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Il menswear sfila a Milano e a Firenze: quiet luxury e made in Italy in vetrina

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Credits: Canali, SS24
Quiet luxury, libertà e made in Italy: sono queste le espressioni più gettonate dagli addetti ai lavori della moda nel periodo che va dal 13 al 20 giugno, settimana in cui si sono svolti Pitti Uomo, a Firenze, e Milano moda uomo, a Milano. In scena le collezioni per la primavera estate 2024. La creatività e l’innovazione, che ha portato molte etichette del menswear a proporre non solo abiti e capi con tessuti di qualità ma anche tecnicamente performanti, è stata in grado di attirare i buyer che negli anni scorsi, anche a causa della pandemia e del conflitto russo ucraino, erano rimasti in patria.

La Milano fashion week men’s collection spring summer 2024, che si è svolta dal 16 al 20 giugno, ha previsto 22 sfilate fisiche e 5 sfilate digitali, 30 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento, e 11 eventi per un totale di 72 appuntamenti.

“L’importante ritorno di Valentino apre un calendario che vede sessantasette eventi fisici in quattro giorni, chiuso dalla sfilata di Zegna. La giornata di martedì 20 è dedicata interamente ai contenuti digitali, visibili in tutto il mondo attraverso la nostra piattaforma. Anche i numeri di settore ci fanno guardare alla Milano fashion week con ottimismo, con una crescita di fatturato del 14 per cento nel primo bimestre del 2023, rispetto al primo bimestre dello scorso anno. Grazie ai nostri brand, ai giovani designer che scelgono di presentare durante la nostra fashion week e grazie alla collaborazione con Ice e il Comune, Milano continua a rafforzare il suo ruolo di capitale internazionale della moda”, ha detto Carlo Capasa, presidente di Camera della moda italiana

Credits: Giorgio Armani uomo SS24

Canali, Prada, Giorgio Armani, Valentino

Tra le proposte viste a Milano, Canali, che ha presentato la nuova collezione presso la Casa degli artisti, nel quartiere di Brera. La collezione è ispirata alla gentilezza, "nell'era del clamore, la gentilezza è potente", ha spiegato il management dell'azienda a conduzione familiare giunta alla terza generazione e che conta oltre 1500 dipendenti in tutto il mondo. "Creare i migliori capi made in Italy, nelle costruzioni più morbide, è gentile. La filiera più corta è gentile: verso le persone e il pianeta in cui viviamo", ha aggiunto il marchio. Ne derivano capi tailoring che seguono morbidamente le linee del corpo, disegnando una silhouette naturale e fluida, con spalle svuotate oppure leggermente più marcate, e pantaloni più ampi. Tra le proposte non mancano capi sfoderati double, realizzati a mano con una tecnica complessa con cuciture invisibili: prodezze di finezza artigianale plasmate sotto forma di giacche e pantaloni, ma anche soprabiti check reversibili e blouson color block. La data 1934, anno di fondazione di Canali, ricorre come logo sussurrato su alcuni capi e accessori, come ouverture alle celebrazioni che si svolgeranno ufficialmente la prossima stagione.

Valentino, griffe che ha inaugurato la settimana della moda maschile a Milano, tornando nel capoluogo lombardo, da tempo abbandonato per le sfilate parigine, ha sfilato nel cortile interno dell'Università degli studi di Milano, in un momento in cui l’ateneo era popolato dagli studenti, come a voler rimarcare il ruolo quotidiano della moda. Ma si è trattato anche di un omaggio a Milano, dove la maison ha debuttato nel 1985 proprio con la collezione maschile. La nuova collezione, intitolata “The narratives”, ovvero narrazioni, racconta “una nuova mascolinità che non segue le regole della società”, ha spiegato il direttore creativo Pierpaolo Piccioli. Lo stilista ha portato in passerella una collezione contemporanea anche se non priva di richiami al prestigioso passato del marchio. La collezione ha attinto al repertorio classico, con dandy in bermuda e giacche aderenti in bianco, grigio o nero, ma anche silhouette più rilassate, con top e pantaloni larghi abbinati a cappotti lunghi.

