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Fédération de la Mode circulaire: si alle uniformi scolastiche "circolari"

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Credits: Uniforme scolastica. Crédit: Gabriel Tovar, Unsplash

"Se le uniformi scolastiche devono diventare una realtà, devono essere etiche, sostenibili e circolari", afferma la Fédération de la mode circulaire su Linkedin. Alla fine del 2023, l'Agence France presse (Afp) ha riferito che alcune città candidate alla sperimentazione dell'uniforme scolastica avevano iniziato a preparare il terreno per organizzarne l'uso. Più recentemente, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato in una conferenza stampa di voler rendere le uniformi la norma nelle scuole pubbliche a partire dal 2026.

In seguito a questi annunci, la Fédération de la mode circulaire è favorevole all'introduzione delle uniformi alla sola condizione che siano "circolari". Spiega che i giovani incarnano i consumatori di oggi e di domani. È quindi "essenziale guidarli verso un consumo responsabile e pratiche circolari fin dalla più tenera età".

"Chiediamo che il capitolato d'oneri di questa uniforme scolastica includa requisiti rigorosi in termini di origine dei materiali, ubicazione dei siti di produzione, inclusione di materiali riciclati, riciclabilità, seconda mano, riparabilità, rispetto dei diritti umani", spiega la Fédération de la Mode circulaire.

L'organizzazione mette in guardia dal rischio di vedere attori "senza scrupoli" in termini di questioni sociali e ambientali partecipare alla progettazione delle uniformi scolastiche. D'altro canto, vede un'opportunità per valorizzare il settore industriale francese e incoraggiare le assunzioni in questo settore.

Fondata nel 2022, la Fédération de la Mode circulaire rappresenta i professionisti della moda circolare e del riciclo tessile. La federazione conta oltre 180 membri, tra cui operatori del settore dell'usato come Le Bon Coin, Vinted, oltre a colossi del lusso e dell'abbigliamento come Kering, Le Bon Marché e Galeries Lafayette.

Scritto originariamente da Aéris Fontaine per l'edizione francese e tradotto e riadattato da Isabella Naef per fashionunited.it

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Moda sostenibile