Giorgio Armani presenta la collezione p/e 2025 e il nuovo flagship a New York
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Una grande stazione e una donna elegante che cammina, accompagnata da un porter con le sue valigie.
Il nuovo building d’ispirazione anni ’30 e ’40 si trova in Madision avenue
La sfilata, ha spiegato la maison, "è un viaggio fantastico che si apre con questa immagine e attraversa un’epoca ricca di visioni e ricordi, fondendosi con vari stili e modi di vestire, e che, ancora una volta, parla al presente". La silhouette è lunga e morbida e richiama il fascino degli anni ’30 in cui si amalgamano suggestioni di Oriente, venti desertici, soffi di noir, in un’idea di eleganza pura, senza sforzo. Sono liquidi i tailleur pantalone di seta, i trench di pelle, le giacche dall’allure sciolta.
Per l’after dark, è il satin a dare forma agli abiti morbidi che fluiscono e scintillano sul corpo completati da piccoli boleri, e ai tailleur come pigiami da boudoir. Le superfici catturano echi di un altrove negli jacquard e nei ricami, mentre i colori muovono dai grigi cittadini a note cosmetiche di beige, bronzo, fard, azzurro polvere.
Un cappello maschile, calcato a ombreggiare lo sguardo, il foulard legato in testa, i sandali con la gonna vaporosa sono i gesti che caratterizzano ogni volta una storia diversa che invita la fantasia a mettersi in viaggio. Mercoledì 16 ottobre, inoltre, Giorgio Armani ha ospitato un cocktail in boutique per svelare il nuovo building d’ispirazione anni ’30 e ’40 riprogettato in partnership con Sl Green Realty Corp. e lo studio di architettura Cookfox.
All’evento di ieri sera hanno partecipato anche, tra gli altri, le attrici Brooke Shields, Pamela Anderson, Paola Cortellesi, l'altista e campione olimpico Gianmarco Tamberi, la cantante Laura Pausini, la modella Helena Christensen.
L’evento di New York, si legge in una nota, è stato progettato in modo da minimizzare il suo impatto ambientale, in conformità alla norma Iso 20121. "Tutte le emissioni di gas serra residuali legate all’evento saranno compensate tramite il sostegno a progetti ambientali. Il Gruppo Armani supporta inoltre la New York Restoration Project, l’organizzazione non-profit che collabora con i residenti delle comunità dei cinque distretti per rinnovare giardini, ripristinare parchi, piantare alberi, promuovere l'agricoltura urbana e costruire partnership che trasformano il paesaggio urbano, impegnandosi a creare una città più verde e resiliente per tutti", sottolinea il management in un comunicato.