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L’Italia è il secondo produttore al mondo di collant

Scritto da FashionUnited

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Su scala globale, l’Italia resta il secondo produttore al mondo di collant, con una quota del 24,6 percento, seconda solo alla Cina, con una quota del 26,9 percento. Proprio la Cina, nel 2015, ha accusato un calo di oltre il 20 percento nell’export di collant, da ricondurre in primis alle perdite in Russia.

A livello di sell-out in Italia, il principale prodotto resta il collant, con una market share del 52 percento

Questi i dati elaborati dal Centro Studi di Sistema moda italia, diffusi la settimana scorsa nel corso dell'annuale Osservatorio della Calzetteria femminile, organizzato dal Centro servizi impresa (ex Centro servizi calze) a Castelgoffredo.

La calzetteria italiana ha archiviato il 2015 con un turnover in calo del -5 percento; un andamento dicotomico si registra tra mercato estero, calato del -9,8 percento e il mercato interno, dove i consumi di calzetteria, cresciuti per il secondo anno consecutivo, hanno registrato un +2,2 percento nell’anno solare 2015.

A livello di sell-out in Italia, il principale prodotto resta il collant, con una market share del 52 percento. Le catene risultano il principale canale, intermediando il 35 percento delle vendite, seguite dalla grande distribuzione organizzata (29,6 percento), mentre il dettaglio indipendente è sceso al 20 percento.

Gli sbocchi della calzetteria italiana si confermano Regno Unito, in crescita del +4,8 percento. In questo Paese l’Italia esporta il doppio di collant rispetto alla Cina, Germania e Francia.

L’analisi dei bilanci di un campione di oltre 50 imprese della provincia di Mantova attive nella calzetteria e nei settori vicini dell’intimo-mare, elaborata sempre dal Centro Studi Smi, ha messo in luce come in questi anni di crisi, in cui si sono ridotti ricavi e utili (anche se solo il 20 percento delle aziende ha chiuso l’esercizio 2014 in perdita, similmente agli anni precedenti) anche le risorse destinati agli investimenti si sono sensibilmente ridotte, con conseguente mancato rinnovamento del parco tecnologico, su cui, invece, si gioca la competizione.

Foto: Smi Foto: Solidea
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