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Confcommercio chiede chiarimenti per il green pass per l'accesso ai negozi

Scritto da Isabella Naef

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Confcommercio chiede al Governo un confronto urgente per chiarire gli impatti organizzativi relativi alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali. Infatti, con il nuovo decreto il Governo ha deciso di estendere la lista delle attività per cui servirà il green pass base (ovvero anche con tampone negativo). Nel dettaglio la certificazione sarà necessaria per banche, poste, centri commerciali, negozi, parrucchieri e molte altre attività.

“Vaccini e green-pass stanno sorreggendo resistenza e ripartenza delle attività e va evitato, a ogni costo, che pandemia e crisi economica inneschino una pericolosa emergenza sociale. Ma scelte impegnative richiedono attenta e precisa programmazione e preparazione. In riferimento alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali, fatte salve le “eccezioni” che verranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, occorrerà, dunque, contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti”. Queste le parole di Enrico Postacchini, componente di giunta di Confcommercio con incarico per commercio e città, sull’obbligo del green pass per le attività commerciali deciso dal Consiglio dei Ministri.

“Si ripropone, inoltre, il problema, già sperimentato nel ciclo dei provvedimenti emergenziali di sospensione o limitazione delle attività, della concreta individuazione delle “eccezioni” e delle “esigenze essenziali e primarie” con il connesso rischio di scelte contraddittorie o discriminanti. Infine si rafforza la necessità e l’urgenza di misure di sostegno per le imprese colpite dalla recrudescenza della pandemia, a partire dalle imprese della filiera del turismo e dall’esigenza di un nuovo ciclo di “cassa Covid” con efficacia retroattiva dal primo gennaio. Al Governo, chiediamo, dunque, un confronto urgente”, ha concluso Postacchini.

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