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Aumentano i ruoli dedicati a diversità, equità e inclusione in azienda

Scritto da Isabella Naef

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Molte aziende internazionali stanno investendo in diversità, equità e inclusione (Dei), ma molte di esse non dispongono di dati, o non utilizzano efficacemente i dati disponibili, per attuare le proprie strategie e avere impatto sul business. Questo quanto risulta dalla ricerca Workday global diversity.

Nel dettaglio, l'indagine mostra come molti dirigenti comprendano l’importanza di dare priorità alle iniziative in favore della diversità, ma non dispongano dei dati necessari per agire.

Workday, Inc, azienda attiva nelle applicazioni cloud aziendali per la finanza e le risorse umane, ha annunciato i risultati di della ricerca condotta durante la fine del 2022 che ha preso in esame oltre 3.100 professionisti delle risorse umane e dirigenti aziendali responsabili di iniziative per la diversità all’interno delle aziende, per capire le loro motivazioni, le loro attività e i progressi in relazione al senso di appartenenza e alla diversità.

Sono sempre di più i ruoli dedicati a diversità, equità e inclusione all’interno delle organizzazioni

Lo studio di Workday e Sapio Research ha preso in esame 23 Paesi e ha rivelato che sono stati compiuti dei progressi positivi, ma ha anche mostrato evidenti aree di opportunità, tra cui la necessità di misurare l’impatto sul business e di utilizzare i dati per monitorare i progressi in maniera più efficace.

Nonostante l’attuale clima economico globale, la maggior parte degli intervistati ha notato un aumento dei ruoli diversità, equità e inclusione all’interno delle proprie organizzazioni, oltre a prevedere un aumento (35 per cento) o il mantenimento (45 per cento) degli attuali livelli di investimento per le iniziative DEI nel prossimo esercizio finanziario.

Tuttavia, mentre la maggior parte delle aziende mostra una qualche forma di approccio strategico alla Dei, il 39 per cento degli intervistati a livello globale ha dichiarato che, al momento, non esiste alcun approccio strategico, il che rende difficile passare dalla definizione degli obiettivi alla loro realizzazione. Questa situazione è particolarmente diffusa nell’area Asia, Pacifico, Giappone dove il 52 per centi degli intervistati ha dichiarato di avere un approccio basso o appena emergente verso gli obiettivi Dei, rispetto ad Australia, Nuova Zelanda (35 per cento), Europa (39 per cento), Nord America (34 per cento) e Sudafrica (22 per cento), rispettivamente. Quasi un terzo (32 per cento) ha dichiarato che la propria azienda ha bisogno di leadership e impegno ai vertici per poter progredire.

Il 76 per cento delle aziende dispongono di un budget per diversità, equità e inclusione

Una delle altre ragioni principali si è rivelata essere legata ai dati e alla rendicontazione degli sforzi in ambito Dei, con solo il 20 per cento degli intervistati ad aver misurato l’impatto aziendale e il valore delle iniziative Dei. Il 60 per cento ha anche commentato che il monitoraggio dei progressi è impegnativo e richiede nuovi sistemi e software per supportare pienamente la strategia e l’implementazione della Dei.

Dall'indagine è emerso che gli investimenti nella Dei restano forti e più di tre aziende su quattro (76 per cento) dispongono di un budget per iniziative dedicate. Oltre la metà (59 per cento) ha registrato un aumento degli investimenti nei ruoli ufficiali Dei all’interno della propria organizzazione rispetto all’anno precedente, con il 35 per cento che prevede di aumentare gli investimenti Dei nel prossimo esercizio finanziario e il 45 per cento di mantenerli.

Nel complesso, è emerso che più di un terzo (36 per cento) degli intervistati ha dichiarato che la diversità è riconosciuta, valorizzata e celebrata nelle loro aziende. Tuttavia, il 18 per cento ha affermato che essa viene banalizzata e che non ci si concentra abbastanza sul riconoscimento delle differenze esistenti.

“In Workday crediamo nella creazione di un luogo di lavoro eccellente per tutti, il che significa essere intenzionati a rispettare il nostro impegno per il value inclusion, belonging, and equity (Vibe) e voler creare un ambiente di lavoro in cui tutti i nostri dipendenti siano apprezzati per le loro prospettive uniche, rispettati in quanto uguali e integri, e ricevano un accesso equo alle opportunità", ha sottolineato Carin Taylor, chief diversity officer, Workday.

Foto: Pexels, Fauxels

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