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Gucci redige il primo bilancio di genere

Scritto da Isabella Naef

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Courtesy of Gucci

La maison di casa Kering ha annunciato che redigerà il primo bilancio di genere “uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità”, ha sottolineato Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs and sustainability di Gucci.

L’annuncio è stato fatto nei giorni scorsi, dal palco del Festival l’Eredità delle donne, kermesse fiorentina diretta da Serena Dandini su un progetto di Elastica e di Fondazione Cr Firenze.

Gucci: il primo bilancio di genere è uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità

“La pandemia ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti. Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune” ha detto Antonella Centra. “Con il pieno supporto del nostro ceo e presidente, Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia redigendo il nostro primo bilancio di genere. Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento”.

“Il bilancio di genere è uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia”, ha aggiunto la maison.

“Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma al contrario maggiore adesione porta un beneficio diffuso” ha concluso Centra, “auspichiamo che grazie all’iniziativa della Ministra Bonetti la certificazione di genere diventi una prassi”.

Lo scorso giugno Gucci ha pubblicato i risultati del suo primo Impact report. Il documento arriva a distanza di un anno dal lancio delle nuove piattaforme digitali del progetto Gucci Equilibrium.

In concreto, l’Impact report riassume gli impegni, i progressi e le azioni intraprese dalla maison per generare un cambiamento positivo per le persone e per il pianeta.

Il report include anche i risultati del conto economico ambientale, Environmental profit and loss per il 2020. Dati alla mano, la griffe di casa Kering ha superato con un anticipo di quattro anni gli obiettivi di riduzione della propria impronta ambientale fissati per il 2025 grazie una riduzione del - 44 per cento degli impatti ambientali totali e del - 47 per cento delle emissioni di gas serra (valori misurati facendo riferimento al 2015). Nel 2020, la maison ha registrato una riduzione del -17 per cento delle emissioni di gas serra e una riduzione del -9 per cento degli impatti ambientali totali rispetto all’anno precedente.

L’azienda, inoltre, ha ricevuto il riconoscimento Best Workplace 2020 in Italia per il secondo anno consecutivo e ha raggiunto il 57,4 per cento di donne nel management a livello globale e il punteggio di 98/100 nell’indice Gender Parity Index 2020 in Francia.

Gucci, sottolineava una nota stampa, ha raccolto più di 17,5 milioni di dollari per sostenere progetti di uguaglianza di genere e advocacy attraverso l’iniziativa Chime for change, finanziando 442 progetti in 89 Paesi e supportando direttamente oltre 28.379 donne e ragazze in tutto il mondo nel 2020.

Fondata a Firenze nel 1921, la maison celebra quest’anno il centenario.

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