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Buying Show: il futuro digitale dei tradeshow

PUBBLIREDAZIONALE
Scritto da FashionUnited

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Moda

Buying Show reinventa il tradizionale processo, spesso complicato e dispendioso, di gestione dei tradeshows fornendo una soluzione digitale che permette a Brands e Retailers di trovare la corrispondenza perfetta.

L’aumento della velocità nel mondo del fashion, il cambiamento dei cicli stagionali e una continua evoluzione dei bisogni dei consumatori fanno parte di un evoluzione che i retailers devono affrontare.

La parola d’ordine per gli stores è “dentro il nuovo – fuori il vecchio”, le collezioni non possono rimanere statiche visto e considerato che non esiste più uno schema di acquisto stagionale. Lo shopping è ormai sinonimo di sperimentazione, scoperta, piacere e sopra ogni cosa deisderio.

Aggiornare il proprio guardaroba è diventata una vera e propria esperienza ricreativa, non più paragonabile come in passato a qualcosa come riempire il proprio frigo. Mentre far la spesa è ancora considerata un azione a cui bisogna far fronte per necessità, passeggiare da Barneys e navigare su Net-A-Porter è invece tempo di qualità, inteso come scoperta dei propri desideri. Nonostante le differenze appena citate esiste una somiglianza: la frequenza degli acquisti di moda sta diventando quasi giornaliera, proprio come il cibo.

Difatto la maggiorparte degli acquisti offline avviene tramite un processo di attivazione di un desiderio piuttosto che di un bisogno effettivo. I bisogni vengono sostituiti dai desideri e questi desideri devono essere in qualche modo attivati ad ogni occasione. Per far fronte a questa continua richiesta i retailers sono chiamati ad una sfida che li vede impegnati nel dover presentare prodotti sempre nuovi ed allettanti almeno ogni due settimane.

Questa diversificazione ovviamente influenza gli ordini ed apre la porta a diversi dubbi sui metodi tradizionali di vendita e acquisto all’ingrosso. Fino ad oggi veniva piazzato un ordine per ogni stagione, di solito nei tradeshows che avvengono due volte l’anno. Quel singolo ordine costituisce l’intera fornitura stagionale del retailer. Oltre a questo i retailer sono costretti a piazzare l’ordine in tempi davvero risicati decidendo il volume degli acquisti mesi prima che la collezione venga messa in vendita.

La fashion industry ha compiuto passi tecnologici importanti per andare incontro ai bisogni dei clienti, l’industria dell’ingrosso invece ha lasciato i retailer al palo. Il mancato adattamento alle nuove condizioni del mercato pone i retailers in una situazione alquanto precaria: Milano, Londra, Berlino, Pitti, Pure e Premium impongono ai retailer di effettuare i propri ordini in massimo tre giorni, ordini che influenzeranno il corso di un intera stagione. Possibile che queste condizioni non influenzino il processo decisionale e le strategie di acquisto? Come è possibile scoprire tutti i prodotti dei Brand conosciuti e scoprirne di nuovi in sole 72 ore?

Una soluzione richiederebbe la considerazione di tutta una serie di problemi che riguardano la fashion industry, l’evoluzione sempre più veloce del lato retail in contrasto con la lentezza del sistema di vendita all’ingrosso basato sui tradeshow locali. In automatico viene da chiedersi se la risposta a tutto questo non possa risiedere nelle potenzialità dell’ecommerce. Servirebbe un marketplace digitale dove i brands vengono presentati con tutti i propri prodotti, gli stessi mostrati nei tradeshow. Immaginate un tradeshow accessibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 visitabile direttamente dal vostro ufficio, online.

I costi in termini economici e di tempo che il metodo tradzionale prevede potrebbero essere abbattuti se non del tutto annullati, migliorando al contempo l’efficienza. Questo porterebbe alla possibilità di fare scelte appropriate, in tempi appropriati, essere certi della buona riuscita di un ordine e sopra ogni cosa permettere ai retailer di effettuare ordini più piccoli e ripetuti nel tempo, abbassando di fatto il fattore di rischio classico.

Buying Show (Link) si basa sul concetto di digitalizzazione dei tradeshow tradizionali, fornendo un support efficiente e funzionale agli stessi fornendo la possibilità di continuare a tenere i contatti anche dopo i tradeshow. Concepito come un online shop classico, da un lato i brand possono mostrare l’intera collezione e renderla accessibile 24 ore su 24 e dall’altro lato i retailers possono accedere ad informazioni dettagliate sulla qualità dei prodotti, la quantità disponibile, i tempi di consegna e molto altro.

Oltre a tutto questo, è prevista la possibilità di effettuare ordini per l’inventario ma anche per il pre-ordine in qualsiasi momento, migliorando le tempistiche del processo e di conseguenza anche il flusso monetario in entrambi i sensi. Non soltanto la piattaforma è completamente gratuita per i retailers ma è in grado di fornire informazioni fondamentali per muoversi nella giungla infinita di prodotti, brands e nuovi trend consigliando le migliori connessioni e contatti attraverso una persona dedicata – un esperto a disposizione dei retailers. Questo aspetto è particolarmente importante quando si tratta di consigliare brand nuovi e promettenti ancora non presenti nel portfolio del retailer. Circa 600 retailer e 120 brands sono già all’interno della piattaforma con sede a Berlino con nomi d’eccellenza come Luisa Via Roma e KaDeWe.

Basato sulla necessità di un cambiamento, questo concetto pionieristico di evoluzione dei tradeshow tradizionali era più che dovuto e da lungo tempo atteso.

https://buyingshow.com/

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