Federazione moda Italia spiega come scegliere i fornitori
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Visitare il più possibile le mostre, i saloni, gli showroom e le agenzie di rappresentanza per selezionare le aziende da mantenere, quelle da sostituire e quelle che garantiscono un indispensabile rapporto di collaborazione, valutare tutte le tipologie di articoli dello stesso settore merceologico prodotti da aziende diverse e con caratteristiche simili per compararle e scegliere quelle che offrono le migliori condizioni di acquisto. Sono questi due dei suggerimenti contenuti nel "Vademecum Rapporto con i fornitori", messo a punto da Federazione moda Italia.
Lo scorso marzo è stato dato avvio al gruppo di lavoro “Rapporti con i fornitori” di Federazione moda Italia Confcommercio con l’obiettivo di elaborare un documento di indirizzo da diffondere ai soci per la migliore gestione dei rapporti di filiera.
Il documento si prefigge di essere una guida alle imprese della moda tra buone prassi, diritti e doveri, nella reciprocità dei rapporti etico-comportamentali tra produttori, agenti, rappresentanti e commercianti.
Selezionare in via prioritaria le ditte fornitrici che non sono presenti in factory outlet center e che non praticano vendite online dirette e indirette a prezzi inferiori rispetto a quelli del mercato fisico e addirittura a inizio stagione è un altro dei suggerimenti. Tra gli altri parametri per la scelta dei fornitori, figura anche la creazione di un giusto mix tra brand conosciuti e marchi meno noti. Attribuire un rating ai fornitori sulla base della capacità di negoziazione del pagamento, tempestività nei riassortimenti, rispetto delle tempistiche di consegna, stock service, insieme a favorire la scelta dei fornitori che adottano una attenta distribuzione; una velocità di risposta in caso di assistenza; la possibilità di cambio merce; la garanzia di un ricarico adeguato per il commerciante anche in occasione di saldi, black friday, notti bianche, mid season sales; shopping days, family and friends, costituiscono altri consigli pratici.
Valutare all’interno del negozio le percentuali di vendita di ogni singolo brand a fine stagione (prima dei saldi) per un’attenta scelta negli ordinativi della prossima stagione e programmare il budget complessivo per gli acquisti stagionali da ripartire tra le singole aziende, sono altre "buone pratiche". Utilizzare sempre più il “private label”, ridurre il numero dei marchi presenti in negozio e lavorare di più e meglio con quelli più affidabili e collaborativi; concentrarsi maggiormente sui prodotti che generano maggiore marginalità riducendo gli acquisti dei prodotti con minore margine di guadagno sono altri consigli contenuti nel vademecum disponibile online sul sito di Federazione moda Italia.
Secondo i dati del Fashion retail report di Federazione moda Italia-Confcommercio, le vendite di moda hanno registrato un calo medio del 2,7 per cento nel 2023 e neppure i saldi invernali sono riusciti a invertire il trend dei consumi in questo inizio d’anno, registrando un calo del 4,5 per cento nel mese di gennaio e del 4,6 per cento a febbraio. A marzo e ad aprile il trend delle vendite è stato ancora negativo rispettivamente del 3,6 per cento e del 7,1 per cento sempre rispetto agli stessi mesi del 2023.