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I talenti Ied hanno sfilato nel centro di Milano

Scritto da Isabella Naef

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Moda

La collezione di-Emma Baroni Je vois encore in passerella a Ied Avant-Défilé Credits: Courtesy of Ied

Sono 10 i fashion designer di Ied che hanno sfilato in centro, a Milano, il 26 e 27 giugno. Ied Avant défilé 2024 è l’evento graduate della scuola di moda Ied Milano, patrocinato da Comune di Milano e Camera nazionale della moda italiana.

I giovani protagonisti, selezionati tra i migliori diplomandi dell’anno accademico in corso, hanno mostrano le loro collezioni di tesi in una cornice di racconto personale e collettiva al contempo, attraverso 10 installazioni statiche e momenti di performance live ripetuti, in cui gli outfit prendono vita. Diverse le tematiche che i progetti hanno affrontato, accomunati dal potere espressivo attribuito all’abito.

Alessia Ferrucci ha voluto nobilitare i gesti di addetti alle pulizie e domestici

Nelle collezioni è emerso, per esempio, il tema del lavoro: Alessia Ferrucci, designer di origini filippine da parte materna, ha voluto nobilitare i gesti di addetti alle pulizie e domestici. L’atto del pulire, caratterizzato da una gestualità ripetitiva di sfregamento e torsione, rimane impresso nel tessuto attraverso spalmature trasparenti e traslucide. Le silhouette sono cascanti, attratte verso il basso, sembrano così disfarsi e gocciolare. Questa estetica prende vita in capi che puntano alla stratificazione e che a livello modellistico si ispirano al workwear di ambito domestico e in particolare al grembiule, ripreso nelle chiusure con lacci. Marco Servedio, invece, ha messo l’accento sulla sicurezza del lavoro operaio e sulla prevenzione dei rischi, anche attraverso le uniformi.

“Per la seconda volta siamo nel cuore di Milano per lanciare ai nostri diplomandi una sfida: quella di aprirsi con coraggio e responsabilità a un pubblico ampio, di conoscenti e non solo, spiegando, ciascuno con il proprio linguaggio e la propria estetica, cosa significhi progettare e cosa stia dietro al pensiero che si tramuta, attraverso il design, in azione”, ha commentato Olivia Spinelli, head of fashion school Ied Milano, che ha curato anche la direzione artistica dell’evento.

Sfiltata Ied Avant défilé Credits: Courtesy of Ied

Emma Baroni, con la collezione genderless Je vois encore, abbraccia il tema del ricordo legato al luogo di nascita

Tra gli stilisti, anche Emma Baroni, con la collezione genderless Je vois encore, abbraccia il tema del ricordo legato al proprio luogo di nascita. Ventiduenne, trentina di Brentonico, in Vallagarina, Emma si è diplomata al liceo delle Scienze umane a Rovereto e durante gli studi in fashion design si è appassionata a tutto ciò che concerne la ricerca che precede una collezione, iconografica e di tessuto, ma anche al knitwear design e alla manipolazione tessile.

Davide Casadei, con la collezione dedicata all'uomo, Indossando la pioggia, ha invitato a un cambio di prospettiva sul mondo, riportando alla memoria il potenziale sovversivo del vestire. Di fronte alla banalità e alla convenzionalità, gli abiti diventano strumenti di dissenso rispetto a omologazione e condizionamenti, aprendo strade inedite verso la propria verità. I suoi capi sono una sorta di armatura verso l’esterno: l’uomo che li indossa ha l’aria perennemente trasognata e un animo nobile, seppur tormentato. Veste pantaloni comodi e blazer stropicciati; i polsini, troppo lunghi, scivolano sulle mani quasi a impedire l’uso dello smartphone; predilige grandi borse che nascondono il corpo, quasi una protezione aggiuntiva per affrontare il presente.

Azione di cura di Alessia Ferrucci; Cicardian rhythm di Matteo Gagliano in mostra a Ied Avant Défilé 2024 Credits: Courtesy of Ied
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