Famiglie italiane e abitudini sul web: acquisti online di abbigliamento, chat e Tik Tok
loading...
Oggi l'Istat ha pubblicato i dati dell'indagine sugli Aspetti della vita quotidiana delle famiglie italiane. Le percentuali offrono spunti molto interessanti per le aziende della moda, etailer e marchi in primis. FashionUnited in questo articolo pubblica le principali evidenze, ponendo attenzione anche all'utilizzo dei social come TikTok. Dal 31 marzo, infatti, 22,8 milioni di utenti TikTok in Italia hanno la possibilità di acquistare dai marchi, venditori e creator direttamente in app.
I dati Istat mostrano che tra il 2023 e il 2024 sono in crescita gli acquisti via web: la quota di persone che hanno effettuato acquisti online è aumentata di 2,2 punti percentuali.
Nei tre mesi che precedono l’intervista utilizzata per l'indagine, i beni più acquistati tramite ecommerce sono i capi di abbigliamento (23,2%) e gli articoli per la casa (13,7).
L’indagine “Aspetti della vita quotidiana” ospita annualmente il modulo armonizzato a livello europeo sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui. Gli indicatori del modulo sono utilizzati per scopi di benchmark e rientrano nel programma strategico per il decennio digitale 2030. Alcuni degli indicatori prodotti sono utilizzati per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 Sustainable development goals delle Nazioni Unite e per misurare il benessere equo e sostenibile.
Accesso a Internet da casa soltanto per sei famiglie di anziani su 10
Nel 2024 il tasso di diffusione di Internet è pari all’86,2% (+2,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente); questo valore, specifica l'Istituto nazionale di statistica, sale al 93,4% tra le famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni, in linea con la media Ue27 (94,1%). Nelle famiglie composte esclusivamente da anziani (convenzionalmente individui di 65 anni e più) si osserva una minore diffusione di Internet: solo sei su 10 (60,6%) dispongo di un accesso a Internet da casa. Al contrario, l’accesso risulta quasi universale nelle famiglie con almeno un minore (99,1%) e raggiunge il 94,5% nelle famiglie senza minori ma con membri non esclusivamente anziani.
L’analisi territoriale evidenzia un persistente svantaggio del Mezzogiorno per l’accesso a Internet, con 4,8 punti percentuali in meno rispetto al Centro-nord. Le regioni con la maggiore percentuale di famiglie connesse sono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (89,3% per entrambi) e il Trentino-Alto Adige (89,1%). Le regioni con le percentuali più basse sono, invece, la Sicilia (82,3%), il Molise (80,8%) e la Basilicata (79,7%).
Il possesso di un titolo di studio elevato tra i componenti della famiglia è positivamente correlato alla disponibilità di un accesso a Internet: ne dispone il 98,3% delle famiglie con almeno un componente laureato, il 94,4% di quelle in cui il titolo di studio più elevato è il diploma superiore mentre si scende al 65,3% tra quelle in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media.
Cresce l’uso di Internet tra gli anziani
Nel 2024 l’81,9% della popolazione di sei anni e più ha usato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista. L’uso di Internet ha raggiunto livelli prossimi alla saturazione per gran parte della popolazione. Oltre il 93% delle persone tra gli 11 e i 54 anni si è connessa alla Rete negli ultimi tre mesi; la quota scende invece al 68,1% tra le persone di 65-74 anni, per arrivare al 31,4% tra la popolazione di 75 anni e più.
Tra il 2023 e il 2024 aumenta di 2,4 punti percentuali l’uso della rete, con incrementi soprattutto nella popolazione adulta e anziana, con picchi nelle coorti dei 65-74enni e in quella di 75 anni e oltre (rispettivamente di +7,6 e +6,7 punti percentuali).
Differenze tra uomini e donne Nel 2024 dichiara di accedere a Internet l’84,5% degli uomini di sei anni e più a fronte del 79,5% delle donne. Questo divario, tuttavia, riguarda principalmente le classi di età più anziane: fino ai 59 anni le differenze di genere sono infatti nulle, mentre i 60-64 anni avvantaggiano gli uomini di 4,3 punti percentuali. Tra gli individui ultra 75enni, infine, il vantaggio maschile nell’uso di Internet diventa particolarmente marcato (38,3% degli uomini contro il 26,5% delle donne).
Le differenze tra Nord e Sud
Nel 2024 si conferma l’esistenza di un importante divario territoriale. Il ritardo del Mezzogiorno (77,5%) nell’uso di Internet è reso evidente da uno scarto di 7 punti percentuali rispetto al Nord e di 5,9 punti percentuali rispetto al Centro.
Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante: tra le persone di sei anni e più, naviga sul web il 95,8% di coloro che hanno una laurea e il 91,6% di quanti hanno un diploma di scuola secondaria superiore rispetto al 69,7% di chi ha conseguito al massimo la licenza media. Tra gli occupati le differenze tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti da un lato e operai dall’altro si sono gradualmente attenuate negli anni (96,5% contro 92,0%).
Tre persone su quattro utilizzano Internet per chattare
L’uso della Rete è prevalentemente orientato verso i servizi di comunicazione. Nel 2024, nei tre mesi precedenti l’intervista, il 73,4% degli internauti di sei anni e più ha usato servizi di messaggeria istantanea, il 66% ha effettuato chiamate sul web e il 62% ha utilizzato la posta elettronica. Diffuso, aggiunge l'Istat, anche l’utilizzo della rete per guardare video da servizi di condivisione come, ad esempio, YouTube, Instagram, Tik Tok (57,4%).
L’ascolto della musica in streaming o attraverso web radio si attesta al 49,4%. Quasi la metà degli utenti ha cercato in rete informazioni su merci o servizi (48,2%), mentre il 46% ha cercato informazioni sulla salute. Poco più dei due quinti ha utilizzato Internet per accedere a servizi bancari (44,3%).