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Come etichettare i prodotti tessili e le calzature

Scritto da Isabella Naef

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Moda

L'etichetta dei prodotti tessili deve essere scritta in lingua italiana, vietato, quindi, scrivere cotton al posto di cotone; deve contenere la composizione fibrosa con la denominazione della fibra scritta per esteso (“100 per cento Cotone e non 100 per cento co, che è il codice meccanografico) e la percentuale del peso indicata in ordine decrescente ( per esempio “90 per cento cotone 10 per cento seta”). Sono queste alcune delle raccomandazioni delle Federazione moda Italia e di Confcommercio alle aziende del dettaglio moda, anche in relazione ai possibili controlli da parte dagli Enti incaricati dal Ministero dello Sviluppo economico e, in particolare, dalle Camere di Commercio, dopo l'entrata in vigore lo scorso 4 gennaio 2018 (Decreto Legislativo n. 190 del 15 novembre 2017) della Disciplina sanzionatorio sull'etichettatura delle calzature e dei prodotti tessili.

L'etichetta dei prodotti tessili deve essere in lingua italiana

L'etichetta dei prodotti tessili, prosegue il vademecum, è necessario che trovi corrispondenza con quanto scritto nei documenti commerciali (per esempio, nelle fatture ci deve essere il riferimento alla stessa percentuale di composizione fibrosa indicata in etichetta); che sia saldamente fissata al prodotto messo in vendita; che indichi nome, ragione sociale o marchio e anche sede legale del produttore/importatore, che preveda, ove necessario, l'indicazione “Contiene parti non tessili di origine animale” qualora, per esempio, si tratti di piumini, maglioni con toppe o inserti in pelle o scamosciati, bottoni in madreperla o corno naturale.

Fondamentale, inoltre, sapere che il fabbricante, l'importatore o il distributore che non forniscano sui siti web le indicazioni relative alla composizione fibrosa sono soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 euro a 20.000 euro.

Per chi vende calzature, invece, è importante sapere che il distributore che mette a disposizione sul mercato le calzature senza aver esposto in negozio un cartello con le informazioni sulle componenti delle calzature è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro.Il cartello è disponibile presso le sedi di Federazione moda Italia-Confcommercio.

Foto: Il cartello con le informazioni sulle componenti delle calzature; etichette
Confcommercio
etichette tessile
federazione moda italia