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I cinque cambiamenti che coinvolgono l'industria della moda nel 2025

Scritto da Isabella Naef

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Moda
Gli innovatori cercano urgentemente di accedere a materie prime riciclate Credits: Pexels, Singkham

Il 2025 è un anno ricco di sfide sul fronte dell'innovazione e della sostenibilità. Si va dal design circolare delle calzature, fino alla tracciabilità delle catene di fornitura globali. Gli step intermedi sono tanti, la tecnologia sicuramente è un fattore abilitante, così come deve esserlo la cultura, la responsabilità e la trasparenza.

Fashion for Good, la piattaforma globale per l'innovazione collaborativa nel settore della moda, che riunisce l'ecosistema della moda, dai marchi, ai retailer, ai fornitori, agli innovatori e ai finanziatori, per guidare il cambiamento verso un'industria rigenerativa, ha individuato cinque cambiamenti fondamentali che caratterizzeranno il futuro della moda nel 2025. Tra i partner della piattaforma figurano anche Adidas, Chanel, Inditex, Kering, Levi Strauss & Co.Otto Group, Paradise Textiles, Patagonia, Pvh Corp., Target e Zalando.

Il design circolare delle calzature

Le calzature stanno emergendo come la prossima grande frontiera dell'innovazione della moda, pronte a eguagliare i progressi registrati nell'abbigliamento. Questo segmento di mercato deve affrontare una serie di sfide proprie per realizzare un design circolare. "La costruzione tradizionale delle calzature, che si basa su complesse miscele di materiali e adesivi, ha a lungo ostacolato gli sforzi di riciclaggio. Ma il 2025 è promettente. All'orizzonte si profila un'ondata di innovazioni nei materiali e nelle tecniche di produzione sostenibili, guidate sia da aziende affermate sia da audaci startup. Insieme, stanno ridefinendo ciò che è possibile, aprendo la strada a una calzatura circolare scalabile", scrivono gli esperti di Fashion for Good.

La circolarità

Il futuro dei materiali sta accelerando e gli innovatori cercano urgentemente di accedere a materie prime riciclate. Gli hub regionali di approvvigionamento e riciclo stanno diventando fondamentali, mentre l'industria costruisce reti in grado di scalare le soluzioni circolari. "I marchi stanno facendo passi avanti tangibili verso catene di approvvigionamento solide che soddisfano sia le richieste legislative, sia le aspettative dei consumatori in materia di sostenibilità", spiega Fashion for Good.

Gli investimenti in hard thech

Nel 2025 gli investimenti nell'hard tech e nell'innovazione all'interno dell'industria della moda si troveranno ad affrontare un panorama ricco di sfumature. Il restringimento dei finanziamenti a rischio renderà necessaria una maggiore disciplina tra le startup. Solo chi riuscirà a convalidare efficacemente i propri prodotti minimi vitali, ovvero a realizzare e convalidare la versione più semplice di un prodotto che include solo le funzionalità principali necessarie per risolvere un problema o soddisfare un'esigenza del pubblico di destinazione, e a gestire la liquidità in modo oculato potrà prosperare.

La stretta sui rifiuti

L'azzeramento dei rifiuti non è più un'ambizione ambiziosa: sta diventando una necessità. Con una legislazione più severa che sta ridisegnando il panorama, l'industria della moda sta innovando rapidamente per affrontare le sfide dei rifiuti. Dai sistemi avanzati di recupero dei materiali alle tecnologie di selezione basate sull'intelligenza artificiale, il settore sta correndo per adattarsi. Poiché il mercato della rivendita è destinato a crescere, la spinta alla riduzione dei rifiuti sta liberando nuove opportunità di impatto. La decarbonizzazione

Il 2025 sarà un anno di transizione per la decarbonizzazione. Nel 2025 si intensificherà la spinta all'azione collettiva, con una crescente pressione sui fornitori per accelerare le transizioni verdi. Il successo dipenderà da una profonda collaborazione tra marchi, governi locali e coalizioni intersettoriali, soprattutto nelle regioni manifatturiere dove la trasformazione della rete elettrica rimane fondamentale.

La catena di fornitura 2.0

Gli investimenti in altri mercati manifatturieri stanno accelerando, poiché i marchi cercano alternative alla Cina. Ma non si tratta di una semplice delocalizzazione, bensì di una diversificazione strategica e della costruzione di reti regionali resistenti. L'attenzione si sta spostando sullo sviluppo di nuovi ecosistemi produttivi in grado di supportare modelli di produzione tradizionali e circolari, concludono gli esperti della piattaforma che ha sede ad Amsterdam.

Nel 2025 ci saranno molti investimenti nell'hard tech Credits: Pexels, Markus Spiske
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