Le proposte di Camera della moda italiana al tavolo Efa
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Definire regolamenti articolati che rispettino l’identità creativa della moda, promuovendo al contempo innovazione e sostenibilità. Questi alcuni dei messaggi emersi nel corso della tavola rotonda Efa, European fashion association, che si è volta il 4 dicembre sotto il patrocinio di Christian Ehler, membro del Parlamento Europeo, e con la presenza di Jessika Roswall, Commissaria europea per l’ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva.
“La moda non è solo creare oggetti", ha detto Christian Ehler, membro del Parlamento europeo, "ma è anche creare sogni e abbracciare l’arte della costante reinvenzione. In tempi di trasformazione sociale questi sogni sono più essenziali che mai. L’Unione europea e le sue istituzioni devono sostenere e nutrire attivamente questo spirito di creatività e innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, è necessaria una forte collaborazione tra politica e industria. Ma il compito di raggiungere la riduzione obbligatoria del 55 per cento delle emissioni climatiche non spetta solo ai legislatori: anche il settore della moda e l’industria devono compiere seri sforzi su larga scala per conseguire gli obiettivi comuni".
“Al Parlamento Europeo, a Bruxelles, notevole partecipazione per la Fashion policy round Table organizzata da Efa (European fashion association) di cui Camera Nazionale della moda italiana è socio fondatore e membro del board, con approfondite discussioni su temi caldi per il settore moda", ha affermato, in una nota, Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana. Durabilità “emotiva” dei prodotti per misurare la reale durabilità del prodotto finito, necessità di premiare le fibre nobili e biodegradabili, di addebitare i costi per ottenere la transizione ecologica a chi riempie le discariche con prodotti di consumo fast, con la richiesta di pensare a regole specifiche per la manifattura italiana, fatta in gran parte da pmi, che traina la produzione di moda creativa nel mondo, sono alcuni dei punti evidenziati da Capasa.
"Ringrazio inoltre tutti gli associati e il board di Efa, oltre ai molto apprezzati speaker che hanno partecipato al summit con importanti contributi. In particolare, ringrazio per il suo intervento sulla durabilità e sulla filiera industriale italiana, Costanza Maramotti, member of the board and sustainability committee di Max Mara, brand associato a Camera nazionale della moda italiana". Spero, ha ribadito Capasa, "che in Europa ci si accorga definitivamente della rilevanza del nostro impegno e della spinta che l’intera industria della moda sta dando al “green deal” in quell’interpretazione che non può essere che rispettosa di tutte le componenti dell’industria della moda creativa".
Fondata nel 2022, l’Efa si pone come voce collettiva, promuovendo la transizione della moda creativa europea verso un futuro più sostenibile, innovativo e inclusivo. Il potere del settore della moda creativa nel dibattito sulla sostenibilità è indiscutibile.