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Commercio al dettaglio: migliorano le vendite a gennaio

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Liza Summer
A gennaio 2023 l'Istat stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio (+1,7 per cento in valore e +1,2 per cento in volume). Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+2,2 per cento in valore e +1,9 per cento in volume), sia quelle dei beni non alimentari (+1,4 per cento in valore e +0,7 per cento in volume).

Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+1,5 per cento) e calano in volume (-0,5 per cento). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento in valore (+1,7 per cento) e diminuiscono in volume (-0,8 per cento) così come quelle dei beni non alimentari (+1,2 per cento in valore e -0,2 per cento in volume).

Su base tendenziale, a gennaio 2023, le vendite al dettaglio, sottolinea l'Istituto nazionale di statistica, aumentano del 6,2 per cento in valore e registrano un calo in volume del 2,4 per cento. Si registra un andamento analogo sia per le vendite dei beni alimentari (+7,5 per cento in valore e -4,4 per cento in volume), sia per quelle dei beni non alimentari (+5,2 per cento in valore e -0,9 per cento in volume).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, l'Istat registra variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti a eccezione dei prodotti farmaceutici (-1,4 per cento). L’aumento maggiore riguarda prodotti di profumeria, cura della persona (+10,7 per cento) e abbigliamento e pellicceria (+9,4 per cento).

Rispetto a gennaio 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+8,2 per cento), le imprese operanti su piccole superfici (+4,3 per cento), le vendite al di fuori dei negozi (+6,1 per cento) e il commercio elettronico (+3 per cento).

Secondo Confcommercio, il miglioramento delle vendite a volume, pur rappresentando una boccata d’ossigeno per molte imprese che da tempo vivono una situazione di difficoltà, ha solo permesso di attenuare la tendenza al ridimensionamento della domanda. "Nel confronto annuo si rileva, infatti, una contrazione che, seppure più ampia per gli alimentari, coinvolge la gran parte delle merceologie. Sul dato dell’ultimo mese ha, inoltre, influito il buon andamento dei saldi”, ha spiegato l’Ufficio studi Confcommercio.

"Il permanere di un’inflazione elevata rende ardua l’ipotesi che quanto registrato a gennaio sia il sintomo dell’inizio di una fase più positiva per la domanda di beni, in considerazione anche delle difficoltà che cominciano a interessare alcuni segmenti dei servizi", hanno aggiunto gli esperti.

Confcommercio
Istat