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Inditex e IndustriAll Inditex collaborano al piano di rilancio dell'industria dell'abbigliamento

Scritto da Isabella Naef

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Inditex, il colosso spagnolo cui fanno capo i marchi Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe, ha siglato un accordo congiunto con il sindacato globale IndustriAll (che rappresenta 50 milioni di lavoratori del settore minerario, energetico e manifatturiero), che lo obbliga a rispettare tutti gli standard di salute e sicurezza e il mantenimento dei diritti di contrattazione collettiva dei lavoratori. L'iniziativa ha origine da una partnership firmata per la prima volta nel 2007 e rinnovata, poi, nel 2019.

Le organizzazioni si sono impegnate nella dichiarazione congiunta che è stata firmata ad Arteixo e Ginevra il 4 agosto

L'intesa arriva in un momento in cui è più che evidente che l'emergenza sanitaria ha avuto ripercussioni sulla produzione di capi di abbigliamento con i retailer che si sono visti costretti ad annullare gli ordini e a chiudere i negozi a causa del lockdown.

Le organizzazioni si sono impegnate nella dichiarazione congiunta che è stata firmata ad Arteixo e Ginevra il 4 agosto. Questo accordo, specifica in una nota l'azienda spagnola, approfondisce l'impegno di lunga data di Inditex a favore della libertà di associazione e dei diritti di contrattazione collettiva e del dialogo sociale. Inoltre, l'accordo rafforza l'impegno di Inditex a favore di condizioni di pagamento stabili e di un più ampio accesso ai finanziamenti per i fornitori al fine di sostenere il loro flusso di cassa. Ciò consente loro di onorare i pagamenti ai lavoratori in modo da proteggere posti di lavoro e redditi. L'accordo si basa su una partnership di lunga data tra l'azienda e il sindacato globale, iniziata con un accordo quadro globale firmato nel 2007 e rinnovato nel 2019.

L'accordo si impegna a rispettare la libertà di associazione e i diritti di contrattazione collettiva, dando ai lavoratori il diritto di aderire a un sindacato per promuovere i loro interessi.

"La nostra priorità in questa crisi è stata e continua a essere la salute e la sicurezza del nostro personale, dei lavoratori della nostra catena di fornitura e dei nostri clienti. Il nostro lungo e proficuo lavoro con IndustriAll da oltre 13 anni fa del nostro accordo quadro uno strumento forte per continuare a lavorare per proteggere e promuovere i diritti e il benessere dei lavoratori, sostenendo al contempo l'industria dell'abbigliamento globale in questi tempi senza precedenti", ha sottolineato Il presidente esecutivo di Inditex, Pablo Isla.

Nel primo trimestre (periodo che va dal primo febbraio e il 30 aprile) Inditex ha registrato vendite in calo del 44 per cento, a quota 3,3 miliardi di euro, nonostante l'azienda spagnola abbia chiuso fino all'88 per cento dei negozi durante il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Le vendite online, invece, hanno registrato una crescita del 50 per cento nei primi tre mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 95 per cento nel solo mese di aprile.

Pablo Isla ha presentato il piano per il 2020-2022, caratterizzato da un investimento di 1 miliardo di euro per il potenziamento online e da ulteriori 1,7 miliardi di euro per integrare ulteriormente la piattaforma del negozio.

Numeri alla mano, l'azienda prevede che, entro il 2022, le vendite online rappresenteranno oltre il 25 per cento del totale, rispetto al 14 per cento dell'anno precedente.

Foto: Inditex executive chairman, Pablo Isla, e Industriall Global union general secretary, Valter Sanches, nel 2017, Inditex website

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