Il 42 per cento dei Millennial italiani ha rinunciato al fast fashion
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Il 37 per cento della Generazione Zeta e il 42 per cento dei Millennial italiani hanno rinunciato al fast fashion per ridurre il proprio impatto ambientale. Questo uno dei dati emersi dallo studio “GenZ e Millennial survey”, indagine di Deloitte condotta su oltre 14 mila GenZ e più di 8 mila Millennial in 44 Paesi del mondo. Inoltre, la ricerca ha messo in luce che l'intelligenza artificiale generativa secondo Gen Z e Millennial è ancora poco sfruttata sul lavoro, ma potrebbe contribuire a migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata oppure liberare tempo a favore di attività creative e strategiche, se utilizzata nel rispetto di principi etici e a fronte di un’adeguata formazione dei lavoratori.
Il 25 per cento dei Millennial si informa sull’impatto ambientale di un’impresa prima di acquistarne i prodotti
"I giovani italiani continuano a dimostrarsi più sensibili della media globale rispetto alle preoccupazioni economiche e all’urgenza della sfida climatica", ha commentato Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia. "Molti degli intervistati si dicono disposti a cambiare abitudini di consumo e dichiarano di scegliere prodotti e servizi in funzione del loro impatto ambientale. Le aziende devono sintonizzarsi con questa nuova sensibilità, che di anno in anno si è consolidata e ci mostra la profondità del cambiamento culturale avvenuto sul tema della sostenibilità ambientale e sociale. Molto interessante anche il percepito sulla Generative AI: dalla survey emerge un gap tra chi la usa di più, e si dimostra consapevole delle sue potenzialità eccezionali, e chi, invece, si sente ancora confuso o incerto”.
Rimane prioritaria anche la sfida del cambiamento climatico
Gli intervistati italiani, e in particolare i Millennial, si sentono meno ottimisti riguardo alla situazione economica e sociale rispetto al 2023: solo il 16 per cento della GenZ e l’11 per cento dei Millennial si aspetta un miglioramento della situazione economica generale. Più fiducia sulla possibilità di un miglioramento della condizione finanziaria personale, atteso dal 31 per cento della GenZ e dal 20 per cento dei Millennial. In continuità con l’anno passato, la prima preoccupazione sia per la GenZ sia per i Millennial è il costo della vita (35 per cento GenZ e 43 per cento Millennial).
Rimane prioritaria anche la sfida del cambiamento climatico (33 per cento GenZ e 32 per cento Millennial) e quella della disoccupazione. Ma se i giovani italiani, in generale, sono meno ottimisti della media globale per quanto riguarda lo scenario economico e sociale, sull’ambiente, invece, risultano particolarmente fiduciosi riguardo alla possibilità di fare la differenza e di influenzare il resto della società: sull’ambiente il 62 per cento della GenZ e il 53 per cento dei Millennial ritiene di avere un';influenza moderata o significativa.
Gli intervistati italiani rimangono più sensibili al cambiamento climatico rispetto alla media mondiale: il 68 per cento della GenZ italiana (62 per cento global) e il 64 per cento dei Millennial italiani (59 per cento global) dichiara di essersi sentito “preoccupato o ansioso per il cambiamento climatico”. Il 72 per cento della GenZ e il 77 per cento dei Millennial, inoltre, ha cercato di ridurre il proprio impatto ambientale tramite azioni concrete.
Il 37 per cento della GenZ e il 42 per cento dei Millennial ha già rinunciato al fast fashion
Il 37 per cento della GenZ e il 42 per cento dei Millennial ha già rinunciato al fast fashion e il 25 per cento della GenZ e il 21 per cento dei Millennial ha intenzione di farlo. Il 28 per cento della GenZ e il 32 per cento dei Millennial ha eliminato o limitato i voli aerei e in futuro potrebbe farlo il 18 per cento della GenZ e il 19 per cento dei Millennial. Il 30 per cento della GenZ e 35 per cento dei Millennial hanno adottato una dieta vegetariana o vegana, il 26 per cento della Gen Z e il 20 per cento dei Millennial ha intenzione di farlo. Inoltre, il 23 per cento della GenZ e il 25 per cento dei Millennial dice di essersi informato sull’impatto ambientale di un’impresa prima di acquistarne i prodotti o servizi.