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I brand diventano fur free e l'industria dell'eco-pelliccia innova

Scritto da FashionUnited

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Moda
Courtesy of Tissavel

Da qualche anno a questa parte le griffe della moda hanno deciso di eliminare le pellicce dalle loro collezioni. Tra gli annunci più recenti in questo senso figura quello del colosso francese del lusso, Kering. A fine settembre, infatti, l’azienda ha fatto sapere che, a partire dalle collezioni autunno 2022, nessuna delle maison dell’azienda utilizzerà le pellicce. Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin, Ulysse Nardin, Girard-Perregaux, e Kering Eyewear sono le realtà che fanno capo all’azienda francese. Anche Canada Goose ha messo al bando le pellicce dal 2022. Insomma, la lista di marchi che si sta muovendo in questa direzione è lunga: Valentino, Moose Knuckles Canada, Zara, Napapijri, Vf corporation, Furla e Armani solo per citarne alcuni.

Le aziende italiane e Uk sono molto sensibili, quelle francesi lo stanno diventando

FashionUnited ha chiesto a Bruno Massa, da oltre dieci anni chief merchant per Tissavel, dal 1953 azienda attiva nel segmento dei tessuti di pelliccia sintetica, qual è la sensibilità delle aziende italiane ed europee su questo fronte. “Le aziende italiane e Uk sono molto sensibili, quelle francesi lo stanno diventando malgrado ci siano griffe che pensano che il lusso sia solo la pelliccia vera”, ha spiegato Massa.

“In questo scenario”, ribadisce Massa, “qualcuno comincia a vedere la pelliccia come una cosa vecchia”. Sta di fatto che Tissavel, fondata in Francia e condotta dal 2019 dalla Mitsui Bussan I-Fashion Co. Ltd. di Osaka, in Giappone, ha chiuso il 2020 con 10 milioni di fatturato, un +20 per cento sul 2019. La società realizza in Italia circa il 60 per cento del giro d’affari. “L’Italia è partita prima anche se bisogna tenere conto del fatto che molti brand francesi fanno produrre le collezioni in Italia”, racconta il manager sottolineando che l’azienda ha messo a punto una nuova fibra in poliestere riciclato, che permette per la prima volta la produzione di pellicce sostenibili a pelo lungo, “assolutamente comparabili a quelle vere in termini estetici e tattili”.

La nuova fibra in poliestere riciclato e sostenibile è brevettata dall’azienda giapponese Kaneka e affidata all’utilizzo esclusivo di Tissavel. “Kaneka rappresenta un traguardo tecnologico di eccellenza e un primato di settore, che permette la produzione di pellicce a pelo lungo veramente sostenibili, tra cui volpi, lupi e raccoons. La fibra ibrida utilizzata, che mescola il Kanecaron alla fibra in poliestere riciclato, permette all’eco-pelliccia di vantare un pelo lungo perfettamente comparabile a quello vero in termini estetici e tattili.”, sottolinea Massa, specificando che Tissavel collabora fin dai suoi esordi con fashion brand come Dior, Kenzo, Guy Laroche, Thierry Mugler, Jean Paul Gaultier.

“Il tema della sostenibilità è caro a Tissavel, che da tempo vanta l’utilizzo di tessuti 100 per cento in poliestere riciclato (per peli corti) e fibre naturali biodegradabili, ma la nuova fibra sostenibile in poliestere riciclato rappresenta un traguardo tecnologico di eccellenza, per pellicce sintetiche sostenibili, più leggere e dalla vestibilità migliore”, ha affermato Massa. Le pellicce sintetiche hanno una resa termica pari all’85 per cento della pelliccia naturale, in quanto quest’ultima ha il cuoio mentre la sintetica il tessuto.

Oltre al consolidamento dei mercati attuali, Tissavel punta all’apertura di nuovi mercati in Europa e al rafforzamento dei mercati in Russia e Nord America. Il servizio di produzione di capi finiti, disponibile a partire dalla corrente campagna vendite autunno inverno 22, “sarà un importante strumento di crescita, che Tissavel intende sviluppare con forza nei prossimi cinque anni”, ha concluso Massa.

Courtesy of Tissavel
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