Tra gli accessori per l'uomo Valentino figurano la cravatta skinny vintage anni '50, le borse in colori sgargianti come il giallo, il rosso e il fucsia. Dsquared2, il marchio di proprietà dei gemelli canadesi Dean e Dan Caten, ha attirato l’attenzione con una collezione co-ed, ossia uomo e donna, molto colorata e sexy, trasgredendo senza mezzi termini i codici di abbigliamento. Il duo creativo ha disegnato jeans a vita molto bassa, rivelando la biancheria intima per i ragazzi, e gonne cortissime e top minuscoli per le ragazze.

Forme fluide, capi che accompagnano l'uomo durante tutto il giorno, fino alla sera, "perchè anche di giorno si può brillare" per la collezione uomo Emporio Armani che ha sfilato nel calendario ufficiale di Camera della moda. La palette di colori va dal bianco sabbia, al nero, mescolati tra loro oppure giocati in monocromia. Giacche chimono, spolverini lunghi, pantaloni ampi, tuniche senza maniche, short blazer: la collezione presenta capi classici che si inseriscono in un guardaroba essenziale, puro. L'unico segno che ricorre come stampa, jacquard, gioiello è un ginko stilizzato: pianta con una storia di 250 milioni di anni, capace di adattarsi ai tempi e agli ambienti.

Il gruppo Giorgio Armani ha archiviato il 2022 con ricavi netti a quota 2,35 miliardi di euro (+16,5 per cento sul 2021). Il fatturato indotto ha superato i 4,5 miliardi mentre il fatturato a valori retail è stimato oltre i 6,5 miliardi di euro. L’Ebitda ammonta a 289 milioni, in crescita del 25 per cento rispetto al 2021, mentre l’Ebit è in aumento del 30 per cento a 202,5 milioni. L'utile netto ante imposte è pari a 218 milioni di euro, in aumento del 16,4 per cento rispetto al 2021 e del 24,5 per cento rispetto ai livelli pre-pandemici registrati nel 2019. Per la collezione Giorgio Armani, invece, il corpo non è mai evidentemente scoperto, ma se ne percepisce l’energia che anima i volumi lievi. L’intrecciarsi di note di blu, sabbia e toni naturali è il completamento cromatico di questa collezione particolarmente leggera e fresca che comprende scarpe e sandali anch’essi caratterizzati da nodi e intrecci.

Credits: Prada uomo, SS 24

La libertà è il filo conduttore della sfilata di Prada uomo per la primavera estate 2024 disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons. "Un’assoluta libertà del corpo, espressa attraverso i capisaldi degli abiti che lo avvolgono", hanno spiegato dalla griffe che ha sfilato ieri, domenica, terza giornata di Milano moda uomo, nello spazio all’interno del Deposito della Fondazione Prada. La camicia è il punto di partenza, la sua struttura e i suoi dettagli diventano la base per trasformare un intero guardaroba di capi maschili, dagli abiti agli impermeabili, dagli indumenti tecnici alle reporter jacket. Partendo dalla semplicità, la collezione propone l’espansione e l’amplificazione di un’idea, un paradosso tra silhouette e materialità in cui ogni costruzione viene ripensata, ricostruita. L’obiettivo finale è la costante consapevolezza del corpo che si muove libero. Il gruppo ha archiviato il 2022 con ricavi netti pari a 4,2 miliardi di euro, +21 per cento rispetto al 2021. Le vendite retail sono state pari a 3,7 miliardi di euro, +24 per cento rispetto al 2021.

Zoppas (Ice): l’export del 2022 supera 80 miliardi di euro (+17,7 per cento sul 2021)

Dai numeri di Prada a quelli del comparto. “La moda, il terzo comparto manifatturiero italiano, ci ha portato a essere un punto di riferimento del bello e ben fatto in tutto il mondo, come dimostrato anche dai dati sull’export del 2022, che si attesta a oltre 80 miliardi di euro (+17,7 per cento sul 2021). Un trend positivo che sembra essere confermato anche per il 2023: nei primi due mesi di quest’anno il valore delle esportazioni di prodotti del tessile/abbigliamento è cresciuto del 12,7 per cento rispetto al 2022, sfiorando gli 11 miliardi di euro. L’affermazione nei mercati internazionali è merito anche della capacità dei nostri imprenditori di sapersi rinnovare in tempi talmente rapidi da non poter essere copiati dai nostri competitor”, ha detto Matteo Zoppas, presidente di Ice, intervenendo all’inaugurazione di Pitti Uomo, kermesse andata in scena dal 13 al 16 giugno, alla Fortezza da Basso di Firenze. “Anche il segmento menswear, che ha in Pitti Uomo uno dei suoi più alti momenti di celebrazione e valorizzazione, ha vissuto un 2022 di grandi soddisfazioni a livello di interscambio con l’estero: l’abbigliamento uomo ha generato esportazioni per 5,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 22 per cento sul 2021. Positivi anche i primi due mesi del 2023, che hanno visto un incremento del 21,5 per cento sullo stesso periodo del 2022, per un valore di oltre 1 miliardo di euro”, ha aggiunto Zoppas.

