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Boggi Milano: i piani di espansione all'estero

Scritto da FashionUnited

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Moda |INTERVISTA

Il marchio Boggi Milano conta già oltre 160 negozi in più di 33 Paesi e sta vivendo una forte espansione: solo nella seconda metà del 2018 gli italiani hanno aperto 15 store nuovi, e altri 25 sono in programma per il 2019. FashionUnited ha parlato con Claudia Lunati, chief marketing officer di Boggi Milano, di posizionamento, target e piani di espansione dell'etichetta.

Come descriverebbe il marchio Boggi Milano a chi non lo conosce?

Boggi Milano è un marchio dedicato al gentleman style italiano e alla qualità italiana. Si caratterizza inoltre per il servizio straordinario sia in negozio, sia online. Di recente abbiamo fatto un sondaggio con 4000 partecipanti di quattro Paesi, Italia, Germania, Gran Bretagna e Francia, per capire cosa è ritenuto importante di un marchio dai consumatori. I partecipanti hanno messo al primo posto l’alta qualità. Volevamo sapere anche qualcosa sull’immagine del nostro brand. La sua notorietà è molto alta in Italia, ma negli altri Paesi partecipanti al sondaggio la maggior parte dei consumatori non conosce Boggi; in compenso la loro prima impressione per quanto riguarda qualità, taglio e servizio è stata molto positiva.

A chi si rivolge Boggi Milano?

Il nostro target principale sono uomini fra i 30 e i 40 anni. Ci rivolgiamo all’uomo cosmopolita, che vive e lavora città. I nostri business look e i nostri abiti sono già noti al target, ma di fatto la nostra specializzazione è anche nell’ambito Easy formal, dunque in stili piuttosto casual che seguono la moda e soddisfano i bisogni del cliente nella quotidianità. Da Boggi Milano quasi tutto è made in Italy: ciò significa che ci rivolgiamo a uomini che apprezzano questo stile e la sua intrinseca qualità.

Come portate avanti la comunicazione per incrementare la notorietà del marchio?

I social media e soprattutto gli influencer hanno un ruolo importante nella nostra strategia di comunicazione. Per esempio seguiremo uno “sviluppo di stile dell’influencer” da Milano a Bruxelles, a Parigi e in Germania. Inoltre, e questo sicuramente sarà una sorpresa per molti, nelle nostre campagne cerchiamo di rivolgerci alle donne. Dal nostro studio è risultato che le donne sono le consulenti di stile degli uomini. Le donne fanno dunque parte del pubblico cui vogliamo rivolgerci, loro vedono il nostro marchio anche come fonte di informazioni per fare regali. Il nostro personale viene formato anche per offrire una consulenza di stile ai clienti, perché abbiamo visto che i nostri clienti lo apprezzano. Dunque sia in negozio, sia online presentiamo proposte di look complete.

Anche il concetto di store è nuovo. Di cosa si tratta?

Il nuovo concetto di store deve offrire al cliente più spazio e la possibilità di concentrarsi pienamente sull’esperienza di cliente, per esempio con divani che invitano a fare una sosta. Il concetto di store è suddiviso in due ambiti distinti fra loro dalle linee “Formal” e “Easy formal”. Anche la sartoria artigianale deve occupare una posizione centrale nel negozio: a questo servono i grandi specchi davanti a cui i clienti, usufruendo del servizio di sartoria completo, possono farsi sistemare gli abiti su misura. Il negozio deve essere percepito non solo come punto vendita, ma anche come concept store in cui il cliente può approfittare dei nuovi servizi omnichannel, che costituiscono sinergie con la piattaforma di ecommerce.

Come avete integrato i servizi in loco con i servizi online?

Offriamo “click&collect”, con cui i clienti possono ordinare online e passare a ritirare l’ordine in negozio; “reserve In store”, con cui i clienti possono ordinare online e prendere appuntamento in negozio per farsi sistemare gli articoli ordinati; e “order In store”, con cui i clienti ordinano in negozio e possono farsi recapitare i prodotti a casa o a un altro indirizzo idoneo.

Come proseguirà l’espansione?

All’inizio del 2019 vogliamo aprire due negozi a Monaco. Per il 2019 sono previste in tutto 25 nuove aperture, di cui 18 nella regione Dach, ossia Germania, Austria e Svizzera e, tra queste, sei in Germania.

Tradotto da un articolo di Barbara Russ
Foto: Boggi Milano

Boggi Milano