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Fashion week di Londra: successo grazie al digitale e al talento

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Sono oltre 100 i marchi che si stanno facendo notare durante la frizzante settimana della moda londinese, in agenda da venerdì scorso a domani, 18 settembre, quando cederà il testimone alla settimana della moda milanese, orfana delle sfilate di Gucci, che andrà a Parigi, e di Bottega Veneta.

British fashion council: ci troviamo di fronte a sfide straordinarie causate dal potere dirompente del digitale

Siamo al quarto giorno e gli sforzi organizzativi del British fashion council sembrano aver centrato l'obiettivo.

Stephanie Phair, la neo presidente del Bfc, è al suo debutto con le sfilate. "Questa è la mia prima London fashion week ufficiale come presidente del British Fashion council e non vedo l'ora di vedere il talento che Londra possiede," ha detto, venerdì scorso, una Phair entusiasta.

Riflettori puntati su Burberry, Victoria Beckham, Alexachung, Jenny Packham, Mm6 Maison Margiela e Nicholas Kirkwood.

"La storia che mi piace raccontare durante questa settimana della moda, è che dietro la creatività che vedremo sulle passerelle, ci sono storie di business forti, che Londra è la capitale mondiale della moda e che le imprese e il talento che studia qui alimentano la creatività e l'innovazione in tutto il mondo".

In passerella e negli showroom tanta creatività tra nomi di spicco e gli "emergenti" che, grazie a all'attenzione della associazione dei designer britannica, stanno crescendo bene e trovano buyer interessati.

Sono 80 i designer nel calendario ufficiale (54 sfilate, 26 presentazione e oltre 20 eventi). Occhi puntati su Burberry, con la prima collezione firmata dal nuovo direttore creativo Riccardo Tisci, su Victoria Beckham, Alexachung, Jenny Packham, Mm6 Maison Margiela e Nicholas Kirkwood. Tra gli altri nomi presenti anche Ashley Williams, Ashish, Chalayan, Christopher Kane, Erdem, Eudon Choi, Gareth Pugh, House of Holland, HIsa Arfen, Jasper Conran, Mother of Pearl, Mulberry, Osman, Peter Pilotto, Pringle of Scotland, Roland Mouret, Simone Rocha, Temperley London e Xiao Li.

La 68esima edizione della London fashion week, numeri alla mano, ospita buyer e stampa in arrivo da oltre 50 Paesi. Facendo un po' di conti, come hanno spiegato i vertici del British fashion council in una nota, l'industria della moda ha contribuito al prodotto interno lordo del Paese, nel 2017, con 32,3 miliardi di sterline (circa 41,8 miliardi di dollari).

Numeri in crescita del 5,4 percento rispetto al 2016.

La moda, a oggi, è uno dei settori che impiega il maggior numero di persone in Uk (quasi come la finanza), siamo a quota 890mila lavoratori, con una crescita dell'1,8 percento rispetto al 2016.

Numeri importanti, soprattutto se confrontati con quelli europei, italiani soprattutto, dove le piccole e medie aziende soffrono (solo nel settore calzaturiero nel 2017 hanno chiuso 131 calzaturifici e si sono persi 144 posti di lavoro, dati Confindustria moda).

Come sottolinea Bfc in una nota, parte dei risultati sono stati ottenuti grazie a una sensibilizzazione sia degli addetti ai lavori, sia delle persone, su temi legati alla moda ma di interesse generale, come la sostenibilità, i cambiamenti climatici, la salute della modelle, il design e l'artigianalità, i talenti emergenti e l'innovazione. Un lavoro di sensibilizzazione fatto coinvolgendo i media, sia i cartacei, sia i quotidiani online, e i giganti del web come Google.

"Quando ho accettato di assumere questo ruolo, sapevo che come settore ci troviamo di fronte a sfide straordinarie, causate molto dal potere dirompente del digitale. So che il mio background nel web giocherà un ruolo nell'aiutarci a delineare alcuni piani ambiziosi per cambiare, mettere l'innovazione e il digitale in primo piano. Credo davvero che in tempi di cambiamento ci siano più opportunità, e la mia esperienza mi ha insegnato che il successo viene dall'abbracciare e sfruttare il cambiamento, non scappare da esso", ha sottolineato Phair.

"Le visualizzazioni ottenute grazie agli investimenti online mirano a coinvolgere le persone dentro e fuori l'industria della moda per educarli e intrigarli mentre mostra la creatività e l'impatto globale della London fashion week", si legge nella nota di Bfc.

Foto: Sito Web del British Fashion council
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