La moda che verrà
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In carniere per le prossime settimane ci sono Pitti Uomo e la fashion week milanese
Intanto, in carniere per le prossime settimane, ci sono Pitti Uomo, che aprirà le porte a Firenze, il 10 gennaio, e la fashion week milanese che attaccherà il 13 gennaio e anche tante nuove collezioni frutto dell'ingegno dei nuovi stilisti che, con giri di poltrone degni di nota, salgono (e scendono) dai troni griffe più blasonate. In attesa di sapere chi sarà il successore di Alessandro Michele alla guida di Gucci e la nuova destinazione dello stilista scelto con tanta passione dal ceo Marco Bizzarri per guidare la maison fiorentina nel 2015, si sa già che le tendenze della moda saranno dettate da nomi come Ludovic de Saint Sernin, nuovo direttore creativo di Ann Demeulemeester, da Daniel Lee nuovo chief creative officer di Burberry, che debutterà alla London fashion week di febbraio (la sfilata è in agenda il 20 febbraio), da Jacopo Politi, nuovo head of style di Borsalino. Lo stilista si divide fra il quartier generale di Milano e la manifattura di Alessandria. La sua prima collezione sarà quella dedicata all’autunno-inverno 2023 e debutterà a gennaio 2023 durante la prossima edizione di Pitti Immagine Uomo.
Daniel Lee, nuovo chief creative officer di Burberry, debutterà alla London fashion week di febbraio
Ha già superato il primo banco di prova, invece, Andrea Incontri, che lo scorso luglio è stato nominato direttore creativo di United Colors of Benetton. Benetton, azienda tessile italiana fondata nel 1965, ha dato a Incontri il timone creativo delle linee donna, uomo e bambino. Lo stilista ha presentato la sua prima sfilata spring summer 23, lo scorso settembre, a Milano. Per la donna Benetton il designer ha creato una collezione dove il motivo dominante è il tema frutta, in micro e macro proporzioni, in succulenti colori saturi o in varianti glacée.
La collezione che sarà presentata a marzo 2023, invece, sarà il banco di prova per Ludovic de Saint Sernin, a capo dello stile del brand Ann Demeulemeester. Lo stilista presenterà la sua prima collezione per il marchio belga cult degli anni ’90 fondato dalla belga Ann Demeulemeester.
L'etichetta Ann Demeulemeester è stata anche la Guest of honour della 102esima edizione di Pitti Immagine Uomo, dello scorso giugno. La storia del marchio comincia quarant’anni fa ad Anversa e oggi è rafforzata dal nuovo corso avviato in seguito all’acquisizione del brand da parte di Claudio Antonioli, imprenditore milanese e talent scouter, che prende in mano le redini del marchio con rispetto per il suo passato e una chiara visione del futuro. La mission è quella di riposizionare Ann Demeulemeester come fashion brand di lusso, pur rimanendo fedele alla sua immagine. De Saint Sernin nasce a Bruxelles, cresce in Costa d’Avorio e all’età di sette anni si trasferisce a Parigi. Fondatore del suo marchio eponimo, Ludovic de Saint Sernin è oggi uno stilista parigino, noto per la sua moda sexy e senza genere. Nel 2018 ha vinto l'Andam Creative label award e da allora ha fatto crescere il proprio marchio collaborando con il gioielliere austriaco Swarovski.
Quale futuro attende Gucci?
Quale futuro attende Gucci? Intanto è certo che settimana della moda milanese sarà aperta il 13 gennaio dalla sfilata, in via Mecenate, della griffe fiorentina che, dopo tre anni, torna nel calendario di Milano moda uomo. Dopo l'addio di Michele di fine novembre, il team di Gucci porterà avanti la direzione creativa fino all'annuncio di una nuova organizzazione. Chissà se gli ex collaboratori dello stilista romano seguiranno i suoi suggerimenti in tema di immaginari poetici e libertà. "In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l'hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici e inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà", esortava Alessandro Michele nel comunicato stampa del 23 novembre.
Un vento di libertà che sicuramente, come accade per tutte le maison della moda, non può non seguire l'andamento dei conti. Numeri alla mano, nel terzo trimestre, i ricavi della griffe di casa Kering sono stati pari a 2,581 miliardi di euro, in crescita del 18 per cento. Il marchio ha registrato un forte slancio in Europa occidentale, sostenuto sia dai clienti locali, sia dai turisti, in particolare dagli Stati Uniti. In Giappone i ricavi sono aumentati, mentre i risultati in Cina continentale sono stati contrastanti, con un impatto sulle vendite in Asia-Pacifico.
"In un contesto sempre più complesso, manteniamo la flessibilità necessaria per sostenere la nostra redditività e sostenere i nostri investimenti nelle prospettive a lungo termine di tutte le nostre maison, Gucci in primis. Siamo fiduciosi come sempre nel potenziale e nelle prospettive del Gruppo", sottolineava, in una nota, François-Henri Pinault, chairman and chief executive officer di Kering, commentando i dati del terzo trimestre.