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Decoded Fashion Milano: vince il Fashion Pitch Prodibi

Scritto da Isabella Naef

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Moda

E' la svizzera Prodibi, con la sua tecnologia di ultima generazione che eleva gli standard di visualizzazione delle immagini su display, la vincitrice del Fashion Pitch della terza edizione di Decoded Fashion Milano, l'evento dedicato all'innovazione digitale e a tutte le tecnologie che possono fungere da driver per l'industria della moda, dell'abbigliamento e degli accessori.

La starup, che si è aggiudicata i 10mila euro del premio, per esempio, si occupa di fotografie, di quello che serve alle aziende per avere belle immagini sul sito, un affare non da poco in un'era in cui l'immagine è tutto e in cui vendere online è un imperativo strategico sia per aziende che fanno prodotti di lusso, sia per i brand mass market e low cost. "Vogliamo diventare leader nelle foto", ha detto Olivier Hamel che ha lavorato nella messa a punto della tecnologia di ultima generazione che alza gli standard delle immagini.

Al vincitore del Fashion Pitch 10mila euro e mentoring

Per consentire al management della start up ginevrina di realizzare questo obiettivo, la giuria che ha decretato il vincitore, formata da Giusy Cannone, managing director di Fashion Technology accelerator; Davide Turco, head of Atlante Ventures fund Intesa Sanpaolo; Riccardo Sciutto, general manager di Hogan; Francesco Bottigliero, ceo di e-Pitti.com, il braccio tecnologico e digitale di Pitti Immagine, fornirà anche un programma di accelerazione offerto da Fashion Technology accelerator; un’esperienza di mentoring con i top executive di Hogan e l’accesso diretto all’arena di StartUp Initiative, la piattaforma di accelerazione internazionale di Intesa Sanpaolo.

In gara, oltre alla società svizzera, anche altre sette start up, tutte molto interessanti e in linea con i contenuti che hanno caratterizzato la due giorni milanese di Decoded Fashion, che si conferma anche quest'anno come uno tra gli eventi italiani più stimolanti per chi vuole fare business nella moda. L'evoluzione digitale degli store fisici e non, il marketing, la comunicazione digitale e le applicazioni It per accessori sono alcuni dei temi innovativi di cui hanno discusso i relatori nei due giorni e sono anche il core business delle startup che hanno partecipato al Fashion Pitch.

Antavo, azienda nata in Gran Bretagna, per esempio, ha messo a punto un software cloud-based rivolto ad aziende e operatori di ecommerce per la gestione di campagne promozionali e di programmi di fidelizzazione del cliente. Brrr!, start up americana, ha realizzato una collezione di abbigliamento e accessori prodotta con una tecnologia unica e innovativa applicata ai tessuti per un effetto di “freschezza permanente”. A Brr! è andato il secondo premio, che prevede l'accesso al Boot camp formativo di Start Up Initiative la piattaforma di accelerazione di Intesa Sanpaolo e uno spazio espositivo dedicato a Pitti Immagine Filati 78.

"Lavoriamo con il laser, con le nuove tecnologie, usiamo l'innovazione per creare cose nuove", ha detto Edoardo Caovilla

MainTool, azienda spagnola, ha messo a punto un cinturino dotato di tecnologie wearable, che permette a tutti gli orologi di diventare smart. Questa società si è aggiudicata il terzo premio che consiste in un accesso al Boot Camp formativo e uno spazio espositivo dedicato a Pitti Immagine Uomo 89. La società israeliana Muze, invece, è una piattaforma innovativa per etailer che sfrutta i dati generati dai social media per elaborare in modo automatico attività di marketing mirate, mentre l'italiana Rigamo ha ideato una piattaforma dedicata alla personalizzazione di borse realizzate artigianalmente, che offre al consumatore più di 150mila diverse combinazioni a prezzi che partono dai 200 euro in su. L'altra start up italiana, Tailoritaly, invece, propone un ecommerce che permette ai clienti di personalizzare un total look rigorosamente made in Italy. Infine, la britannica TheCloth.es ha realizzato un servizio online di noleggio outfit su abbonamento.

Tutte le idee, così come le applicazioni illustrate da neo imprenditori e relatori, sono ugualmente utili ad aziende giovani ma anche a marchi che hanno fatto e continuano a fare grande il made in Italy nel mondo. Come ha spiegato ieri mattina Edoardo Caovilla, coo e creative director di René Caovilla, maison di calzature gioiello fondata negli anni '30, infatti, "oggi le generazioni sono piu attive, noi dobbiamo mantenere il nostro dna ma andare su altre categorie di prodotto oltre al sandalo gioiello, come gli stivali e le scarpe da corsa. I nuovi clienti sono piu giovani rispetto a 20 oppure a 30 anni fa".

"Lavoriamo con il laser, con le nuove tecnologie, usiamo l'innovazione per creare cose nuove", ha aggiunto Caovilla.

Un altro aspetto importantissimo sia per le griffe di nicchia del lusso, sia per le catene e per i brand più giovani, è l'utilizzo dei social media e della comunicazione digitale in genere. Il marketing, come risulta evidente anche dal business in cui si sono cimentate le start up selezionate per il Fashion pitch, si nutre di immagini e della condivisione delle stesse.

"Si deve credere nell'era Beta, nei tentativi di sperimentazione, è importante fare condivisione, usare la tecnologia. E' importante notare che i consumatori vogliono condividere ma amano anche essere i protagnosti dello show quindi biosgna creare con loro", ha raccontato Katie Baron, head of retail di Stylus, spiegando come muoversi nella realizzazione e nella gestione degli store fisici e dei negozi online nel 2015.

Decoded Fashion Milano