Fondazione Kering aiuta le donne maltrattate in Italia e in Francia
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La Fondazione Kering ha siglato una partnership di tre anni con l’organizzazione no profit Cadmi, acronimo di Casa di accoglienza delle donne maltrattate, a sostegno del progetto “Lavoro e libertà”.
Fondata nel 2008, la Fondazione Kering è pioniere nella lotta contro la violenza sulle donne, attraverso il sostegno alle vittime, l’intervento per cambiare attitudini coinvolgendo i giovani e implementando azioni collettive per la parità di genere.
La partnership intende sostenere per i prossimi tre anni il collocamento nel mondo del lavoro e lo sviluppo professionale di 1.000 donne vittime di violenza domestica per accelerarne il recupero e contribuire al loro empowerment socio-economico.
“Basate sul sostegno psicologico di gruppo e individuale, le attività previste includono coaching professionale, orientamento per la carriera e collocamento lavorativo delle donne con il sostegno di psicologi e consulenti motivazionali. Il progetto prevede la partecipazione di istituzioni locali e società private, unite nell’obiettivo di rafforzare le competenze professionali delle donne individuate attraverso stage e opportunità di lavoro e formazione”, si legge in una nota.
“Il sostegno a questo progetto è coerente con il desiderio della Fondazione Kering di testarne l’impatto e potenzialmente replicarlo in altri centri femminili”, ha spiegato il management di Kering.
Nel giugno 2021, il presidente e ceo di Kering, François-Henri Pinault, ha annunciato, insieme al governo francese, lo stanziamento di un fondo di 5 milioni di euro in cinque anni per contribuire a finanziare l’apertura di 15 centri in Francia per fornire assistenza e sostegno a donne vittime di violenza. Questo progetto si basa sul modello precedentemente implementato dall’associazione La Maison des femmes di Saint-Denis.
“Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra relazione con Cadmi. La violenza domestica ha un impatto devastante sulla salute sia fisica che mentale delle donne sopravvissute, ma anche sulla loro situazione economica. A seguito della pandemia, a dicembre 2020, su 101.000 posti di lavoro persi in Italia, il 98% risultavano essere occupati da donne. Mantenere e garantire un impiego è fondamentale per le donne sopravvissute alla violenza domestica, al fine di consentire loro di sfuggire alla violenza, ricostruire le proprie vite e garantire che anche i bambini, co-vittime di questa violenza, siano sostenuti”, ha detto Marie-Claire Daveu, chief sustainability e institutional affairs officer.