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Chanel replica alle accuse di "russofobia"

Scritto da Isabella Naef

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Le influencer russe fanno letteralmente a pezzi le borse di Chanel su Instagram: continua così la protesta dopo lo stop alle vendite in Russia per l'invasione dell'Ucraina. I video con il taglio delle borse sono pubblicati sui profili social, come quello di Marina Ermoshkina, 300mila follower o di Victoria Bonya, 9,3 milioni di follower che, camicia rosso nera a quadri, taglia in due una delle iconiche borsette della griffe francese. Bonya dice: "se Chanel non rispetta i suoi clienti, perché dobbiamo rispettare noi Chanel? Ciao ciao". La borsa viene fatta a pezzi nel giro di qualche secondo.

Le influencer russe tagliano le borse Chanel e pubblicano i video

Insomma, prosegue così la protesta delle influencer russe contro Chanel in seguito alla decisione, presa dalla maison, di interrompere la vendita dei suoi prodotti ai clienti russi all'estero, se questi hanno intenzione di portarli poi nel loro Paese.

L'iniziativa è arrivata dopo che l'azienda francese ha chiuso le sue boutique in Russia, successivamente all'invasione dell'Ucraina, da parte di questo Paese.

Il marchio, accusato di "russofobia", ha reagito in un comunicato, indicando la sua volontà di rispettare scrupolosamente le regole e le sanzioni applicate dalla comunità internazionale. "Chanel è una società internazionale. Come tale, rispetta tutte le leggi applicabili alle sue attività e ai suoi dipendenti in tutto il mondo, comprese le leggi sulle sanzioni commerciali. Per quanto riguarda le varie sanzioni emesse da Ue, Regno Unito, Usa, Svizzera in relazione a Russia e Bielorussia, a Chanel è vietato trattare con alcuni individui ed entità designate. Inoltre, le più recenti leggi sulle sanzioni dell'Ue e della Svizzera includono un divieto di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione, direttamente o indirettamente, di beni di lusso a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per l'uso in Russia", si legge nella nota.

"L'accoglienza di tutti i nostri clienti, indipendentemente dalla loro provenienza, è una priorità per Chanel"

Il marchio giustifica così la sua decisione di non vendere articoli ai clienti russi, anche all'estero, per paura che questi pezzi finiscano poi in Russia.

La griffe, però, ha riconosciuto che queste decisioni possono aver scioccato alcuni clienti. "Siamo consapevoli che questo processo di interpretazione della legge ha deluso alcuni dei nostri clienti. Stiamo lavorando per migliorare questo approccio e ci scusiamo per qualsiasi malinteso possa aver causato, poiché l'accoglienza di tutti i nostri clienti, indipendentemente dalla loro provenienza, è una priorità per Chanel", ha sottolineato il marchio.

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