Ey: oltre l’80 per cento delle aziende quotate ha un piano di sostenibilità
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Questi alcuni dei dati emersi dalla edizione dello studio annuale “Seize the change” di Ey che analizza i più rilevanti e significativi trend di sviluppo sostenibile per le imprese del Paese e rappresenta da 8 anni un momento di riflessione sistemica sulle pratiche di sostenibilità in essere e in prospettiva a venire.
Il 47 per cento delle aziende ha definito degli obiettivi di adattamento al cambiamento climatico
La ricerca mette in luce, inoltre, che oltre l’80 per cento delle aziende quotate ha sviluppato un piano di sostenibilità (circa +32 punti percentuali rispetto al 2020) e il 30 per cento ha definito target quantitativi.
Il 47 per cento delle aziende intervistate ha definito degli obiettivi e azioni di adattamento al cambiamento climatico (nel 2021 era il 39 per cento), incrementando l’uso di energie rinnovabili.
Secondo l’analisi sulle performance economico-finanziarie, esiste una potenziale relazione tra gli investimenti reali sulla sostenibilità sul breve periodo e l’eventuale crescita sul lungo: la crescita dell’indebitamento è correlata al miglioramento della performance di sostenibilità.
“La sostenibilità ha cambiato le aziende: non si tratta più solo di un’opportunità, ma di una necessità per rispondere alle sfide sistemiche che ci troviamo di fronte. Oggi rappresenta la priorità a livello di investimento per il 40 per cento dei ceo mondiali. Mentre in Italia, secondo il nostro studio, finalmente le piccole e medie imprese viaggiano alla stessa velocità delle grandi nell’integrazione della sostenibilità nel business", ha specificato, in una nota, Massimo Antonelli, ceo di Ey in Italia e coo di EY Europe west. "Oltre la metà delle aziende intervistate considera la sostenibilità un driver fondamentale per aumentare la propria competitività nei mercati di riferimento e creare valore di medio e lungo termine per tutti gli stakeholder, ricostruendo così la fiducia nel futuro e mettendo le persone al centro della trasformazione”, ha aggiunto Antonelli.
L’edizione di quest’anno dello studio presenta delle novità significative per quanto riguarda, da un lato, il panel di aziende prese in esame che è stato esteso in totale a 350 aziende (di queste 150 sono state intervistate direttamente mentre di 210 sono state analizzate le dichiarazioni non finanziarie) e, dall’altro, per un approfondimento condotto sulle performance economico- finanziarie legate alle aziende, con le relative correlazioni con i comportamenti sostenibili. È stato, inoltre, indagato come il tessuto imprenditoriale italiano stia ripianificando le proprie strategie di sostenibilità anche in funzione della nuova crisi conseguente alla guerra in Ucraina.
“I risultati del nostro studio testimoniano come le aziende del Paese siano sempre più in prima linea per integrare la sostenibilità nel business. I dati della survey confermano che nel 62 per cento dei casi i piani di sostenibilità delle aziende sono integrati con i rispettivi piani industriali e si assiste anche ad una netta accelerazione dell’impegno per contrastare e mitigare i cambiamenti climatici: quasi 8 aziende quotate su 10 hanno strutturato un processo di identificazione e gestione delle priorità-rischi legati ai cambiamenti climatici", ha aggiunto Riccardo Giovannini, Ey Italy, climate change and sustainability leader.
Guardando al medio-lungo periodo, circa l’82 per cento delle aziende quotate ha definito un piano di sostenibilità (trend in aumento di circa 32 punti percentuali rispetto al precedente anno di analisi). Di questi, il 46 per cento del campione ha incluso la versione integrale del piano di sostenibilità nella Dichiarazione non finanziaria (Dnf), il 50 per cento ha inserito solo alcuni aspetti nella Dnf e solamente il 4 per cento ha predisposto il piano all’interno di altre documentazioni.
Il 100 per cento delle aziende del settore textile & apparel ha un piano di sostenibilità con obiettivi
Focalizzando l’attenzione sui risultati della survey si osserva come il 69 per cento delle aziende abbia previsto un piano di sostenibilità con obiettivi qualitativi o quantitativi. Questa percentuale risulta un dato costante negli anni (69 per cento nel 2021 e 70 per cento nel 2019) e nel 56 per cento dei casi (in aumento di 12 punti percentuale rispetto allo scorso anno) sono stati formalizzati target quantitativi. Per quanto riguarda ai singoli settori, il 100 per cento delle aziende del settore textile & apparel ha sviluppato un piano di sostenibilità con obiettivi e nella maggior parte dei casi con relative tempistiche. Questa percentuale si abbassa al 50 per cento per le aziende operanti nel settore engineering & construction.
Dalla survey si evince che il 47 per cento delle aziende abbia definito degli obiettivi/azioni relative al cambiamento climatico, contro il 39 per cento dello scorso anno, e tra queste il 15 per cento li ha inseriti nel proprio piano strategico.
Sostenibilità e approvvigionamenti: la catena di fornitura
La tracciabilità, la trasparenza e la tutela delle questioni ambientali e sociali rappresentano le principali caratteristiche della catena di fornitura sostenibile e su questi principi evolve il rapporto tra aziende e mercato. Dallo studio Ey si osserva nel complesso un aumento dell’attenzione da parte delle aziende verso lo sviluppo di una filiera di approvvigionamento sostenibile e, in particolare, verso la realizzazione di interventi di efficientamento della stessa e di logistica sostenibile. Infatti, il 92 per cento delle aziende quotate inserisce il tema del sustainable procurement nella rendicontazione delle proprie performance non finanziarie. Tra queste, l’81 per cento ha definito una strategia in relazione a temi di sostenibilità della catena di fornitura. Secondo la survey, quasi 1 azienda su 3 ha deciso di apportare modifiche alla propria catena di approvvigionamento negli ultimi due anni in un’ottica di maggior responsabilità nella scelta dei fornitori e per venire incontro alle esigenze da parte dei clienti.
Proprio sui fornitori, l’analisi indica come 4 aziende quotate su 5 abbiano implementato attività di screening dei propri fornitori sulle tematiche di sostenibilità. Oltre la metà (il 56 per cento) delle aziende quotate ha formalizzato i propri impegni all’interno di una documentazione mentre il 55 per cento si è impegnata a rendicontare kpi, key perfonmance indicators quantitativi in relazione al sustainable procurement all’interno della Dnf.