Visti a Pitti: Permu, Piacenza 1733, Gaetano Navarra

Una manifestazione come Pitti, il cui ruolo per l'abbigliamento uomo è riconosciuto a livello internazionale ormai da decenni, riesce ancora oggi a essere attrattiva per i buyer in ragione di un mix di brand e di proposte che riescono ad abbracciare le tendenze che vanno dall'abbigliamento classico e formale made in Italy e non, a proposte sportswear e ad alto contenuto di innovazione e sostenibilità, come quella dei marchi raggruppati nella sezione S Style, sustainable style, la piattaforma che presenta una selezione di brand impegnati a promuovere pratiche sostenibili. Tra questi figura Permu, etichetta fondata nel 2022 da Heyun Pan, con sede a Londra e a Shanghai, la cui collezione è un ritorno alla natura. I capi esplorano il rapporto tra gli esseri umani e la natura, integrando la sostenibiità nell'intera collezione. Come? Con il supporto di Kering Mil (acronimo di Material innovation lab) i materiali naturali fanno respirare gli abiti. E' così che gli vestiti diventano una seconda pelle, dove tagli e borchie facilitano il dialogo tra corpo e mondo circostante. Tra i marchi della sezione sostenibile anche gli italiani Cavia e Dalpaos e il francese Steven Passaro. Con Cavia, la stilista Martina Boero punta a trasmettere autenticità, fantasia e artigianalità made in Italy. La lavorazione a maglia è un processo antico che richiede tempo e si alimenta di tradizioni: ogni pezzo vive di abiti e tessuti riciclati, evita gli sprechi. Dal tessuto alle etichette, tutto viene realizzato con materiali esistenti in vista di una nuova possibilità di bellezza.

Credits: Piacenza 1733 uomo SS 24

La kermesse fiorentina ha dedicato molto spazio anche a marchi del made in Italy che hanno contribuito ad alimentare, negli anni, il successo dello stile italiano nel mondo. Tra questi figura Piacenza 1733, che ha chiuso il 2022 con un fatturato di circa 94 milioni. "Per il 2023 prevediamo un giro d'affari intorno ai 100 milioni", ha detto, a FashionUnited, Vasiliy Piacenza, brand manager director. Tradizione e qualità sono caratteristiche intrinseche nei capi classici realizzati in lana merinos extra fine o in misto seta e cashmere dal peso piuma, che caratterizzano la collezione. Le maglie contemporanee caratterizzate da una lavorazione tridimensionale sono realizzate in cotone organico egiziano oppure in misto lino e cotone. Polo e camicie sono in maglia rasata, dalla modellatura ricercata, con microstrutture bicolore e fniture a righe o, ancora, con motivi che rimandano alla guayabera vintage in pointelle o con rilievi geometrici. I pullover primaverili, proposti in mouliné multicolore a costa zig-zag, a costa inglese traforata oppure a punto losanga diventano espressioni uniche di un’estetica fresca e disinvolta. Ha puntato sulla maglia, ma questa volta con una collezione genderless, anche la spring summer 24 di Gaetano Navarra che riprende e attualizza, grazie all’uso delle nuove tecnologie, quei capi iconici portati in passerella nella sfilata 1992 che segnò una tappa importante nella storia del brand. Quelle creazioni, indossate dalle top model di allora, Linda Evangelista, Christy Turlington, Claudia Schiffer, Karen Mulder e Yasmeen Ghauri, diventano il lasciapassare per una nuova idea di stile che non prescinde da ciò che è stato e che rifugge le etichette, con un approccio no gender in molti dei capi proposti. A partire dalla stampa vichy, nella sua variante bianco e celeste, sulla viscosa stretch lucida e opaca che regala tridimensionalità allo jacquard, fino alle classiche righe da cui prendono vita cropped top, veri protagonisti della collezione, e micro abiti.

