. Seguono a stretto giro libri, fumetti, cd, dvd, vinili, poi gli articoli per la casa. Anche il settore ludico (giochi, videogiochi ecc.) registra buoni livelli di interesse, mentre gli smartphone e gli articoli per le attività sportive e ricreative chiudono la classifica dei prodotti più ricercati.
A fotografare il crescente interesse degli italiani per il mercato del second hand è la recente indagine di Altroconsumo, che ha acceso i riflettori sulle abitudini e sulle esperienze legate a questo modello di consumo sempre più diffuso e sostenibile.
Otto intervistati su 10 hanno acquistato almeno un prodotto di seconda mano nell’ultimo anno
L’inchiesta, condotta tra il 30 maggio e il 3 settembre 2025, ha coinvolto un campione di 1.460 cittadini, distribuito come la popolazione italiana per sesso, età (18-74 anni), livello di istruzione e area geografica. Ai partecipanti è stato chiesto se hanno mai cercato, acquistato e venduto articoli di seconda mano, o se hanno già scelto prodotti ricondizionati, oltre alle motivazioni che guidano queste scelte.
Dati alla mano: 8 intervistati su 10 hanno acquistato almeno un prodotto di seconda mano nell’ultimo anno e uno su tre ha portato a termine tre o più acquisti.
Tra i fattori che influenzano maggiormente la propensione all’acquisto emerge l’età. A promuovere il mercato second hand, infatti, sono soprattutto i giovani under 34, più abili a destreggiarsi tra app e piattaforme digitali, mentre le persone over 59 risultano le più restie.
Un altro dato significativo riguarda “l’intensità” d’acquisto: oltre la metà (54%) di chi ha utilizzato il mercato dell’usato nell’ultimo anno ha comprato più di tre articoli, con una spesa media complessiva di 219 euro (comprensiva di eventuali tasse, costi di spedizione).
Un terzo degli intervistati racconta di aver comprato abbigliamento, scarpe o accessori moda
Ripensando al loro ultimo acquisto di un prodotto second hand, un terzo degli intervistati racconta di aver comprato abbigliamento, scarpe o accessori moda, che si riconferma il settore più popolare. Il 18% ha optato, invece, per libri, fumetti, cd, dvd e vinili.
Indipendentemente dal tipo di prodotto prescelto, oltre la metà delle operazioni (54%) è avvenuta online da un privato tramite siti o piattaforme (come Vinted o Subito.it), l’11% in negozi virtuali e “solo” il 35% in punti vendita fisici o da persone reali. Un dato che conferma quanto la digitalizzazione abbia un ruolo centrale nel mercato dell'usato. Interessante notare che, in un terzo dei casi, venditore e acquirente si trovavano nella stessa città o paese, segno che anche la dimensione locale resta importante.
Sul fronte economico, nel 63% dei casi i prodotti usati erano in vendita a un prezzo negoziabile; gli altri a un prezzo fisso o, molto più raramente (1% dei casi), all’asta (tipo eBay). In totale, il 59% degli acquirenti ha pagato meno rispetto alla cifra iniziale, con uno sconto medio del 23%. Considerando solo i prodotti venduti a prezzo negoziabile, la percentuale sale all’86%.
Ben 3 acquisti su 4 sono stati pagati direttamente al venditore, il resto del campione principalmente attraverso il sito. I metodi di pagamento più gettonati rispecchiano la spinta del digitale: 6 intervistati su 10 hanno utilizzato carta di credito, bonifici, PayPal oppure altri sistemi elettronici.
Solo il 4% dei partecipanti ha segnalato piccoli inconvenienti, come condizioni peggiori dei prodotti rispetto a quanto pubblicizzato o costi extra, a fronte però di una soddisfazione complessiva molto elevata: su una scala da 1 a 100, il livello medio di gradimento è 83, con tre acquirenti su quattro che promuovono l’esperienza. Il fattore decisivo? Il prezzo finale.
Non ci sono solo acquirenti, sottolinea Altroconsumo: sempre più italiani decidono anche di valorizzare ciò che non utilizzano più rimettendolo in circolazione. Dall’indagine emerge che 3 intervistati su 10 hanno venduto almeno un prodotto di seconda mano negli ultimi dodici mesi, contribuendo ad alimentare un mercato dinamico e a sostenere l’economia circolare.
Il 78% degli articoli messi in vendita dagli intervistati è stato proposto a una cifra negoziabile
Anche qui è l’età a fare la differenza. Le donne sotto i 43 anni risultano le più propense a mettere in vendita articoli usati, mentre si diventa più riluttanti superati i 55 anni.
Tra chi ha venduto nell’ultimo anno, il 43% dichiara di aver ceduto più di tre articoli. Il guadagno medio complessivo nello stesso arco di tempo è stato di 181 euro, dato che conferma come il second hand non sia più soltanto una scelta sostenibile, ma anche un modo intelligente per dare valore, economico e ambientale, a ciò che non si utilizza più.
Tra chi ha venduto almeno un prodotto usato nell’ultimo anno, il 44% ha puntato sull’abbigliamento, calzature e accessori moda, ancora una volta il settore al vertice della classifica.
Anche qui il prezzo ha un ruolo centrale: il 78% degli articoli messi in vendita dagli intervistati è stato proposto a una cifra negoziabile. Nel complesso, quasi in due terzi (64%) sono stati ceduti a un prezzo inferiore a quello iniziale, con uno sconto medio del 19%. Considerando solo i prodotti a prezzo negoziabile, però, la percentuale sale al 78%.
Dalle testimonianze degli intervistati emerge che dietro a ogni vendita c’è una combinazione vincente di rapporto diretto tra le persone e praticità digitale. Oltre la metà delle vendite (57%), infatti, è stata conclusa direttamente con l’acquirente. È interessante anche notare, però, che chi vende tende ad affidarsi di più alle piattaforme (44%) rispetto a chi acquista (28%), probabilmente perché il ruolo di mediazione del sito ispira maggiore fiducia. In oltre 7 casi su 10 il pagamento è avvenuto tramite strumenti elettronici, con il bonifico bancario in cima alle preferenze.
Solo il 3% dei venditori ha segnalato problemi imprevisti, come ritardi nei pagamenti oppure disservizi di consegna. Il giudizio complessivo, infatti, riflette l’esperienza positiva: i punteggi relativi alla soddisfazione sono alti, con un valore globale pari a 84 su 100. Anche in questo caso, il fattore che incide maggiormente sulla soddisfazione globale è il prezzo finale ottenuto.