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Costituito a Milano il Cluster tecnologico "Made in Italy"

Scritto da Isabella Naef

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Moda

E’ stato costituito il 14 novembre, a Milano, il Cluster tecnologico nazionale “Made in Italy”, che coinvolge, nel ruolo di soci fondatori, le rappresentanze imprenditoriali del tessile-abbigliamento, degli accessori moda e dell’arredo, nonché le principali Università Italiane, Cnr, Enea, e i principali Centri tecnologici di settore.

Nel dettaglio, si tratta di un’alleanza pubblico–privato, coordinata da Smi, Sistema moda Italia, l’associazione di categoria del Tessile-Abbigliamento, aderente a Confindustria, per far dialogare "in modo più fluido e strutturato le Università e il mondo della ricerca con le aziende delle filiere del “bello e ben fatto”: tessile-abbigliamento, scarpe, accessori in pelle, occhiali, pellicce, orafi, arredo e suoi complementi", ha spiegato il management di Smi in una nota.

Alberto Paccanelli, imprenditore tessile bergamasco, è stato designato presidente del Cluster

Alberto Paccanelli, imprenditore tessile bergamasco, da anni in prima fila in Smi sui temi della ricerca ed innovazione, è stato designato presidente del Cluster. “Le richieste di autentica sostenibilità e la rivoluzione digitale stanno mutando rapidamente lo scenario in cui si muovono le aziende dello stile di vita italiano”, ha sottolineato Paccanelli. “Per accompagnarle e sostenerle in questa fase di profonda trasformazione, il Cluster si porrà come elemento catalizzatore, per far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca e quello dell’industria, nel campo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico".

Le attività del Cluster inizieranno a dicembre e si indirizzeranno inizialmente a organizzare tutta l’operatività e far conoscere le opportunità legate alle sue iniziative ai settori produttivi e al mondo della ricerca.

Il Cluster, prosegue la nota, rappresenterà in forma coordinata il sistema del Made in Italy anche sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.

Sono 22 i soci fondatori che hanno sottoscritto l’atto costitutivo. Si tratta di 7 Associazioni nazionali, tra cui quelle confindustriali merceologicamente competenti, Cna e Confartigianato; 7 Cluster regionali, Poli di Innovazione, Centri tecnologici, Agenzie di sviluppo, Rappresentanze territoriali e 8 Enti di ricerca e Università, tra cui: Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, Instm, (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali). A essi a breve si uniranno altri 13 soci fondatori (tra cui: Cnr, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre Associazioni ed Università), che completeranno il team di partenza.

Ai soci spetterà il compito di avviare l’attività del Cluster, rodare e affinare il modello organizzativo (che è piuttosto articolato per tenere conto delle molteplici filiere, settori, regioni e stakeholders partecipanti) e iniziare a redigere il Piano d’azione triennale richiesto dal Miur.

Come si legge nella nota, diverse aziende e numerosi altri istituti di ricerca hanno manifestato l’interesse ad aderire e 10 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al Miur.

“Per filiere tradizionali quali sono le nostre, l’innovazione di prodotto, di processo e del design è un elemento strategico. Per questo abbiamo pensato di unire le eccellenze della ricerca e delle imprese per lavorare a 360 gradi sul made in Italy, con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle nostre imprese, a cominciare dalle Pmi che devono affrontare una sempre più agguerrita concorrenza internazionale. Nel programma di attività, che ho proposto ai colleghi del Consiglio Generale per la mia Presidenza, i temi della ricerca e dell’innovazione sono tra le priorità strategiche. E sono proprio questi i temi che ci uniscono ai colleghi degli Accessori, con i quali abbiamo dato vita a Confindustria Moda", ha specificato Marino Vago, presidente designato di Smi.

Il progetto di Cluster Made in Italy era stato presentato al Miur nell’ottobre scorso e solo alla fine di luglio il Miur ne ha concluso l’analisi tecnico–scientifica, che ha formalmente riconosciuto la validità della proposta e l’ha preferita rispetto ad altro.

Foto: Alberto Paccanelli, Smi press office

ALBERTO PACCANELLI
cluster made in italy
smi