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Ballantyne: un codice per verificare l'autenticità dei capi

Scritto da FashionUnited

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Moda

La contraffazione è un fenomeno che affligge molti marchi della moda da tempo, ma oggi, grazie alle tecnologie, i clienti sono in grado di sapere in tempo reale se il capo che hanno davanti è originale.

Tra le aziende che hanno deciso di sfruttare la tecnologia a questo fine rientra anche Ballantyne, marchio del cachemire che ha stabilito che, a partire dalla collezione autunno inverno 2017-2018, sull’etichetta tessuta all'interno dei capi ci sia un codice univoco, il codice di identificazione Clg: basterà scansionarlo con uno smartphone oppure inserirlo sul sito www.certilogo.com per avere una conferma immediata dell'autenticità del prodotto.

L'azienda attiva nella produzione di cashmere e tessuti pregiati con una tradizione più che centenaria, ha scelto quindi Certilogo per garantire l’autenticità e l’unicità dei suoi prodotti e fermarne la contraffazione.

Numeri alla mano, le imitazioni di abiti, scarpe e accessori di marca danneggiano le imprese della Ue e i loro fornitori per oltre 43,3 miliardi di dollari ogni anno, con una perdita stimata di circa 518.000 posti di lavoro. Il made in Italy è particolarmente colpito dal fenomeno. Circa 140.000 prodotti contraffatti all'anno sono stati confiscati ai confini dei paesi Ocse nel periodo 2011-2013. Di questi, il 14,6 percento erano copie di prodotti di marchi italiani, una quota superata solo dai brand degli Stati Uniti (20 percento).

"Consentire ai consumatori di autenticare i prodotti Ballantyne è stata un’estensione naturale dell'impegno storico del nostro brand nell’avere per i propri capi una lavorazione artigianale dal design impeccabile", ha spiegato Fabio Gatto, presidente Ballantyne. “Il fenomeno della contraffazione nel settore della moda è estremamente dannoso, non solo per i danni economici e reputazionali inflitti alle marche coinvolte, ma perché i prodotti di scarsa qualità e di dubbia interpretazione possono destabilizzare l’intera industria".

Fondata in Scozia nel 1921, l'azienda dal 2015 fa capo a Fabio Gatto, imprenditore trevigiano con un’esperienza trentennale nel mondo della moda. Con la nuova gestione, l’80 percento della produzione è stata riportata in Italia, il 10 percento è prodotto in Scozia, patria del brand e nota per l’altissimo know how delle sue maestranze artigianali. Il restante 10 percento è prodotto in Mongolia, dove Ballantyne ha recuperato alcuni antichi telai a mano.

Foto: Ballantyne press office

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