Excelsior: le imprese cercano laureati in economia e ingegneria
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Il Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, mette in luce, proprio a qualche settimana dall'inizio dei corsi universitari, che tra i diplomi più richiesti dalle imprese spiccano quelli a indirizzo amministrativo, finanziario e marketing, seguiti dall’indirizzo meccanico e meccatronico, dal settore turistico e enogastronomico, dall’elettronica ed elettrotecnica e dall’informatica e telecomunicazioni.
I laureati sono chiamati a svolgere soprattutto professioni tecniche, che rappresentano il 48 per cento del totale
Dati alla mano, per quanto riguarda i laureati, la richiesta da parte delle imprese interessa principalmente gli indirizzi economico e, a seguire, ingegneria, insegnamento e formazione e sanitario e paramedico. Anche in questo caso le difficoltà di reperimento per i profili di sbocco dei laureati sono spesso elevate: 48,4 per cento per gli specialisti nei rapporti con il mercato, il 52,5 per cento per gli ingegneri energetici e meccanici e il 64,8 per cento per gli analisti e progettisti di software.
Come anticipato, tra i laureati l’indirizzo economico è il più richiesto, con oltre 144mila persone in entrata (26 per cento della domanda totale di laureati). Nelle posizioni alte della classifica delle lauree più richieste troviamo al secondo posto l’indirizzo insegnamento e formazione (46mila inserimenti), seguito da ingegneria elettronica e dell’informazione (43mila). Viene poi l’indirizzo sanitario e paramedico (39mila) e al quinto e sesto posto ingegneria industriale (36mila) e altri indirizzi di ingegneria (30mila).
Tra le professioni “introvabili” quella degli insegnanti di lingue e arti applicate
Dati alla mano, tra le professioni che i laureati sono chiamati a svolgere prevalgono soprattutto quelle tecniche, che rappresentano il 48 per cento del totale (267mila) e quelle altamente specializzate (220mila, 40 per cento del totale). In misura limitata, ai laureati sono proposte anche professioni impiegatizie.
Tra le professioni “introvabili” quella degli insegnanti di lingue e arti applicate, per la quale tali difficoltà riguardano 7 figure su 10. Seguono due professioni informatiche: gli analisti e progettisti di software e i tecnici programmatori, difficili da reperire in circa 2 casi su 3.
Un terzo gruppo di figure professionali “che non si trovano” riguarda figure con competenze amministrative - specialisti in contabilità e problemi finanziari e direttori amministrativi e finanziari - e tre professioni specialistiche tecniche - ingegneri elettrotecnici, ingegneri chimici, petroliferi e dei materiali e ingegneri industriali e gestionali.
Unioncamere e Anpal hanno cercato di dare una risposta al perchè alcune imprese hanno difficoltà a trovare le figure richieste. Innanzitutto, un dato complessivo: le imprese fanno fatica a trovare un laureato su 3, cioè 195mila figure su un totale di 551mila laureati richiesti. La motivazione prevalente per cui le imprese fanno fatica a trovare laureati riguarda il “gap di offerta”, quando cioè la figura è molto richiesta e quindi non ci sono abbastanza figure disponibili sul mercato. Questa motivazione riguarda il 52 per cento delle figure difficili da trovare. La seconda motivazione, indicata in 40 casi su 100, riguarda invece il “gap di competenze”, collegato cioè alla formazione non adeguata o alla mancanza della necessaria esperienza. Le altre motivazioni non superano l’8 per cento del totale.
Foto: Pexels