I numeri dei saloni Pitti Uomo e White Resort

Durante la fashion week che si è appena conclusa si è svolta la prima edizione di White Resort. Sono stati oltre 1200 i visitatori che hanno al nuovo format dedicato al segmento beachwear e all'abbigliamento resort che ha debuttato a Milano, negli spazi di Base, ex Ansaldo, in via Tortona 54. La kermesse si è svolta da domenica 18 a martedì 20 giugno in concomitanza con Milano moda uomo. "Siamo molto contenti di dare il via a questa manifestazione perchè mancava un salone dedicato a questo importante settore di mercato", ha detto a FashionUnited, Brenda Bizzi, amministratore delegato di White. Alla kermesse hanno partecipato una sessantina di espositori. "Durante la manifestazione si è alternata la presenza di importanti buyer internazionali tra cui Biffi, Belmond Hotel, Bergdorf Goodman, Boontheshop, Bulgari Dubai Resort, Degli Effetti, Harvey Nichols Doha, Isetan, La Rinascente, Le Bon Marché, Mandarin, Neiman Marcus, Silvia Bini, Tessabit e United Arrows", hanno aggiunto gli organizzatori. Alla manifestazione sono state presentate le collezioni 2024 del mondo beachwear e resort proponendo costumi, abbigliamento, calzature, come le espadrilles francesi Wataru, realizzate a mano con materiali naturali, borse e accessori. I brand, tra cui Andrea Iyamah, Carlotha Ray, Clara Aestas, Decata, La Milanesa e Reina Olga, sono stati selezionati dal team capitanato da Simona Severini, general manager di White, "secondo i tipici criteri adottati per mantenere un brand mix di alto livello, che si focalizza sulla qualità e creatività dei prodotti, sulla sostenibilità della produzione e sulla scoperta e promozione di nuovi talenti del settore moda", si legge in una nota. Lo special guest della kermesse è stato il brand inglese Oceanus. La stilista Hannah Attalah ha fondato il marchio per fornire alle donne un mezzo di valorizzazione della propria bellezza individuale, attraverso bikini e abitini che richiamano lo stile glamour degli Anni ‘80. Ogni capo della collezione è realizzato con tessuti riciclati ed ecologici, impreziositi poi dal ricamo fatto a mano con applicazione di cristalli Swarovski.

Credits: White Resort, ph FashionUnited
Sono stati circa 17mila, invece, i visitatori di Pitti Uomo 104, in rappresentanza di oltre 5100 tra aziende di vendita e distribuzione (boutique, dettaglio, multimarca, department store, catene, piattaforme specializzate di ecommerce). Gli italiani hanno raggiunto le 6.700 presenze (+6 per cento), i compratori esteri oltre 5.300 (+24 per cento), a rappresentare più del 40 per cento del totale. I compratori presenti in Fortezza sono stati 12mila. “Non è soltanto una questione di numeri: la qualità dei buyer è stata alta, in Fortezza si sono visti i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department store. L’elemento centrale della 104esima edizione di Pitti Uomo, al di là del consolidamento del dato europeo, è il ritorno in forze degli operatori asiatici, che complessivamente dovrebbero raggiungere le 700 presenze: non solo i tre campioni di mercato, Cina Continentale, Corea del Sud e Giappone, ma anche Cina Hong Kong, Taiwan, Singapore, Thailandia, Vietnam, Indonesia, persino India e Pakistan”, ha sottolineato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. I 12 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 104 sono stati, nell’ordine: Germania, Gran Bretagna, Olanda, Giappone, Spagna, Turchia, Usa, Francia, Svizzera, Cina, Belgio e Corea del Sud.

“Sono molto soddisfatto anche della risposta della distribuzione italiana che, nonostante le comprensibili prudenze, è presente in forza, a partire dalle sue prime linee, quei negozi specializzati che fanno tendenza in tutto il mondo. La squadra di Pitti non smette mai di fare ricerca e scouting, di aggiungere servizi, di ideare eventi speciali e di comunicare”, ha aggiunto Antonio Dematteis, al suo primo Pitti Uomo in qualità di presidente di Pitti Immagine.

Credits: Pitti Uomo, courtesy of Pitti Immagine
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