Codice etico Confcommercio: ok all'aggiornamento dal ministero Giustizia
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Il 17 febbraio il ministero della Giustizia ha approvato la nuova versione, aggiornata con le ultime novità legislative, del Codice etico di Confcommercio, redatto ai sensi del D.Lgs. 231/2001 relativo alla responsabilità amministrativa degli Enti.
Il Codice, già approvato dal Ministero nel 2003, nel 2009 e nel 2016, è stato rivisto con particolare attenzione alle recenti sentenze di legittimità e sulla base degli interventi legislativi che hanno portato all’inserimento di nuove fattispecie nel novero dei reati presupposto di cui al Dllgs. 231/2001.
"Tra i nuovi reati per i quali è prevista la responsabilità amministrativa degli enti ci sono i reati tributari, di contrabbando, di frode nelle pubbliche forniture, di indebita percezione di erogazioni del Fondo europeo agricolo di garanzia e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, di peculato, di peculato mediante profitto dell’errore altrui, di abuso di ufficio, di violazione del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica", si legge in una nota di Confcommercio.
La revisione ha inoltre riguardato la descrizione di molte fattispecie di reato che, nel corso degli anni, hanno subito modifiche anche per effetto dell’attuazione di normative europee. Diverse novità sono state infatti introdotte dal D.Lgs. 75/2020, di attuazione della direttiva (Ue) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale (c.d. Decreto attuativo della Direttiva Pif); i reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio sono stati rivisti a seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 195/2021 attuativo della direttiva (Ue) 2018/1673, sulla lotta al riciclaggio mediante diritto penale; i reati contro la fede pubblica e contro la Pubblica amministrazione e la corruzione tra privati sono stati aggiornati in conseguenza delle modifiche apportate dal D.Lgs. 184/2021, di attuazione della direttiva (Ue) 2019/713, relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti.
La Confederazione intende offrire alle imprese associate uno strumento di supporto, considerato dal ministero della Giustizia “idoneo” a prevenire la commissione dei reati - per la predisposizione dei propri modelli di organizzazione e gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001.