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Intervista Denim Premiere Vision - FashionUnited

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Moda

In 10 anni, il salone Denim Première Vision si è imposto come uno dei leader internazionali del settore che è stato in grado di adattarsi alle trasformazioni e alle innovazioni dell’industria del denim. Sin dalla sua creazione, propone un’offerta internazionale di qualità e complementare in termini di competenze. Posizionato ora sull’alternarsi tra Parigi e una città europea di ispirazione, abbiamo fatto qualche domanda a Guglielmo Olearo, il nuovo Direttore di Denim Première Vision.

Quali tappe segnano l’evoluzione di Denim Première Vision in questi ultimi dieci anni?

Ormai multi-comunitario, più lontano dagli storici codici vintage, il denim ha raggiunto la stagionalità del mercato della moda in materia di creazione e di sviluppo del prodotto. Lanciato nel 2007, Denim Première Vision si è adattato alle evoluzioni di un’industria che è passata da un mercato di pure player, con una stessa comunità di visitatori formata essenzialmente da marchi denim che condividevano gli stessi visitatori, a un mercato dai molteplici attori, diversificato nel settore nei propri codici.

I pure player hanno visto la propria leadership sul mercato e in materia di innovazione del prodotto recuperata dai marchi di moda e di lusso e dai retailer che hanno integrato il denim in tutte le loro collezioni creative, esplorando in questo modo nuovi aspetti della materia. Un time to market più breve nei marchi di moda, nei processi di sviluppo continuo, nella generalizzazione delle attualizzazioni, negli inserimenti o nelle capsule… tutte queste modalità di funzionamento si applicano ormai all’industria del denim con un calendario di creazione e di produzione più ridotto.

Oggi, Denim Première Vision assume quindi una nuova mutazione in termini di destinazione, di posizionamento, di programmazione e di squadra, al fine di rispondere alle nuove esigenze dell’intera catena di valori del denim e di tutti gli attori.

Chi sono i nuovi arrivati nel tema del salone e quali saranno i loro incarichi?

Per questo nuovo progetto è stato costituito un nuovo team, un super duo! (risata) Guglielmo Olearo, Direttore dei Saloni Internazionali di Première Vision, assume la direzione di Denim Première Vision, sostituendo Chantal Malingrey, Direttrice Marketing e Sviluppo di Première Vision. Consulente per Denim Première Vision da più stagioni, Fabio Adami Dalla Val assume la funzione di Show Manager.

La nostra missione è di pilotare il salone e di seguirne i cambiamenti seguendo la linea strategica che ci siamo prefissati. Le nostre rispettive esperienze professionali e la nostra complementarità ci permettono di dialogare con gli attori del mondo del denim e della moda proponendo nuove idee che si concretizzano nel nuovo concetto del salone. Siamo consapevoli che qualsiasi cambiamento richiede del tempo e il nostro obiettivo primario è quello di generare la fiducia e la prossimità, fondamentali in un periodo di transizione.

Quali sono le principali sfide legate alla decisione di alternanza tra Parigi e Londra per il salone?

Dopo l’edizione al Parc Floral de Paris il 23 e 24 maggio prossimo, occuperemo il cuore dell’East London all’Old Truman Brewery i giorni 5 e 6 dicembre 2018. Il salone diventa itinerante e sarà ora organizzato in alternanza con Parigi, capitale mondiale della moda, e in una città europea di influenza della moda.

Questa alternanza ha come obiettivo di giocare con la prossimità con i mercati della moda e della creazione, proponendo al tempo stesso nuovi luoghi di ispirazione per la filiera internazionale. Si tratta di toccare l’insieme degli attori della moda creativa che lavorano il denim nelle loro collezioni e di andare verso di loro nelle città europee della moda dove si trovano, ma anche proponendo a coloro che espongono i nostri prodotti e ai visitatori internazionali di ispirarsi con l’energia creativa, culturale, artistica e di moda di queste stesse città.

Quali sono le ripercussioni del calendario della fast fashion sull’industria del denim?

Più che un calendario, direi dei calendari poiché ogni marchio di fast fashion applica il proprio timing di creazione. Il principale impatto della fast fashion verte sicuramente sul numero di collezioni annuali, in crescita, e sul time to market, in calo, obbligando gli attori della filiera del denim ad adattarsi in termini di organizzazione, di investimenti e di risorse. L’innovazione può ormai apparire in ogni momento dell’anno.

In che modo il salone è riuscito a riposizionare i prodotti e le collezioni nel centro della propria attualità?

Sin dalla sua creazione, Denim Première Vision propone un’offerta internazionale molto qualitativa e complementare in termini di competenze. Durante questa stagione, 75 espositori sono stati selezionati tra i migliori specialisti del settore in Europa, Turchia e Asia. Si tratta di tessitori, fabbricanti di componenti e di accessori o ancora confezionatori/sbiancatori/finitori.

Al fine di riposizionare il prodotto denim al centro del salone, un nuovo stand unificato metterà in valore gli sviluppi creativi e le innovazioni degli espositori, e una nuova urbanizzazione in base alle attività permetterà una migliore leggibilità dell’offerta e un percorso di acquisto semplificato stimolante e più efficace grazie a una riorganizzazione degli spazi e a una nuova scenografia più contemporanea.

