Cfda e Pvh fanno il punto sull'inclusione dei neri nella moda
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Politiche e strategie volte all'inclusione e all'equità sono sempre più diffuse in azienda. Si tratta di una tendenza che, soprattutto in Usa, è stata originata dai tragici e insensati atti di ingiustizia razziale del 2020, comprese tutte le vite perse per mano del razzismo, ma anche dall'impatto della pandemia da Covid-19 sulle comunità di colore. Anche in Europa si fanno strada, all'interno delle aziende, politiche volte a spingere l'uguaglianza e l'inclusione, molto spesso accompagnate dall'assunzione di manager specializzati.
I dipendenti di colore coprono solo il 15 per cenro dei posti nei consigli di amministrazione, nonostante costituiscano il 32 per cento delle posizioni entry-level
In questi giorni Cfda, The Council of fashion designers of America, l'associazione Usa degli stilisti, in collaborazione con Pvh Corp., ha presentato il report The State of diversity, equity and inclusion in fashion, un lavoro definitivo di ricerca per suggerire i prossimi passi per guidare le aziende e le associazioni verso luoghi di lavoro rappresentativi ed equi in tutta l'industria della moda americana.
"Attraverso questo studio, cerchiamo di enfatizzare le esperienze dei dipendenti neri e le voci dell'industria, e di altre comunità sottorappresentate, poco servite e sfavorite in tutte le discipline e livelli del settore", si legge in una nota.
"Lasciate che questa ricerca serva come prova dei problemi della nostra industria, ma anche come testimonianza che i passi verso il progresso e l'equità sono raggiungibili a ogni livello, indipendentemente dalle risorse individuali o organizzative", prosegue la nota.
Questo lavoro è costruito su una missione comune per sostenere un cambiamento misurabile che Cfda e Pvh hanno iniziato a progettare nel 2018.
"Siamo grati per la partnership di Pvh con Cfda, che ci permette di affrontare importanti esigenze all'interno della moda americana. Con i risultati dello studio e il tool kit, ci aspettiamo che gli stakeholder del settore ci sostengano nella creazione di un'industria che sia diversa, equa e inclusiva", ha detto Steven Kolb, ceo di Cfda.
Questa analisi si basa su un sondaggio di McKinsey & Company su oltre 1.000 professionisti del settore in 41 aziende, 20 interviste con le parti interessate e tre focus group con studenti e designer emergenti. Questa ricerca è stata condotta nell'autunno del 2020 dopo un notevole sviluppo e pianificazione."Le sfide di inclusione e diversità nell'industria della moda sono reali. Questa importante ricerca non solo lo conferma, ma gli insegnamenti che ne derivano aiuteranno a guidare il lavoro verso un cambiamento positivo e duraturo", ha detto Stefan Larsson, ceo di Pvh Corp. "Abbiamo del lavoro da fare in Pvh, e insieme alla nostra grande industria abbiamo la responsabilità collettiva di appoggiarci e guidare un impatto reale".
Nel rapporto sono state individuate sei aree chiave di opportunità: consapevolezza, accesso, promozione, difesa, compensazione e appartenenza. Ognuna di queste aree è esplorata a fondo e accompagnata da approfondimenti sui dati, narrazioni personali e passi per l'intervento.
I dipendenti neri riferiscono una maggiore inaccessibilità al nell'industria della moda (68 per cento) rispetto ai dipendenti bianchi (37 per cento)
Dall'indagine emerge che c'è ancora molto da fare. La rappresentanza nei ruoli esecutivi e di leadership è ancora carente. In un'analisi dei dati del 2019 per l'industria dell'abbigliamento e del beauty raccolti dalla ricerca Women in the Workplace di McKinsey & Company, è emerso che i dipendenti di colore coprono solo il 15 per cenro dei posti nei consigli di amministrazione, nonostante costituiscano il 32 per cento delle posizioni entry-level.
Al contrario, gli uomini bianchi ricoprono la maggior parte dei posti nei consigli di amministrazione (72 per cento), nonostante comprendano solo il 26 per cento delle posizioni entry-level. Un esempio di questo può essere visto guardando un campione di dieci aziende leader nel settore della moda e dell'abbigliamento con sede negli Stati Uniti. "Abbiamo osservato che gli unici tre dipendenti di colore a livello di dirigenti sono responsabili della diversità, molti dei quali fanno parte del dipartimenti delle risorse umane della loro organizzazione", si legge nel report.
Dati che hanno alimentato le critiche sull'autenticità delle azioni intraprese. Di quelli che riferiscono che le loro aziende hanno preso provvedimenti, meno della metà (44 per cento) crede che si tradurrà in un cambiamento permanente. "Gli studenti neri intervistati nei nostri focus group hanno parlato delle loro percezioni ed è un'opinione condivisa che la cultura nera la cultura nera sia alla moda in questo momento; loro opinione è che i marchi stanno cercando di capitalizzare su queste tendenze.
Quasi il 60 per cento degli intervistati, inoltre, ha detto che le loro aziende hanno intrapreso azioni interne o esterne di Dei, acronimo di Diversity, equity and inclusion.
La maggioranza degli intervistati (78 per cento) crede che le loro aziende apprezzino le differenze che le persone portano sul sul posto di lavoro.
Il 50 per cento dei dipendenti di colore riferisce che una carriera nel nell'industria della moda non è ugualmente accessibile a tutti i candidati qualificati, e quasi uno su quattro mette in dubbio la meritocrazia delle opportunità.
I dipendenti neri riferiscono una maggiore inaccessibilità al nell'industria della moda (68 per cento) rispetto ai dipendenti bianchi (37 per cento).
Foto: Cfda website