Erp costituisce il Consorzio nazionale per il riciclo dei prodotti tessili
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Obiettivo nazionale: 50 per cento del riciclo entro il 2035
Questa entità no profit, si legge in una nota, ha l’obiettivo di assicurare la corretta gestione degli obblighi di conformità nella gestione dei rifiuti tessili in via di definizione nell’ambito del Principio della responsabilità estesa del produttore (Epr) e degli altri soggetti obbligati che operano in Italia.
Grazie all’appartenenza a un gruppo globale diffuso in 18 paesi con 41 sistemi collettivi di raccolta, "il consorzio può giocare un ruolo cruciale nel rendere più sostenibile il settore, considerando la crescita della quantità di rifiuti tessili (capi di abbigliamento, tessuti arredo casa e calzature): + 63 per cento entro il 2030", prosegue la nota.
“L'appartenenza a un network integrato porta evidenti benefici ai produttori e ai soggetti obbligati italiani in un settore come quello della moda vocato all’export. Affidandosi a Erp, le aziende che – una volta entrata in vigore la direttiva – sono obbligate a farsi carico della raccolta, possono fare riferimento a un'unica organizzazione senza doversi rivolgere a una molteplicità di interlocutori, semplificando la gestione della conformità a questa nuova direttiva, beneficiando quindi di economie ed efficienze”, ha sottolineato Alberto Canni Ferrari, head of Erp Southern Europe.
Attualmente, in Europa, oltre il 78 per cento dei rifiuti tessili viene avviato in discarica o è destinato alla termovalorizzazione (circa 5,6 milioni di tonnellate). "In Italia i passi avanti da compiere sono ancora più importanti: ad oggi, infatti, viene raccolto soltanto il 10 per cento circa del totale di immesso al consumo (circa 157.000 tonnellate su un totale di oltre 1 milione)", prosegue la nota.