Abbiamo inoltre scelto di predisporre, a partire dallo scorso novembre, uno spazio dedicato ai piccoli quantitativi, l’SMQ Corner (Small Minimum Quantity), rinnovato e rafforzato durante questa stagione. Esso presenta dei fabbricanti di vestiti e articoli per lavanderie provenienti da Italia, Marocco, Portogallo e Turchia in grado di associare rapidità, flessibilità, conoscenza tecnica, prossimità e servizi. Essi hanno la capacità di produrre con flessibilità di volumi.

Si tratta di rispondere alla comparsa, in questi ultimi anni, di nuovi attori sul mercato della moda e del denim, i giovani creatori, i marchi di nicchia o i pure player del web che, per una collezione capsule o qualche capo all’interno della propria linea di prêt-à-porter, ormai integrano il denim alle loro collezioni.

Cosa volete dire con il termine "urbanizzazione" dei mestieri del denim?

Abbiamo ristudiato in maniera più pedagogica e leggibile in base ai mestieri i nostri universi espositivi oltre ai nostri strumenti della moda che propongono ispirazioni, decifrazioni e orientamenti stagionali: la Denim Trends Area – il nostro spazio tendenze – sarà al tempo stesso stimolante e di prospezione, grazie in particolare a una collaborazione inedita con il designer Lutz Huelle. Il nostro obiettivo è rendere ogni visita più efficace orientando concretamente i visitatori all’interno dell’idea delle loro collezioni denim.

In che modo Denim Première Vision ha controllato/identificato le aspettative dei professionisti per riposizionarsi?

Nel settore, per prendere le giuste decisioni e farsi delle opinioni, occorre appoggiarsi innanzitutto su studi e analisi di mercato obiettivi e indipendenti e, successivamente, confermarli con un feedback di esperienza con i principali attori del mercato. Abbiamo quindi seguito questo procedimento per identificare e formalizzare le basi dell’evoluzione del nostro salone per rispondere alle aspettative del denim di oggi e di domani.

Quali percorsi sono stati seguiti dall'organizzazione del salone per ispirare il denim contemporaneo?

Abbiamo rivisitato i nostri strumenti e gli spazi moda per potersi rivolgere meglio ai diversi attori del denim e accompagnarli così meglio nella creazione delle loro collezioni. Per il forum delle tendenze, la Denim Trends Area, abbiamo scelto per la prima volta di collaborare con un designer di moda, Lutz Huelle. La sua visione ibrida e "decontestualizzata" dell’abbigliamento deve ispirare un denim dalle forme nuove, che si associ a nuovi materiali e si appropri di nuovi mercati.

Dal punto di vista dell’ispirazione, Lutz Huelle esporrà al centro della Denim Trends Area dei capi provenienti dalle sue collezioni che riprendono i 5 temi della stagione autunno-inverno 2019-20 elaborati con il team moda del salone. Tessuti, finiture e migliorie stilistiche sviluppati da espositori selezionati saranno proposti contemporaneamente ai capi di Lutz Huelle per illustrare i grandi orientamenti stagionali e la visione moda del denim attraverso la materia.

In un’ottica più lungimirante e di accompagnamento dei marchi nella creazione delle proprie collezioni denim, verrà presentata e organizzata una selezione dei prodotti e delle competenze degli espositori del salone - tessuti, accessori e componenti, confezione / sbiancamento / finiture – attorno ai 5 principali orientamenti stagionali.

Organizziamo inoltre 2 seminari di moda, i Denim Trend Tastings ripensati per adattarsi alle nuove esigenze dei mercati del denim e della moda. Un seminario di ispirazione realizzato dal team moda del salone in collaborazione con Lucia Rosin dello studio di creazione italiano Meida proporrà le grandi tematiche dell’autunno-inverno 2019-20, gli orientamenti moda, i materiali, i lavaggi, le finiture… e le tendenze in termini di silhouette e forme. Un seminario di decodifica con Alexandra Van Houtte del sito Tag Walk presenterà le analisi delle ultime sfilate, gli ottimi prodotti denim, l’aggiornamento delle collezioni…

Cosa mi dice del denim eco-responsabile? Quali sono le soluzioni proposte ai visitatori del salone in questo ambito?

La responsabilità è diventata un reale vantaggio sulla concorrenza e un nuovo valore aggiunto per le industrie della moda. Si tratta inoltre di una sfida da cogliere per l’industria del denim che rappresenta una tra le più avanzate in questo settore. Dal lancio del salone, abbiamo evidenziato gli incentivi e le innovazioni dei nostri espositori che vanno in tale direzione e che abbiamo visto crescere.

Per questa nuova edizione di Denim Première Vision, a immagine di ciò che facciamo per il nostro salone Première Vision Paris con la nostra piattaforma Smart Creation dedicata alla creazione e alla produzione responsabili, stiamo predisponendo uno spazio specifico: il Denim smart square. Esso proporrà una Smart Library dove saranno proposti gli ultimi sviluppi e le innovazioni in termini di denim responsabile grazie a 15 prodotti e innovazioni - materiali, migliorie, finiture – provenienti da collezioni di espositori. Sarà inoltre presente uno Smart Wardrobe che esporrà la creatività del denim sostenibile attraverso una selezione di prodotti finiti realizzati partendo da un sourcing e da una produzione responsabili. Una conferenza o uno Smart Talk presenterà inoltre le ultime iniziative in termini di denim eco-responsabile.

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