• Home
  • News
  • Moda
  • Istituto Marangoni: l'83 percento degli studenti trova lavoro

Istituto Marangoni: l'83 percento degli studenti trova lavoro

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Moda|REPORT

Parte questa settimana la serie di articoli dedicata alle scuole di formazione nell'ambito della moda. Con questa serie FashionUnited risponderà a molti interrogativi dei diplomandi e dei laureati che si accingono a scegliere un istituto di formazione e che desiderano intraprendere una carriera nell'ambito della moda. Questa settimana abbiamo scelto l'Istituto Marangoni e abbiamo parlato con Malcolm McInnes direttore degli studi della scuola.

Franco Moschino, Domenico Dolce, Andrea Pompilio (alla guida dell'etichetta Canali) sono solamente alcuni dei designer che hanno frequentato questa scuola fondata a Milano 80 anni fa. Da allora l'Istituto ha al suo attivo un bilancio formativo di quattro generazioni di studenti provenienti dai 5 continenti ed è stato il trampolino di lancio per oltre 40.000 professionisti della moda e del lusso.

Istituto Marangoni conta oggi oltre 2.500 studenti all'anno provenienti da 92 differenti nazioni, nei cinque campus di Milano (moda e design), Parigi, Londra e Shanghai.

Nella sede di Milano, in una palazzina di via Verri, a un passo da via Montenapoleone e via della Spiga, regno delle griffe più conosciute a livello internazionale, gli studenti, tra cui molti cinesi, possono frequentare le lezioni d'aula, fare ricerca nelle biblioteche multimediali e pratica nei laboratori. All'interno del polo formativo anche un bar e un ristorante.

Nata come scuola di fashion design, negli anni l'istituto si arricchito di nuovi corsi. Tra i nuovi percorsi formativi della School of fashion, figurano i master in Fashion communication e new media e il master in Fashion corporale finance and management control for the luxury business. L'offerta formativa propone corsi undergraduate (preparatori, triennali, intensivi annuali), postgraduate (preparatori e master annuali) e corsi brevi.

Quanti studenti si sono collocati nel mondo del lavoro dopo aver frequentato l'Istituto Marangoni?

La percentuale media di occupazione degli studenti si attesta intorno all'83 percento. Il rapporto tra gli studenti e le aziende inizia all'interno della scuola, durante i corsi. In questo modo le imprese hanno modo di conoscere e valutare le capacità degli studenti sulla base del loro operato durante l'attività didattica. Il metodo d'insegnamento dell'Istituto Marangoni basato su progetti reali realizzati con i più importanti player del fashion e del design system è di certo determinante nell'ottenimento di un tasso d'occupazione così elevato.

In quale ambito trovano occupazione gli studenti (ufficio stile, ufficio commerciale, risorse umane)?

Sono molti gli ambiti e le aree d'impiego, come molti sono i corsi che l'istituto offre. Variano a seconda del periodo storico e dell'area geografica. Indicativamente le posso elencare le posizioni maggiormente offerte ai nostri studenti in Europa nell'ultimo biennio: ufficio stile, sviluppo prodotto/merchandising, ufficio stampa/comunicazione ed eventi.

Trovano occupazione maggiormente in aziende italiane o straniere?

L'Istituto Marangoni conta al suo attivo 5 scuole nel mondo, (Milano Fashion e Design, Londra, Parigi e Shanghai) quindi la distribuzione dell'occupazione come quella dell'istruzione è piuttosto variegata. in Italia vi è il maggior numero di studenti, ma molti di loro sono stranieri e dopo la scuola ritornano in patria a lavorare. Difficile quindi fornire una mappa precisa. In Europa hanno sede la maggior parte delle aziende del lusso quindi molti studenti, se ne hanno le possibilità, restano a lavorare qui. Altri invece, si tratta di una tendenza in crescita, preferiscono rientrare in patria (Oriente, Russia, Medio Oriente) e avviare un'attività propria in loco, dove le possibilità di sviluppo business sono maggiori.

Cosa consiglia a un giovane che si accinge a scegliere un percorso formativo nel mondo della moda?

Visto che ci sono tantissime scuole in questo settore è fondamentale avvicinarsi a quelle che hanno un buon nome e vedere quali sono gli sbocchi occupazionali del percorso di studio che si desidera intraprendere. Si dovrebbe guardare oltre al primo step, e analizzare approfonditamente il contenuto dei corsi.

Che tipo di rapporti avete con le aziende, con le griffe che rappresentano potenziali sbocchi occupazionali per gli studenti?

Teniamo vivo il rapporto con il fashion system attraverso concorsi in collaborazioni con le imprese e workshop durante tutto il percorso accademico. Poi abbiamo una giuria composta da professionisti del settore che valuta le sfilate con le collezioni messe a punto dagli studenti a fine anno. Gli insegnanti sono professionisti dell'area fashion e design, capaci di contestualizzare l'insegnamento in classe con la realtà del mercato, creando così un ponte tra la progettazione, intesa come espressione creativa, e il suo management, inteso come espressione imprenditoriale.

Inoltre, lo scorso anno è stato creato l'Imac, acronimo di Istituto Marangoni advisory committee on fashion and design education. Il comitato è nato con l'obiettivo di discutere e analizzare i temi rilevanti dell'industria in questione e di suggerire e riqualificare, attraverso l'incontro con il comitato direttivo dell'Istituto, la sua offerta formativa. (Tra i componenti del comitato figurano Emanuela Bonadiman De Backer, director talent management di Kering, Alessia Borsani, head of talent acquisition di Labelux, Tiziana Cardini fashion director della Rinascente, Manuela Mariotti, creative director di ŸDondup, e Dennis Valle, group director global marketing di Gianni Versace, nor).

Foto: L'Istituto Marangoni di Milano
Foto: Malcolm McInnes

Istituto Marangoni