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La fashion week milanese ha puntato su libertà, luce ed eleganza

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Foto: Giorgio Armani, Eleventy, Prada, Diesel, tutto ss 2022, dagli uffici stampa, Dolce&Gabbana, ss 2022 (website)

Una fashion week. quella che si è conclusa martedì, piena di speranza e anche di voglia di ripartire. Tutto sommato, nonostante la prevedibile esigua presenza di compratori e stampa straniera dovuta alla Pandemia da Covid-19, si è trattato di un appuntamento molto atteso e dove ogni marchio, a partire dai glitter di Dolce e Gabbana, fino al ritorno alle origini di Armani, ha investito molto per voltare pagina e dare il via a un nuovo capitolo della moda.

Numeri alla mano, i compratori italiani che hanno preso parte a questa "storica" edizione di Milano moda uomo sono stati 106, mentre quelli internazionali 28

Numeri alla mano, i compratori italiani che hanno preso parte a questa "storica" edizione di Milano moda uomo, la prima, dopo tanti mesi, che ha messo in calendario anche alcune sfilate in presenza (Giorgio Armani, Etro e Dolce & Gabbana), sono stati 106 mentre quelli internazionali 28. Sono stati 191, invece, i giornalisti italiani presenti a Milano, mentre per la stampa estera Camera moda ha contato 40 presenze.

Complessivamente la fashion week milanese di giugno, in forma ibrida, con qualche evento in presenza e il resto sul digitale, prevedeva 48 appuntamenti, 9 presentazioni su appuntamento e 6 eventi per un totale di 63 brand in calendario. Sulla piattaforma di Camera della moda è stato possibile fruire in modalità digitale di tutti i contenuti della Milano fashion week, tra cui sfilate e presentazioni. Se il piano vaccinale procederà come da tabella di marcia, molti griffe potranno finalmente tornare a sfilare con il pubblico a partire da settembre. Certamente il digitale, i video e i cortometraggi resteranno a supporto della presentazione, sia per la stampa, sia per i buyer, ma il desiderio di tornare a interagire di persona è tanto ed era palpabile, sia in giro in città durante i giorni della fashion week, sia ai pochi eventi in presenza.

Anche dal punto di vista economico c'è voglia di ricominciare con numeri pre-Covid: Camera della moda prevede che la filiera chiuda il 2021 con un fatturato di 80 miliardi di euro, in crescita del 17 per cento sul 2020 (che ha visto un calo del fatturato del 30 per cento). Stando ai dati l’export dovrebbe salire del 13 per cento e l’import del 9,2 per cento.

Tra le novità di questa edizione c'è stato il debutto di Diesel che, con il nuovo direttore creativo Glenn Martens, il 21 giugno ha presentato una collezione all- gender. Si è trattato della prima collezione completa di Martens per Diesel, che è stata presentata con uno short film in live-streaming da Milano.

Il corto è stato realizzato in collaborazione con l'artista e regista Frank Lebon. Il film sfuma i confini fra realtà e sogno. Il personaggio principale si muove all'interno di un ambiente familiare, anche se leggermente distorto. Si parte dal setting di una casa, che suggerisce una scena a tarda notte. Da qui, prende forma la ripresa di una via urbana che richiama la normale, e spesso frenetica, vita di città.

Tra gli elementi chiave della collezione risaltano le cinture logate che, intrecciate, uniscono t- shirt, top e vestiti. Attraversando tagli nei capi, queste cinture possono essere considerate come una sorta di spina dorsale, una struttura che lega ogni elemento in nuovi e ingegnosi drappeggi e forme. Spiccano anche i denim a 5 tasche con stivali integrati: questi modelli sono a vita alta o media, e propongono diversi lavaggi denim che terminano in stivali da cowboy o stivaletti a punta. Il capitolo heritage, spesso upcycled, contiene denim Diesel da stock rigenerato, tra cui un soprabito con dettagli in lattice finiti artigianalmente, sfumato e radente al suolo. Ulteriori pezzi in jersey recuperato vengono tagliati e cuciti e tinti per creare nuovi maglioni e giacche bomber.

Luce e liberta nelle collezioni di Giorgio Armani, Dolce&Gabbana, Prada

"Il grande compito e la ricompensa in Diesel è creare capi che abbiano una certa universalità e contemporaneamente mantengano lo spirito irriverente del brand", ha affermato Martens. "Credo che molti dall’esterno potrebbero dire che il mio lavoro sia più legato al concetto; in Diesel ho cercato di fondere, in un certo modo, l'accessibilità con l'arte".

Arte, ma anche libertà. Armani, che ha sfilato nella sede di via Borgonuovo, è tornato a esplorare l’idea dell’abito che libera invece di costringere, della leggerezza di pensiero invece della sventatezza, del classico come segno di progresso. E' così che il completo si rinnova nelle forme proponendo l’idea del sopra e sotto coordinati: una camicia da sera con il collo a listino o la giacca tagliata come il giubbotto di denim abbinata ai pantaloni con le pince realizzati nella stessa lana gessata, oppure la giacca-gilet con i bermuda.

