Certilogo: cresce la percentuale di chi compra falsi online in Italia
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L’Italia assorbe il 22 percento dei “falsi” made in Italy. Questo quanto emerge da un'indagine di Certilogo, il servizio di autenticazione che ha messo in contatto nel corso del 2015 oltre 160 mila consumatori con i brand che amano. Di questi, circa 100mila, da oltre 150 Paesi, hanno verificato prodotti del fashion made in Italy.
Sono stati principalmente i consumatori dell’Europa Occidentale (36 percento) a interrogare la piattaforma per controllare che il prodotto acquistato fosse autentico, seguiti da quelli del Far East (22 percento), con a capo la Cina, e Nord e Centro America (17 percento). Gli italiani, con il 12 percento di interrogazioni, sono tra i più interessati a verificare l’autenticità del prodotto acquistato.
“Nel periodo di riferimento il servizio ha anche allertato circa l’8 percento di chi ha interrogato la piattaforma", ha affermato Daniele Sommavilla, vice president e global sales Certilogo, "portandolo a conoscenza di essere davanti a un prodotto falso. In Italia tale percentuale è addirittura maggiore (13 percento)”. I consumatori che si sono trovati davanti a un falso sono per il 59 percento provenienti dall’Europa Occidentale, per il 19 percento dal Nord e Centro America e per il 12 percentp dal Far East. L’Italia registra il 22 percento del totale “falsi di made in Italy” verificati nel mondo.
Nel 63 percento dei casi il capo falso è stato comprato online mentre per il 37 percento in una boutique, outlet o mercatino. In Italia cresce la percentuale di chi compra falsi online (dal 38 percento del 2014 al 52 percento).