La Cassazione: Dolce e Gabbana assolti, nessun vantaggio indebito
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Nessuna evasione fiscale da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, per aver creato a Lussemburgo la società "Gado" per lo sfruttamento dei loro marchi, perché avevano "robuste ragioni extrafiscali" per la riorganizzazione del gruppo, ragioni che "scardinano la coerenza intrinseca" delle accuse. Questo quanto riportato dalla Cassazione nelle motivazioni della sentenza di assoluzione dei due stilisti. Dolce e Gabbana erano stati condannati a un anno e sei mesi di reclusione e a un risarcimento di 500mila euro.
"Poiché il titolo della condanna al risarcimento del danno è inesistente, la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio in ordine alle statuizioni civili", ha sottolineato la Suprema Corte.
La Cassazione, inoltre, nello spiegare il perché, il 24 ottobre 2014, ha assolto "perché il fatto non sussiste" gli stilisti ha sottolineato che "il vantaggio fiscale non è indebito solo perché l'imprenditore sfrutta le opportunità offerte dal mercato o da una più conveniente legislazione fiscale. Lo è se è ottenuto attraverso situazioni non aderenti alla realtà, di puro artificio che rendono conseguentemente 'indebito' il vantaggio fiscale".