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Gli animalisti a Biella contro la pratica crudele del mulesing

Scritto da Isabella Naef

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Moda
Agnelli accanto alle pecore madri Credits: Four Paws, Bente Stachowske
Si è appena conclusa, a Biella, la Natural fibre connect conference, evento organizzato dai produttori di lana, cashmere, mohair e alpaca. A questo appuntamento ha preso parte anche l'organizzazione animalista mondiale Four Paws che dà voce a molti consumatori e brand e chiede un maggiore benessere degli animali e la fine della crudele mutilazione degli agnelli chiamata mulesing.

Cosa è il mulesing

Il mulesing è una pratica chirurgica diffusa tra gli allevatori ovini, sopratutto australiani, che consiste nell'asportazione di lembi di carne e pelle della zona perianale delle pecore merino. Questo processo é un'alternativa per proteggere le pecore dalla contaminazione prevenendo una malattia infettiva trasmessa dalle larve che le mosche depositano nei tessuti della pecora. Questa pratica viene eseguita anche "senza alcun tipo di anestesia né cura antibiotica e causa sofferenze per l'animale. È talmente invasiva che può portare alla morte della pecora e non sempre ne previene il contagio dai parassiti", spiega, in una nota, Four Paws. Il suo nome deriva dal fatto che fu codificata da John WH Mules.

A oggi sono 400 i marchi moda internazionali che si oppongono a questa pratica crudele

Negli anni molte associazioni ambientaliste si sono battute per sensibilizzare i consumatori sulla tematica, incentivandoli a boicottare la lana prodotta tramite questa pratica. A oggi sono 400 i marchi di moda internazionali che si oppongono a questa pratica crudele. Tra questi figurano Benetton, Barbour, Asics, Asos, Bershka, Burberry, Closed, Converse, Ellesse, Esprit, Etam, Ganni, Gant, Giesswein, Gucci, H&M, Hugo Boss, Inditex, Lacoste, Lamoda, Levi's, Mango, Marks and Spencer, Moncler, Nike, Patagonia, Primark, Puma, Ralph Lauren, Theory, Twothirds, Ugg, Uniqlo, Vero moda, Zalando, Zara. Un altro gruppo di oltre 70 marchi ha firmato la "Lettera d'intenti del marchio" che chiede uno sforzo congiunto per porre fine al mulesing entro il 2030. I marchi che hanno firmato la lettera non vogliono lana "mulesed" e sono già certificati mulesing-free o intendono esserlo entro il 2030.

La lettera invita direttamente l'industria laniera australiana a eliminare qualsiasi tipo di mulesing. "Il crescente movimento anti-mulesing dimostra che la domanda di lana non mulesed esiste e potrebbe aumentare nei prossimi anni. "Nell'interesse degli animali e dell'industria laniera australiana, è giunto il momento di pianificare l'abbandono della mulesing", scrive l'associazione austriaca.

Four Paws chiede un maggiore benessere degli animali e la fine della crudele mutilazione degli agnelli

Four Paws, organizzazione con sede a Vienna, in Austria, sta concentrando le sue battaglie sul miglioramento graduale delle condizioni di vita degli animali sotto l'influenza diretta dell'uomo, raccontando la sofferenza, salvando gli animali bisognosi e proteggendoli. La conferenza biellese, che si è svolta il 28 e 29 settembre, è stata un'occasione per sensibilizzare pubblico e industria su questa pratica crudele. L'associazione austriaca ha invitato l'industria e tutti i produttori di lana australiani a passare a un allevamento e a una gestione delle pecore resistenti alla malattia infettiva causata dalle larve, per eliminare il mulesing.

L'80 per cento della lana Merino destinata al mercato globale della moda proviene dall'Australia, l'unico Paese al mondo in cui si pratica ancora il mulesing, sottolinea Four Paws. Secondo quanto evidenziato da Woolmark, l’evoluzione nella gestione e nelle pratiche di allevamento ha permesso di evitare il mulesing per una parte delle greggi australiane. "Di fatto l’Australia esporta più lana Merino no-mulesing di qualsiasi altro Paese. Tuttavia, il mulesing è ancora utilizzato come pratica per garantire una salute duratura alle restanti pecore australiane, poiché è necessario proteggerle dal rischio annuale di miasi", spiega The Woolmark Company, l’autorità globale della lana merino. The Woolmark Company è una filiale di Australian wool innovation, compagnia no-profit di proprietà di più di 60mila allevatori di pecore merino che investe in ricerca, sviluppo e marketing a livello mondiale lungo tutta la filiera.

Woolmark: "in Australia la maggior parte degli interventi prevede il ricorso ad anestesia e analgesia"

"In Australia la maggior parte degli interventi prevede il ricorso ad anestesia e analgesia", aggiunge Woolmark. Inoltre, "per la legge australiana sul benessere animale è prioritario proteggere le pecore dai rischi per la salute e il benessere, tra cui la miasi. La legge australiana sul benessere animale afferma che il mulesing, in mancanza di soluzioni alternative, è necessario per proteggere le pecore".

E' comprensibile, quindi, che nel corso degli anni siano state sollevate molte polemiche in merito all'utilizzo di questa tecnica, soprattutto quando fatta quasi senza anestesia, senza sutura e senza terapia antibiotica, perché causa sofferenze per gli animali. Motivo per cui molti produttori di filati, tessuti e abbigliamento rendono pubblico che le loro stoffe provengono da allevamenti che non utilizzano questa pratica. Il mulesing ha diverse alternative come l'adozione di tosature e disinfestazioni localizzate e l'utilizzo di speciali morsetti in plastica che riducono incruentemente la formazione delle pieghe perianali. "Oggi, The Woolmark Company ha investito 41,6 milioni di dollari australiani per combattere la miasi e trovare soluzioni alternative al mulesing, lavorando a stretto contatto con la Royal Society for the prevention of cruelty to animals, l’Australian veterinary association (Ava) e con i principali istituti di ricerca", specifica un report Woolmark. "Le principali aree di investimento comprendono la ricerca scientifica per allevare pecore immuni alla miasi, le pratiche di analgesia e anestesia, i vaccini, le migliori procedure di gestione, e rigorosi programmi di formazione e divulgazione".

"A livello globale, il mulesing è la più grande mutilazione praticata sugli animali da allevamento. Four Paws è presente per far capire all'industria che i veri progressi in materia di mulesing dipendono da tutti i membri della filiera laniera globale. Le alternative indolori sono disponibili e, se adottate, possono salvare milioni di agnelli da questa grave sofferenza", ha sottolineato, d'altro canto, Rebecca Picallo Gil, responsabile della campagna "end mulesing" di Four Paws.

Australia, 2017, Allevamento che pratica il mulesing Credits: Four Paws
Four Paws
Mulesing
The Woolmark Company