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Gruppo Mastrotto riduce del 51 per cento le emissioni di Co2

Scritto da Isabella Naef

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Courtesy of Gruppo Mastrotto
Riduzione del 51 per cento delle emissioni di Co2, 100 per cento di approvvigionamento elettrico da fonti rinnovabili certificate, 97 per cento dei dipendenti assunti a tempo indeterminato. Questi alcuni degli elementi che emergono dal secondo Bilancio di sostenibilità pubblicato in questi giorni dal gruppo Mastrotto, realtà industriale conciaria con sede ad Arzignano.

“Il nostro Sustainability Jorney parte dalla consapevolezza che essendo un’azienda globale, le nostre scelte in termini di processi produttivi, di distribuzione, di vendita, di approvvigionamento di materie prime ed energia, di gestione delle risorse umane, di trattamento degli scarti e dei rifiuti, hanno e avranno un impatto sociale, economico e ambientale e che la progressiva riduzione di tale impatto deve essere l’obiettivo principale delle nostre scelte per poter garantire un mondo migliore alle future generazioni”, ha sottolineato, in un comunicato, la presidente del Gruppo, Chiara Mastrotto.

La novità è il raggiungimento della Carbon Neutrality di scope 1 e 2 delle 40 collezioni e 1.500 colori di pellami di Gruppo Mastrotto Express, il servizio di pelle in pronta consegna, si legge, ancora, nella nota.

In ambito economico nel triennio 2019-2021 il valore medio degli acquisti si è indirizzato per oltre il 50 per cento verso fornitori italiani, evidenziando un legame al territorio nazionale.

"La nuova edizione del Codice etico e l’adesione al Global compact delle Nazioni Unite, il più esteso programma internazionale di cittadinanza d’impresa, confermano, inoltre, la volontà di perseguire uno sviluppo aziendale equilibrato, duraturo e inclusivo. A queste azioni si è affiancata la diffusione del Codice di condotta fornitori che impegna i fornitori di pelli e prodotti chimici a rispettare importanti standard etici, sociali e ambientali", prosegue la nota.

Per quanto riguarda gli aspetti sociali: il Gruppo ha distribuito quasi il 60 per cento del valore aggiunto a dipendenti e collaboratori ed è stata inoltre avviata un’indagine fra i dipendenti per chiedere loro quali servizi ritengano più utili in vista di un ulteriore potenziamento del sistema di welfare.

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