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Attivisti di Peta interrompono un seminario del gruppo Lvmh a Londra

Scritto da Isabella Naef

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Moda
Le pelli di animali torturati non sono "tessuti" dice Peta Credits: Peta Uk

Ieri, a Londra, un sostenitore di Peta, associazione il cui acronimo è People for the ethical treatment of animals, ha interrotto Benoit Aubas e Alexandre Capelli di Lvmh durante il seminario "The Digital product passport" alla Future Fabrics Expo per denunciare l'azienda, sponsor principale della fiera e a cui fanno capo Louis Vuitton, Dior e Fendi, per la vendita di prodotti realizzati con la pelle di serpenti, coccodrilli e altri animali martoriati. Gli attivisti di Peta hanno esposto un cartello con la scritta "Lvmh: i rettili non sono tessuti!" prima di essere allontanati dalla sicurezza.

"Le pelli di animali torturati non sono tessuti del futuro: il loro uso per l'abbigliamento è arcaico e appartiene al passato", ha affermato, in una nota, Yvonne Taylor, vicepresidente dei progetti aziendali di Peta. "Peta chiede a Lvmh di porre fine al suo vergognoso sostegno al commercio di pelli insanguinate e di investire in materiali vegani innovativi e sostenibili che sono davvero il futuro del lusso".

L'associazione, inoltre, fa notare che molti stilisti, tra cui Mulberry, Victoria Beckham, Chanel, Burberry, Diane von Furstenberg e Vivienne Westwood, hanno vietato l'uso di pelle di rettili o altri animali, e molti altri offrono pelle vegana sostenibile ricavata da ananas, funghi, mele, cactus o altri materiali innovativi.

Peta chiede a Lvmh di porre fine al suo sostegno al commercio di pelli insanguinate Credits: Peta Uk
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Vivienne Westwood