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Confindustria moda sigla protocollo con sindacati per la ripartenza, ma manca la data

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Dopo settimane di fuoco, in cui non sono mancati appelli accorati al Governo, lettere, manifesti e proposte concrete per arginare i danni economici e sociali delle misure restrittive imposte per arginare la pandemia da Covid-19, Confindustria moda ha siglato un protocollo con le organizzazioni sindacali per la ripartenza.

Al momento, però, non vi è alcuna data certa per la riapertura delle fabbriche cosa che, oltre ad alimentare un clima di crescente incertezza e di preoccupazione, anche perchè in molti Paesi europei le aziende sono operative o stanno per riaprire, crea ingenti danni economici con gravi ricadute sul fronte occupazionale.

Manca una data per la riapertura delle aziende della moda. A rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro

In questa situazione Confindustria moda sta facendo la sua parte e le aziende sono pronte a riaprire subito con un protocollo già siglato con le rappresentanze sindacali.

Ingressi scaglionati per i dipendenti (previo controllo temperatura corporea, rispetto eventuali periodi di quarantena) e modalità di trasporto dei lavoratori, a cui sarà chiesto di utilizzare preferibilmente mezzi propri, sono tra le misure previste dal protocollo.

Marenzi: rischiamo di veder scomparire il 50 per cento delle nostre aziende

“Rischiamo di veder scomparire il 50 per cento delle nostre aziende, soprattutto piccole e medie; parliamo di centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio, ma anche di mancate entrate fiscali per lo Stato per decine di miliardi di euro", ha detto il presidente Claudio Marenzi.

Confindustria moda, a Federazione del tessile moda e accessorio che raggruppa oltre 65mila imprese che danno lavoro a più di 580 mila lavoratori e fatturano più di 95 miliardi di euro, e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil annunciano oggi la firma di un importante “Protocollo Condiviso del settore moda” che definisce le modalità per la ripresa dell’attività nelle imprese dei settori tessile, moda e accessorio.

Il protocollo, che sarà implementato in tempi rapidissimi nelle aziende, si legge in una nota, è stato redatto nel rispetto delle normative e delle più stringenti indicazioni delle autorità sanitarie nazionali e internazionali con l’obiettivo di coniugare il valore primario della salute e della sicurezza del lavoro, attraverso adeguati livelli di protezione, con la tutela economica dell’assetto produttivo italiano.

“Se le attività non riprenderanno urgentemente, rischiamo di veder scomparire il 50 per cento delle nostre aziende, soprattutto piccole e medie, che rappresentano il 90 per cento del nostro settore. Parliamo di centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio, ma anche di mancate entrate fiscali per lo Stato per decine di miliardi di euro", ha aggiunto Marenzi.

La sanificazione periodica (settimanale) dei locali, degli ambienti produttivi e degli uffici, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago e l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale sono altre misure contenute nel protocollo.

Previste anche precauzioni igieniche individuali, in particolari per le mani, per le quali le aziende mettono a disposizione detergenti specifici e una organizzazione aziendale più flessibile (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi), con la possibile chiusura di tutti i reparti e uffici diversi dalla produzione per cui è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work.

La cancellazione delle riunioni interne e riduzione al minimo degli spostamenti interni sono altre misure che saranno adottate.

Foto: Confindustria moda, press office

claudio marenzi
Confindustria Moda
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