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Inditex dona i capi in angora ritirati dai negozi ai rifugiati siriani

Scritto da FashionUnited

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I capi in lana di angora che Inditex ha ritirato dai negozi (vedi FashionUnited del 13 febbraio) sono stati inviati ai rifugiati siriani.

I capi, come testimoniano le foto dell'Afp, sono arrivati ai campi di rifugiati attraverso una Ong.

Inditex ha specificato che regalerà uno stock di 23 mila pezzi alla Ong Life for Relief and Development per i rifugiati siriani nel sud del Libano.

Dopo Lacoste (vedi FashionUnited del 9 dicembre) anche Inditex, infatti, ha deciso di non utilizzare più la lana d'angora. Si allunga così la lista di Peta, fondazione il cui acronimo è People for the ethical treatment of animals, dei rivenditori che non vendono angora.

Inditex ha informato che regalerà uno stock di 23 mila pezzi alla Ong Life for Relief and Development

Tra gli altri marchi che non utilizzano più questo materiale figurano & Other Stories, Accessorize, Burton, Calvin Klein, Cheap Monday, Coast, Cos, French Connection, Gap, H&M, House of Fraser, Lidl, Mango, Marks & Spencer, Miss Selfridge, Monki, Monsoon, Primark, Puma, Quicksilver, Stella McCartney, Tommy Hilfiger, Topshop, Uniqlo, Van Heusen, Victoria's Secret e Yumi International.

Il gigante tessile spagnolo Inditex, proprietario di Zara, ha rinunciato a vendere vestiti di lana angora, come ha sottolineato un portavoce dell'azienda, aggiungendo che la decisione è legata al maltrattamento di conigli in Cina.

Presente in 88 paesi attraverso i suoi marchi (tra cui Zara, Bershka, Stradivarius, Massimo Dutti, Oysho), l'azienda ha smesso di vendere questi prodotti "l'anno scorso", ha detto il portavoce. "Sono stati ritirato dai negozi di prodotti angora che erano soprattutto nella collezione autunno-inverno dello scorso anno", ha aggiunto.

Inditex