Tra i debutti di questo giugno anche quello di Lawrence Steele per Aspesi. Il guardaroba primavera estate 2022 di Aspesi rivisita i capisaldi del marchio. "Un guardaroba composto da monoprodotti, il cui punto di partenza è il trench un capo outodoor che riassume in sé gli elementi di molti altri capi, cucito con grinta, trasversale per materiale, età e funzionalità. È fedele a sé stesso, pragmatico ma emotivamente risonante. Il guardaroba è concepito come una dotazione di indumenti utili a ogni occasione d’uso nell’arco della vita di chi lo possiede e potrà tramandarlo", ha specificato l'azienda fondata nel 1969 da Alberto Aspesi e dal 2017 nell’orbita del private equity Armonia Sgr.

La libertà inneggata da Armani nella collezione uomo per la spring summer 2022 si ritrova, in qualche modo, anche nella collezione di Prada. La griffe, che ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 2.423 milioni di euro, in calo del 24 per cento a cambi costanti, ha scelto il mare cristallino della Sardegna per ambientare l'uscita dal tunnel-passerella della sfilare. Insomma, un richiamo alla pandemia dalla quale stiamo uscendo e un omaggio all'Italia. "Immergersi nella natura, andare in spiaggia, è sinonimo di libertà. È utopico. È davvero un bisogno primario, ma anche un bisogno intellettuale", ha sottolineato Miuccia Prada.

"Il mondo è così complicato, troppo complicato, ed è facile perdere di vista l'essenza della vita umana. Da diverse stagioni quest'idea mi interessa e la stiamo esplorando in modi diversi", ha aggiunto la stilista che ha disegnato la collezione con Raf Simons.

"La sfilata rappresenta una transizione, da un tunnel, uno spazio urbano, si arriva al mare. Non volevamo fosse complicata: la storia è pura, diretta. Un passaggio dagli spazi interni a quelli esterni. Dopo la costrizione, la potenza di quel senso di infinito, di un orizzonte senza fine, ci restituisce la sensazione di libertà. È la natura umana", ha specificato Raf Simons.

Nel dettaglio, per l’allestimento della sfilata Prada uomo primavera estate 22, Amo ha immaginato una misteriosa fuga estiva che si conclude in uno spazio in cui natura e artefatto interagiscono. Percorrendo un tunnel rosso e tortuoso, "siamo portati in un ambiente nuovo ma familiare. Sdraiati sulla sabbia tra massi di granito o galleggianti sul mare limpido, oggetti rossi in legno apparentemente incagliati si godono il paesaggio incontaminato: un incontro surreale con la natura, un'inattesa infrastruttura balneare.", ha spiegato il management della griffe.

Effetto glitter, invece, per Dolce&Gabbana. Il marchio ha puntato molto sull'emozione della prima sfilata dopo due edizioni in digitale e sulla voglia di luce e di vivere della società costretta in casa per mesi. Il risultato è una collezione con 95 look ricchi di colori, di cristalli ma anche di completi gessati e neri.

Anche la collezione uomo Eleventy per la primavera estate 2022 invita a ritrovare il piacere di vestirsi di moderna eleganza, fiduciosi che presto ritorneremo alle "desiderate evasioni". "Siamo ottimisti, fiduciosi e positivi e, dopo lunghe stagioni di sport/homewear e di activewear, riapriamo il palcoscenico alla pura eleganza ritrovata", ha sottolineato Marco Baldassari fondatore e direttore creativo uomo Eleventy.

"Il piacere della nuova libertà e il desiderio di cura di se stessi riporta il blazer al centro della nostro guardaroba. Un grande desiderio di libertà, che ho espresso nella volatilità di abiti e capi ultraleggeri e confortevoli, da indossare con naturalezza nell'intera giornata", ha aggiunto Marco Baldassari.

La giacca torna a essere protagonista e, nella nuova generazione, diventa un inconsueto capo trasversale e versatile, declinata in nuovi tessuti e abbinamenti. Una giacca contemporanea, leggera e moderna da indossare non solo a lavoro ma anche in viaggio, nel tempo libero e perfino in momenti di relaxing e gym, come quella in seersucker leggermente elasticizzata che sta nel palmo di una mano e non si sgualcisce mai. Blazer in pregiati tessuti leggeri ma anche in tricot decostruiti o in maglia di lino chicco riso che giocano sulla magia dei nuovi colori cielo sbiancato, rosa pallido, arancio polveroso, verde gesso.

CAMERA MODA
Giorgio Armani
Milan Fashion Week
MILANO MODA UOMO