Camera della moda presenta gli emendamenti al disegno di legge sulla certificazione della filiera

Attraverso una nota Camera della moda italiana fa sapere che, garantire un quadro normativo chiaro, efficace e realmente applicabile in materia di certificazione della filiera della moda, nella giornata di ieri, lunedì 10 novembre, sono stati trasmessi ai commissari della X Commissione attività produttive della camera dei deputati gli emendamenti al disegno di legge già approvato dal Senato, che riguarda in particolare le piccole e medie imprese del settore moda.

Gli emendamenti, si legge nella nota, mirano a migliorare il testo attualmente in discussione, accogliendo le osservazioni e le esigenze espresse dalle imprese della filiera, con l’obiettivo di rendere la certificazione uno strumento realmente utile, capace di assicurare trasparenza, tracciabilità e tutela lungo tutto il processo produttivo.

“L’obiettivo è che la Commissione possa svolgere una discussione di merito per rendere la legge più equilibrata e rispondente alla realtà del comparto. Le imprese chiedono una normativa che le protegga, rafforzando l’immagine della filiera di produzione italiana nel mondo e rendendo chiaro che la responsabilità deve essere legata alla trasparenza del processo certificato e non estesa a eventuali irregolarità di subfornitori non autorizzati”, ha sottolineato Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana.

Con la certificazione, l’intero processo produttivo potrà infatti essere validato da soggetti terzi indipendenti, garantendo alle aziende un sistema di controllo trasparente e verificabile. “La Camera nazionale della moda italiana continuerà a collaborare con le istituzioni per affinare i contenuti del provvedimento e definire un modello di certificazione riconosciuto e condiviso, a tutela del sistema moda italiano e del suo valore etico e competitivo”, ha aggiunto Capasa.

Nei prossimi giorni Capasa incontrerà i commissari della X Commissione per illustrare nel dettaglio le proposte emendative e sottolineare l’importanza di un intervento legislativo che sappia coniugare rigore, sostenibilità e competitività delle imprese.