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Il prezzo alto dei capi non garantisce la loro durata

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Una fase del test della ricerca Worn Out Credits: Scuola di Design dell'University di Leeds, Hubbub, Primark
Pagare tanto i capi di abbigliamento non assicura che siano durevoli, nè sostenibili. Insomma, la variabile prezzo ritenuta da molti come un criterio adeguato per garantire la qualità di un capo non sarebbe indicativa. A quanto pare, infatti, i vestiti costosi non durano più a lungo di quelli economici. La ricerca sulla durabilità "Worn Out" è stata messa a punto da l'Università di Leeds su commissione dall'ente di beneficenza Hubbub e supportata dalla catena irlandese Primark. Fondata nel 2014, la londinese Hubbub progetta campagne che ispirano stili di vita che fanno bene all'ambiente con l'obiettivo di promuovere la conservazione, la protezione e il miglioramento dell'ambiente fisico accrescendo la conoscenza e la comprensione dei comportamenti dannosi per l'uomo e il pianeta.

Sono stati analizzati 65 capi

Nel dettaglio Hubbub ha collaborato con la School of Design dell'Università di Leeds per testare la durata di una gamma di capi di vari marchi, a prezzi diversi. Il lavoro è stato supportato da Primark e i risultati sono contrastanti. Su 65 capi di t-shirt, felpe con cappuccio e jeans da donna e da uomo, lo studio evidenzia che le t-shirt da donna con un prezzo inferiore a 10 sterline hanno performato meglio rispetto a quelle con un prezzo al dettaglio a circa 40 sterline; le felpe con cappuccio da donna con un prezzo compreso tra 11 e 20 sterline sono state classificate più in alto nella scala della durabilità rispetto a quelle con un prezzo di poco inferiore a 50 e circa 100 sterline.

Le t-shirt da donna da 11,5 euro durano di più rispetto a quelle che costano 46 euro

Le prestazioni di ciascun capo sono state valutate rispetto a una serie di standard riconosciuti dal settore per testare la durabilità, inclusi lavaggi ripetuti e valutazioni visive, oltre a test tecnici specifici per i diversi tipi di abbigliamento.

Per esempio, il denim è stato testato per l'abrasione (probabilità del tessuto di usurarsi fino ai buchi), resistenza della cucitura, resistenza alla trazione (resistenza allo strappo del tessuto), scolorimento, stabilità (resistenza al restringimento o alla perdita di forma) e sfregamento a secco e a umido (probabilità di macchiatura incrociata del colore durante l'usura in condizioni asciutte e bagnate). Mentre t-shirt e felpe con cappuccio sono state sottoposte a test di pilling (rimbalzo del tessuto), stabilità (resistenza al restringimento o perdita di forma), resistenza alla torsione del capo, resistenza allo scoppio (resistenza allo strappo del tessuto) e solidità del colore (macchia di altri capi durante il lavaggio).

Il progetto di ricerca sulla durabilità è stato condotto da Mark Sumner, da Mark Taylor, da Yue Guo e da Kate Morris presso l'Università di Leeds (School of Design).

Sono state riscontrate solo differenze trascurabili nella durata per un paio di jeans da donna con un prezzo di circa 15 sterline rispetto a un paio venduto al dettaglio a oltre di dieci volte in più.

Una t-shirt da uomo che costa meno di 5 sterline è stata classificata come la seconda più resistente su 17 articoli testati. Dei capi testati, solo le felpe con cappuccio da uomo hanno mostrato prestazioni costantemente più elevate rispetto a quelle più economiche.

Differenze trascurabili nella durata per un paio di jeans con un prezzo di circa 17 euro rispetto a un paio venduto a più di 170 euro

L'adulto medio ha già 118 capi di abbigliamento nel proprio guardaroba, di cui un quarto mai indossato da oltre un anno. "Vogliamo che le campagne ispirino le persone ad acquistare il proprio guardaroba e ad amare e prendersi cura di ciò che già possiedono", sottolinea Hubbub alla luce della ricerca che, in modo frustrante, rivela che ci sono poche garanzie di durata a qualsiasi prezzo. Dato che i tessuti sono notoriamente difficili da riciclare in nuovi vestiti che possano essere indossati ancora, "dobbiamo davvero incoraggiare tutti a indossare i propri vestiti il più a lungo possibile e ad acquistarne meno", sottolinea Hubbub.

Hubbub: "dobbiamo incoraggiare tutti a indossare i propri vestiti il più a lungo possibile e ad acquistarne meno"

Possiamo anche raccomandare a tutti di prendersi cura dei propri vestiti nel miglior modo possibile, indipendentemente dal fatto che abbiano speso 5 o 50 sterline per una maglietta. "Ciò significa lavare a cicli più freddi e più brevi, asciugare all'aria se possibile, capovolgere gli indumenti per lavarli e appenderli o piegarli con cura per riporli. Attualmente stiamo conducendo un approfondito test comportamentale di otto settimane con 100 amanti della moda per scoprire quanto è probabile che adottino queste nuove abitudini, i benefici che vedono e il modo migliore per inquadrare il cambiamento necessario", hanno sottolineato gli esperti di Hubbub, unendosi a Primark nel chiedere uno standard di durabilità in tutto il settore della moda, che darà ai consumatori maggiore fiducia che i loro vestiti dureranno più a lungo con la giusta cura.

Per completare la ricerca, Hubbub ha incaricato Censuswide di intervistare 3mila adulti del Regno Unito sugli atteggiamenti nei confronti della cura dell'abbigliamento e su come questi variano in base al costo. Hanno scoperto che il 67 per centi del pubblico britannico crede che i vestiti costosi dureranno più a lungo degli articoli più convenienti. Rileva inoltre che molti si prendono cura dei propri vestiti in modo diverso a seconda di quanto hanno pagato e hanno il 64 per cento di probabilità in più di appenderli dopo averli indossati, il 62 per cento si prende il tempo per rimuovere versamenti e macchie e il 54 per cento è disposto a eseguire riparazioni su articoli più costosi.

Magliette in fase di test Credits: Scuola di Design dell'University di Leeds, Hubbub, Primark
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