Brunello Cucinelli, Lidewij Edelkoort e Giorgio Armani riflettono sui destini della moda
loading...
Meno moda usa e getta ma collezioni destinate a durare, più tempo per apprezzare qualcosa, che sia una persona, un abito o un oggetto: i grandi del fashion riflettono su quello che sarà il destino dell'industria dopo la pandemia da coronavirus.
Cucinelli: c’è bisogno del cuore più che delle mani
Sono in molti ad avere la convinzione che questa crisi sanitaria, che sta avendo ripercussioni ovunque, cambierà la popolazione, la loro propensione agli acquisti e la scala di valori individuali. A onor del vero c'è anche chi crede che, passata l'emergenza, ci si scorderà di tutto e nulla cambierà rispetto al passato. è>
La trendsetter olandese Lidewij Edelkoort, autrice di libri di tendenze e consulente di fama internazionale, è convinta che l'epidemia del coronavirus "permetterà all'umanità di ripristinare i propri valori". In un'intervista al magazine Dezeen, la trendsetter ha evidenziato come il virus stia causando una "quarantena dei consumi", una pausa forzata, ecommerce a parte, che avrà un profondo impatto culturale ed economico.
Brunello Cucinelli, a capo dell'omonima azienda umbra del cachemire, asserisce che "il sorgere di un tempo nuovo è già iniziato dalle ombre di una notte dolorosa; questo tempo nuovo, stimati amici, io lo vedo come pieno di opportunità favolose, come portatore di linfa nuova, come creatore di idee, tutto intorno a una rinnovata voglia di vivere". "So che ci sarà una nuova crescita economica, so che l’entusiasmo prenderà i nostri cuori. Ma alla fine saremo diversi; anche noi, come il tempo, saremo in qualche maniera nuovi. Qualcosa di trasformato ci farà vedere le cose e la vita in una dimensione diversa, bellissima, incantata", scrive nella "Lettera del tempo nuovo" Cucinelli.
"Cari amici, sono convinto che il tempo nuovo sarà per noi l’occasione affascinante per rimettere insieme un rapporto virtuoso tra umanesimo e tecnologia, tra spirito e armonia, tra profitto e dono. Dobbiamo sapere che dietro a ogni problema c’è un’opportunità. Quel gigante umano che fu Michelangelo era solito dire che la vita è una forma d’arte, e come l’arte, per viverla, c’è bisogno del cuore più che delle mani", aggiunge Cucinelli che, meno di due anni fa, ha pubblicato il libro "Il sogno di Solomeo".
Nel libro (edito da Feltrinelli, 176 pagine, 15 euro) Cucinelli ripercorre il suo cammino personale ed evoca il senso dell’umano appreso dai Greci, che ogni giorno l’ha accompagnato nella ricerca della saggezza e della pratica virtuosa. Le sue guide sono la dignità morale e quella economica dell’uomo. I punti cardinali che orientano questo viaggio sono la bellezza, quando è unita alla custodia, e la vecchiezza, quando è amata dai giovani, la ricchezza, quando è unita al dono, e la semplicità delle cose davvero grandi. Nasce così il concetto di “lavoro giusto” come rispetto della natura, dell’uomo e della sua aspirazione al sogno: è questo il “capitalismo umanistico". Un concetto che, da anni, Cucinelli, nato nel 1953 a Castel Rigone, in provincia di Perugia racconta nelle sue numerose apparizioni pubbliche.
Secondo un altro degli stilisti più conosciuti al mondo, Giorgio Armani, è arrivato il tempo di rallentare, approfittando dei nuovi ritmi dettati dalla crisi. "Un’opportunità per restituire autenticità e riallineare tutto", ha scritto Armani in una lettera al quotidiano americano Wwd.
"Le collezioni estive rimarranno nelle boutique almeno fino all’inizio di settembre, come è naturale. E così faremo d’ora in poi", ha annunciato Armani, sottolineando, appunto, come la pandemia possa essere un'occasione per rallentare e dimenticare gli eccessi, approfittare dei nuovi ritmi dettati dalla crisi.
"Le recenti immagini dell'aria sopra la Cina hanno mostrato come due mesi senza produzione abbiano permesso alla gente di respirare di nuovo", ha, invece, detto Edelkoort, riferendosi al fatto che le "emissioni di carbonio e l'inquinamento da parte dell'industria cinese sono diminuite da quando il virus ha colpito il paese per la prima volta".
La trendsetter, a capo dell'agenzia di previsioni delle tendenze, New York Edelkoort Inc, ha menzionato anche Milano, dove molte fiere, come il Salone del Mobile, sono state rinviate, e ha suggerito agli organizzatori di trovare maniere alternative e innovative per i saloni. Quelli della moda, al momento, sono stati posticipati a settembre, come Pitti Uomo e White.
Foto: Brunello Cucinelli website