Flessibilità e aderenza culturale fondamentali per lavorare nella moda
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Come trovare un lavoro nel settore della moda? Cosa fa la differenza a parità di curriculum? Sono alcune delle domande che molti giovani desiderosi di trovare un'occupazione nel mondo della moda si pongono quotidianamente. A fare la differenza, secondo gli esperti, sono sempre le persone e la loro abilità nel creare il giusto mood per portare i valori anche in aree più tecniche come quella del manufacturing. Sono queste, le “personal touch”, come l’interazione empatica e l’aspetto umano, a essere le vere leve strategiche a disposizione dei candidati.
Spiccate competenze relazionali e valoriali fanno la differenza
A sottolinearlo è Reverse, società di headhunting fondata nel 2017 da Daniele Bacchi e Alessandro Raguseo, che ha realizzato uno studio settoriale rilevando come il mondo della moda stia cambiando e come, di conseguenza, devono cambiare anche le competenze e le caratteristiche delle persone che vi fanno parte in una sorta di gioco di specchi dove il “cultural fitting”, ossia l’aderenza culturale e valoriale tra azienda e candidato, è la base di partenza: una sfida per il mondo dell’headhunting.
"Le persone devono distinguersi per la loro flessibilità: un mindset che indica come il professionista debba saper raggiungere un obiettivo anche in condizioni mutevoli e ci sia totale condivisione e trasparenza tra azienda e individuo. L’azienda ha bisogno di andare oltre la motivazione e la passione per il brand: più che la volontà di appartenere alla specifica realtà, è necessario saper individuare la presenza di un’aderenza culturale", sottolineano gli esperti.
A costo di rinunciare al professionista che presenta le maggiori skill tecniche, la fashion industry è disposta a scommettere e a investire nella persona che colma parziali lacune in tal senso con spiccate competenze relazionali e valoriali”, ha spiegato Alessandro Raguseo. “Abitudine al confronto e alla relazione, valori solidi ben presenti nel proprio quotidiano, autonomia e grande flessibilità nello stabilire obiettivi e modalità di lavoro: la moda chiede che le persone abbiano queste caratteristiche, indipendentemente dal settore di impiego. Non importa che sotto la lente ci siano posizioni nel marketing o nell’IT, quel che conta è che non si rischi mai un’involuzione relazionale e valoriale”, ha aggiunto il manager.
Inoltre, in un settore decisamente automatizzato come quello della produzione, si riscontrano convivenze quasi “surreali”, per esempio tra tecnologia innovativa e creatività. Un drone può trasportare materiali da un angolo all’altro di una fabbrica, mentre molto spesso è un artigiano, forte di tradizione e passione, a occuparsi della loro lavorazione. Ciò che riesce a mantenere l’equilibrio in una situazione molto vicina a un cortocircuito è proprio la presenza di manager capaci di dialogare con l’una e con l’altra parte: comprendere gli aspetti dell’evoluzione tecnologica e, anzi, molto spesso esserne fautori, non significa non essere in grado di accogliere tutto quello che fa parte dell’abilità artigiana e dell’aspetto creativo.Foto: Pexels, Tima Miroshnichenko