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L'Efa definisce un codice di condotta etico e sostenibile per i suoi membri

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Per il periodo dal 2023 al 2027, l’European fashion alliance si pone quattro obiettivi principali basati sui quattro pillar definiti. Tra questi la definizione di un codice di condotta etico, sociale e sostenibile per i membri dell'Efa e, per estensione, per l'industria della moda.

Nasce un nuovo "green deal" per la moda a livello europeo

Un nuovo "green deal" per la moda a livello europeo che rappresenti la cultura e l'impresa della moda, fondato su un ecosistema della moda circolare e sociale a livello europeo, che si basi su dati e su un sistema di misurazione condivisi; la creazione e applicazione di pratiche di formazione sostenibile, tecnologica e di responsabilità sociale e culturale per i principali stakeholder dell'Efa costituiscono il secondo e terzo obiettivo.

L'Empowerment della generazione Z e delle nuove generazioni come forze trainanti di valore nella transizione digitale, circolare e sociale dell'industria della moda è uno degli altri obiettivi definiti durante il primo summit di Gran Canaria, che si è svolto a Gran Canaria lo scorso ottobre. Nei due giorni i membri della European fashion association "Efa" hanno messo a punto un pacchetto di misure e azioni per un futuro sostenibile e inclusivo per l'industria della moda europea.

L'empowerment della generazione Z e delle nuove generazioni è tra gli obiettivi Efa

I membri della European fashion alliance (Efa), fondata a Francoforte nel giugno 2022, si sono riuniti a Maspalomas il 19 e 20 ottobre durante la Gran Canaria swim week, l'unica swim wear week in Europa.

L'obiettivo del vertice, a cui hanno partecipato 59 rappresentanti di 23 Paesi europei, è stato di discutere e concordare un pacchetto di misure e azioni in grado di sostenere e promuovere il necessario processo di trasformazione dell'industria della moda in Europa. L'alleanza, composta da 29 organizzazioni, tra cui numerosi fashion council, fashion week e istituti di ricerca e di formazione, rappresenta più di 10mila aziende europee del settore della moda, dalle microimprese alle grandi società.

"La nostra missione è educare i consumatori e i marchi di moda su cosa significhi essere sostenibili e di dare grande valore alla creatività, sottolineando il nostro apprezzamento per tutte le persone che stanno dietro al sistema. Uno deiruoli principali dell'Efa è coinvolgere i nostri associati nello storytelling di ciò che sta dietro ai loro prodotti e di rappresentare una nuova idea di moda del futuro. Collaborando nell'Efa, possiamo mostrare ad altri settori cosa si può ottenere lavorando tutti insieme", ha sottolineato Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, che ha preso parte al summit.

European fashion alliance (Efa) è stata fondata a Francoforte nel giugno 2022

Uno dei temi principali dell'incontro è stato il "green deal" formulato dall'Unione Europea nel 2019 dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen per ridurre le emissioni nette di gas serra a zero entro il 2050, a cui secondo l'impegno dell'Efa, anche l'industria della moda deve urgentemente contribuire, in quanto l'impronta di Co2 e l'impatto ambientale della produzione tessile e del consumo di moda sono ancora enormi.

L’European fashion alliance si propone di contribuire in modo significativo al raggiungimento di un'industria tessile neutrale dal punto di vista delle emissioni di Co2,sostenibile dal punto di vista ambientale, non tossica e completamente circolare e di sensibilizzare i produttori di moda, gli stilisti e i consumatori. A tal fine, durante l'incontro di Gran Canaria sono stati definiti i quattro pillar su cui si baseranno le misure mirate: sostenibilità, educazione, policy e innovazione.

L’European fashion alliance, inoltre, ritiene che la sostenibilità e la trasformazione digitale, insieme all'innovazione, all'istruzione e alle misure del mercato del lavoro, saranno i fattori che spingeranno l'industria della moda a rendere i tessuti più durevoli, riparabili, riutilizzabili e riciclabili. Per accelerare questo processo di transizione, l'Efa si concentrerà anche sugli scambi e le interazioni interculturali tra i creativi e sosterrà i giovani talenti come motori del cambiamento attraverso azioni, ricerche e campagne.

"La moda va al di là del mercato, è cultura. Siamo in un'economia di mercato; interessa anche a chi non è nel mercato capire che la moda creativa può svolgere un ruolo di motore sostenibile a livello più globale", ha commentato Pascal Morand, della Federation de la haute couture et de la mode.

Per il 2023, l'Efa lancerà quindi un'indagine a livello europeo attraverso i suoi membri per indagare le esigenze e le sfide delle micro, piccole, medie e grandi imprese che operano nell'industria della moda e del tessile, nonché degli istituti di istruzione e di ricerca e di altri soggetti interessati al settore. Le conoscenze acquisite in questo modo dovrebbero consentire all'Efa di creare un quadro politico orientato alle priorità in risposta all'attuale legislazione derivante, tra l'altro, dalla Strategia europea per il tessile sostenibile e circolare e la creazione di nuove politiche e programmi dell'UE a sostegno della moda e delle industrie creative. L'obiettivo è fornire alle parti interessate una migliore comprensione della legislazione europea - un settore in cui molti imprenditori creativi sono ancora "lost in translation".

Foto: Courtesy of Efa news centre, Il summit Efa di Gran Canaria

Camera della Moda
CARLO CAPASA
EFA
European Fashion Alliance
Sostenibilita