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La presidenza Usa opta per i brand americani: Ralph Lauren per Biden, Sergio Hudson per la Harris

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Siamo americani e vestiamo made in Usa. Il messaggio della Casa Bianca è chiaro e arriva dopo i lussi "esterofili" del Presidente uscente e della sua consorte, Donald e Melania Trump. Insomma, le cerimonie di insediamento dei giorni scorsi paiono aver spazzato via ogni ombra di dubbio, posto che ve ne fosse ancora bisogno, sul cambiamento di rotta, anche in materia di abbigliamento (e non è frivolezza visto che è un settore che muove miliardi di dollari in Usa come altrove) di Joe e Jill Biden e della prima vicepresidente donna degli Stati Uniti, Kamala Davi Harris.

Quest'ultima ha puntato su Sergio Hudson, etichetta di lusso ready to wear disegnata e prodotta interamente a Los Angeles e a New York. Numeri alla mano, il media impact value, un algoritmo brevettato da Launchmetrics per misurare l’impatto di placement e citazioni sulle varie voci del settore moda, lusso e beauty, della vice presidente Kamala Harris che indossa un look di Sergio Hudson è stato pari a 4,4 milioni di dollari.

Il media impact value della vice presidente Kamala Harris che indossa un look di Sergio Hudson è stato pari a 4,4 milioni di dollari

Il media impact value del presidente Joe Biden mentre indossa il marchio made in Usa per antonomasia, Ralph Lauren, è stato di 3 milioni di dollari, mentre quello della first lady Jill Biden che ha optato per il marchio Markarian è stato di 3,1 milioni di dollari.

Nessun marchio made in Usa per la first lady uscente Melania Trump: scarpe Louboutin e giacca Chanel

Insomma, sono scelte che pesano sull'economia e decretano, con buona pace delle etichette francesi e italiane, l'addio dei marchi "stranieri" alla Casa Bianca. Forse è anche per questo che la first lady in uscita Melania Trump, ieri, non si è risparmiata dando fondo al suo guardaroba di etichette europee: giacchina nera di Chanel, vestito Dolce & Gabbana, ai piedi le Louboutin e in mano una borsa Birkin di Hermès in pelle di coccodrillo nera, da oltre 70.000 dollari.

Ma vediamo chi è l'astro "nascente" scelto dalla vicepresidente Usa: Sergio Hudson. Nato negli anni '80, afroamericano, Hudson ha sempre avuto una visione della moda rock and roll e ammirato icone come Gianni Versace e Grace Jones. Dopo aver frequentato la scuola di design, la carriera di Hudson è decollata quando è stato scelto come concorrente in "Styled to Rock" di Bravo Tv, competizione che gli ha dato l'opportunità di lavorare con celebrità come Miley Cyrus, Kelly Osbourne e Pharrell Williams. Hudson ha sbaragliato gli altri concorrenti e ha vinto quando i suoi disegni sono stati scelti dalla cantante Rihanna.

Nel 2014 lo stilista ha lanciato la sua omonima collezione prêt-à-porter, caratterizzata da un'estetica sartoriale che strizza l'occhio al nitore androgino abbinata a silhouette molto sexy.

Gli altri stilisti "protagonisti" dell'insediamento del nuovo presidente Usa sono, come anticipato, Ralph Lauren, la designer emergente Alexandra O'Neil scelta da Jill Biden per la cerimonia di insediamento e Christopher John Rogers, stilista originario della Louisiana, che ha debuttato con la sua prima collezione un paio di anni fa in una galleria a Chinatown, a Manhattan. Diplomato al Savannah College of Art and design, il designer si è fatto le ossa lavorando da Diane von Furstenberg.

Foto: Sergio Hudson website, The White House website

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